Jocelyn Pook : Hell, Fire And Damnation – Libera Me – Upon This Rock – Migrations

Jocelyn Pook, a viola player who has accompanied famous rock and avantgarde musicians, has been successful in composing music for film, television, theatre and dance: for example, the 1994 dance piece Deluge (Virgin, 1997) and the 1999 soundtrack for Stanley Kubrick’s “Eyes Wide Shut”, Flood (Virgin, 1999).

For the theater, she has also scored Speaking in Tunes and Portraits in Absentia.

L’Emploi Du Temps (Virgin,

Untold Things (Real World, 2001) is a collection of (mostly wordless) lieder sung (or vocalized) by Melanie Pappenheim that echo Enya’s ecstatic innocence and her fusion of exotic and classical styles, but emphasize a vibrant religious experience. Each song is “driven” by a vocal sample from a specific ethnic tradition. The angelic vocals of Dionysus soar above suspenseful electronic sounds that dance with renaissance-like grace. Red Song contrasts Native-American chants with a child-like lullaby and neoclassical strings. The Hebrew tradition that permeates several of these pieces is particularly strong in The Last Day and its accompaniment for string quintet, while a Persian hymn inspires the hypnotic psalm of Saints And Sinners and Calls Cries and Clamours juxtaposes Indian rhythms and western polyphony. Pook’s multicultural fusion achieves a zenith of pathos in the poignant lament of Upon This Rock (with an “orchestra” of ten strings) and in the desperate threnody of Hell Fire And Damnation. The arrangement is subdued but not understated: it steals the show in delicate filigrees such as Butterfly Song (piano, five violins, two violas, two cellos).

(Translation by/ Tradotto da Marco Spagnuolo)

Jocelyn Pook è una suonatrice di viola che ha accompagnato famosi musicisti sia rock che di avanguardia

Jocelyn Pook ha poi raggiunto il successo grazie alle sue composizioni per la televisione il teatro il balletto nonché per diverse colonne sonore: per esempio nel 1994 compone per il balletto Deluge (Virgin, 1997), nel 1999 compone alla colonna sonora dell’ultimo film di Stanley Kubrick “Eyes Wide Shut”, Flood (Virgin, 1999). Nel 2001 è la volta di L’Emploi Du Temps (Virgin, 2001), e infine nel 2004 va ricordata anche per la colonna sonora del “Mercante di Venezia” di Michael Radford.

Speaking in Tunes e Portraits in Absentia sono brani per il Teatro.

Untold Things (Real World, 2001) è una raccolta di (la maggior parte senza parole) di lieder cantati (o vocalizzati) da Melanie Pappenheim che si rifà alla fusione di stili classici ed esotici della ben più famosa compositrice Enya, ma lei da rilievo soprattutto ad una mistica e vibrante esperienza religiosa. Ogni brano è “guidato” per così dire da un vocal sample che riprende una specifica tradizione etnica. Le voci angeliche di Dionysus svettano sui vibranti suoni elettronici che danzano con una grazia tipica del rinascimento. Red Song mette a confronto canti dei Nativi Americani con una ninnananna e strumenti a corde neoclassici. La tradizione ebraica che permea diversi di questi brani è particolarmente forte in The Last Day con il suo accompagnamento composto da un quintetto di archi , mentre un inno persiano ispira il salmo ipnotico di Saints And Sinners e Calls Cries and Clamours giustappone ritmi indiani e polifonia occidentale. La fusione multietnica della musica di Jocelyn Pook raggiunge lo zenith nell’intenso lamento di Upon This Rock (con un’orchestra di dieci archi) e con la disperata trenodia di Hell Fire And Damnation. L’arrangiamento è attenuato ma non sottovalutato: esso ruba la scena in delicate filigrane come avviene in Butterfly Song brano per pianoforte cinque violini, due viole e due violoncelli.

http://www.scaruffi.com/avant/pook.html




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