Gogna mediatica, Furbetti del cartellino , suicidio – Libero il boss di Porta Nuova

Furbetti del cartellino, trovato impiccato dipendente del comune di Sulmona.

COME DOVREBBE FARE ATTENZIONE LA GENTE PRIMA DI PARLARE E GIUDICARE, I GIORNALISTI; SI SA SONO AVVOLTOI DI MESTIERE!, I PIU’

Luigi Paolini, 60 anni, era accusato di aver timbrato al posto della sua responsabile. La Corte dei Conti lo aveva condannato al pagamento di 55 euro per danno erariale, aggiungendo però altri 15mila euro per quello di immagine. E’ stato ritrovato senza vita nel suo garage

20 dicembre 2016

SULMONA – Un dipendente del comune di Sulmona coinvolto in un’inchiesta sui cosiddetti “furbetti del cartellino”, è stato trovato morto, impiccato nel suo garage. Si chiamava Luigi Paolini, 60 anni. Il corpo è stato scoperto questa mattina dal figlio della sua compagna. La squadra anticrimine del commissariato ha avviato un’inchiesta. La polizia non ha ritrovato sul luogo alcun messaggio, ma dal contesto sembra prevalere l’ipotesi del suicidio.

Paolini era finito in un primo elenco di 25 nomi finito sul tavolo della Procura regionale della Corte dei Conti a seguito dell’indagine, coordinata dalla locale Procura, con cui la Guardia di Finanza aveva accertato il fraudolento e diffuso assenteismo al Comune di Sulmona. L’uomo, in particolare, era operatore presso l’ufficio di statistica e gli era stato contestato di aver timbrato il cartellino al posto della sua responsabile, istruttore direttivo amministrativo. Il danno erariale che i giudici contabili avevano quantificato a carico di Paolini ammontava ad appena 55 euro, a cui però si erano aggiunti altri 15mila euro per danno d’immagine, richiesti dalla Corte a tutti i 25 dipendenti in elenco, i primi a essere colpiti da provvedimenti. Tra cui proprio la responsabile di Paolini, condannata a pagare la stessa cifra dell’operatore che timbrava per lei: 15.055,14 euro.

Assieme al lavoro della Procura regionale della Corte dei Conti, prosegue l’inchiesta della Procura di Sulmona sull’assenteismo in Comune, che vede coinvolti complessivamente 49 dipendenti su un totale di 102, di cui cinque lavoratori delle cooperative che svolgono servizi per conto della municipalità. I loro movimenti, dentro e fuori il Comune, sono stati seguiti per mesi dalla finanza, anche col supporto di immagini ricavate montando telecamere attorno al perimetro della sede comunale.

E’ così che è emerso come vi fosse chi si assentava dagli uffici per andare a mangiare a casa, sbrigare i propi affari privati, fare la spesa, andare al bar. Anche più volte al giorno e per un tempo prolungato. Con la complicità di colleghi che strisciavano il suo badge, c’era chi arrivava al lavoro in pesante ritardo o ne usciva in abbondante anticipo, risultando falsamente al proprio posto.

Varie le ipotesi di reato: dalla truffa aggravata alle false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge. Sono attesi a breve i primi avvisi di garanzia, come pure i primi provvedimenti disciplinari da parte del Comune. Nei confronti dei dipendenti assenteisti potrebbero scattare pesanti sanzioni, fino al licenziamento.

http://www.repubblica.it/cronaca/2016/12/20/news/sulmona_impiccato_dipendente_comunale_timbrava_cartellino_per_il_capo-154532935/

Libero il boss di Porta Nuova

17 Dicembre 2016

Il 18 dicembre per Tommaso Di Giovanni (nella foto) si riapriranno le porte del carcere.

PALERMO – I termini massimi di custodia cautelare sono scaduti. Domani Tommaso Di Giovanni, pezzo grosso della mafia di Porta Nuova, tonerà a essere un uomo libero.

Lascerà il carcere dove è rinchiuso dalla fine del 2011. Non ci resterà un giorno di più perché lo Stato non ha fatto in tempo a condannarlo con una sentenza definitiva prima che scadesse il termine massimo di carcerazione preventiva. Su Di Giovanni pesa una condanna in appello a otto anni e cinque mesi che gli è stata inflitta nel maggio del 2015. Gli era andata peggio in primo grado: 16 anni. La Cassazione ha annullato la sentenza d’appello con rinvio solo per due capi d’imputazione. Tutto il resto delle accuse sono ormai definitive.

http://livesicilia.it/2016/12/17/troppo-tempo-per-processarlo-libero-il-boss-di-porta-nuova_810122/

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