journée mondiale du sida 2016 : Fiche d’information : UNAIDS e MSF

ANDARE NEL LINK DI 2015 di sotto che trovate video di come si mette il presevativo

arriva l’ultimo rapporto dell’Unaids, il programma congiunto delle Nazioni Unite sull’Aids, a mettere un punto fermo nei dati, come ogni anno. A fine giugno circa 18,2 milioni di persone, fra cui 910.000 bambini, nel mondo avevano accesso ai farmaci salvavita contro il virus Hiv responsabile dell’Aids, pari al doppio rispetto a cinque anni prima. Ma, nonostante questo, la lotta al virus continua a registrare importanti sfide, in particolare per le giovani ragazze 15 e 24 anni: nel 2015 circa 7.500 giovani donne sono state infettate con l’Hiv ogni settimana, rivela il rapporto.

Periodo di vita “molto pericoloso” – È quello dai 15 ai 24 anni. A livello globale, tra il 2010 e il 2015, il numero di nuove infezioni da Hiv tra le giovani comprese in questa fascia di età è stato ridotto di appena il 6%, da 420.000 a 390.000, precisa il rapporto definendo questo periodo di vita “molto pericoloso”, in particolare in Africa sub-sahariana. Proprio alcuni studi hanno rivelano che in Africa meridionale, le ragazze rappresentavano il 90% di tutte le nuove infezioni tra i 10-19 anni. Per questo “è urgente fare di più”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Unaids, Michel Sidibé.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/21/aids-rapporto-onu-sullhiv-aumentano-contagi-fra-ragazze-tra-14-e-24-anni-diminuiscono-infezioni-fra-i-bambini/3208128/

Fiche d’information, Novembre 2016

STATISTIQUES MONDIALES

  • 18.2 millions de personnes [16.1 millions–19.0 millions] ont accès à la thérapie antirétrovirale (juin 2016)
  • 36.7 millions de personnes [34.0 millions–39.8 millions] vivaient avec le VIH dans le monde (fin 2015)
  • 2.1 millions de personnes [1.8 million–2.4 millions] ont été nouvellement infectées par le VIH (fin 2015)
  • 1.1 million de personnes [940 000–1.3 million] sont décédées de maladies liées au sida (fin 2015)
  • 78 millions de personnes [69,5 millions–87,6 millions] ont été infectées par le VIH depuis le début de l’épidémie (fin 2015)
  • 35 millions de personnes [29,6 millions–40,8 millions] sont décédées de maladies liées au sida depuis le début de l’épidémie (fin 2015)

Personnes vivant avec le VIH

  • En 2015, 36,7 millions de personnes [34 millions–39,8 millions] vivaient avec le VIH.

Personnes vivant avec le VIH qui ont accès à la thérapie antirétrovirale

  • En juin 2016, 18.2 millions de personnes [16.1 millions–19.0 millions] vivant avec le VIH avaient accès à la thérapie antirétrovirale, contre 15.8 millions in juin 2015 et 7.5 millions en 2010.
  • Environ 46% [43–50%] de l’ensemble des adultes vivant avec le VIH avaient accès au traitement en 2015.
  • Environ 77% [69–86%] des femmes enceintes vivant avec le VIH avaient accès aux médicaments antirétroviraux pour prévenir la transmission du VIH à leurs bébés en 2015.

Nouvelles infections à VIH

  • Dans le monde, 2.1 millions de personnes [1.8 million–2.4 millions] ont été nouvellement infectées par le VIH en 2015.
  • Les nouvelles infections à VIH parmi les enfants ont diminué de 50% depuis 2010.
    • Dans le monde, 150 000 enfants [110 000–190 000] ont été nouvellement infectés par le VIH en 2015, contre 290 000 [250 000–350 000] en 2010.
  • Le nombre de nouvelles infections à VIH parmi les adultes n’a pas changé depuis 2010.
    • Chaque année depuis 2010, environ 1.9 million adultes [1.9 million–2.2 millions] ont été infectés par le VIH.

Décès liés au sida

  • Les décès liés au sida ont chuté de 45% depuis le pic de 2005.
    • En 2015, 1,1 million de personnes [940 000–1,3 million] sont décédées de causes liées au sida dans le monde, contre 2 millions [1,7 million–2,3 millions] en 2005.

VIH/tuberculose

  • Les décès liés à la tuberculose chez les personnes vivant avec le VIH ont chuté de 32% depuis 2004.
    • La tuberculose reste la principale cause de décès parmi les personnes vivant avec le VIH, représentant environ un décès lié au sida sur trois.
    • En 2014, 77% des patients atteints de tuberculose identifiés comme séropositifs au VIH avaient débuté ou poursuivi une thérapie antirétrovirale.

Investissements

  • Fin 2015, US$ 19 milliards avaient été investis dans la riposte au sida des pays à revenu faible ou intermédiaire (les pays récemment passés dans la catégorie des pays à revenu élevé ne sont pas pris en compte).
  • En 2015, les ressources domestiques représentaient 57% du total des ressources disponibles pour combattre le VIH dans les pays à revenu faible ou intermédiaire.
  • D’après les estimations de l’ONUSIDA récemment actualisées, US$ 26,2 milliards seront nécessaires pour la riposte au sida d’ici 2020, et US $23,9 milliards d’ici 2030.

http://www.unaids.org/fr/resources/fact-sheet

AIDS, 1 Dicembre: accesso ai farmaci unica via per vincere il virus

Rachel Corner/De Beeldunie
1 Dicembre 2016

Garantire la disponibilità di farmaci antiretrovirali è cruciale per realizzare l’obiettivo dell’UNAIDS “90-90-90”*, ma non sarà raggiungibile senza un’azione combinata in grado di assicurare a tutte le persone sieropositive, ovunque si trovino, un accesso adeguato ai test per la diagnosi dell’infezione, l’avvio al trattamento di qualità (a un prezzo accessibile anche nel caso di fallimenti terapeutici), un supporto per favorire l’aderenza alle cure per tutta la vita e il monitoraggio della carica virale.

Nella sola Africa occidentale e centrale, ancora oggi meno del 30% delle persone ha accesso alle cure che sono fondamentali per diminuire la trasmissione del virus. “Il mancato o incostante approvvigionamento di farmaci, specialmente nelle aree rurali, troppo spesso impedisce l’inizio o il mantenimento della terapia, mina l’aderenza del singolo paziente e pone un grave ostacolo per vincere la lotta globale contro l’HIV” dichiara Vittoria Gherardi, responsabile medico di MSF.

I dati raccolti nei nostri progetti dimostrano che i pazienti idonei ed eleggibili alla terapia antiretrovirale la iniziano e la portano avanti se ne avranno l’opportunità. Un esempio positivo è quello di Epworth, un quartiere di circa 20.000 persone alla periferia di Harare, in Zimbabwe. Nel 2006 vi abbiamo iniziato a fornire assistenza medica di base in collaborazione con il Ministero della Salute, avviando un programma per l’HIV dopo la scoperta che il tasso di diffusione del virus nell’area superava la media nazionale.

Nell’arco di dieci anni, più di 30.000 pazienti in Zimbabwe hanno ricevuto cure mediche gratuite nella Clinica di Epworth. Da quando il programma ha avuto inizio, la diffusione dell’HIV si è ridotta da un livello massimo del 30% nel 2000, al 15%, e oggi più di 1.000 pazienti sieropositivi hanno formato gruppi di supporto nella comunità.

La struttura, inoltre, è diventata un vero e proprio punto di riferimento per la popolazione. Fornisce il trattamento a migliaia di pazienti con l’HIV, assicurando loro l’accesso a cure mediche gratuite e di alta qualità, e sostiene i gruppi comunitari per la TB e l’HIV.

“Una tipica giornata a Epworth è molto impegnativa. Abbiamo più di 11.000 pazienti, molto diversi tra loro: bambini positivi all’HIV, ma anche madri, padri, adolescenti”, spiega Alice Otiato, coordinatrice di progetto della Clinica di MSF a Epworth. “Vengono per prendere le loro medicine, assistere alle sessioni educative giornaliere sulla TB e l’HIV, o farsi visitare da un dottore o un infermiere”.

Florence, 40 anni e madre di 4 bambini, è stata la prima paziente ad arrivare nella Clinica e a registrarsi nel programma. È risultata positiva all’HIV subito dopo aver dato alla luce il suo terzo bambino. “Ero sempre malata, e così ho deciso di andare e fare il test. Avevo sentito dire che MSF faceva test gratuiti”. Florence è una prova del successo del progetto. La sua salute è migliorata e la malattia è sotto controllo. Ora dichiara di non vergognarsi più dell’HIV. “Essere sieropositiva non è più un problema, nonostante all’inizio mi avesse sconvolta. Ora che ho accettato la situazione, la malattia non ha cambiato il corso della mia vita”.

MSF tratta persone affette da HIV/AIDS dalla fine degli anni Novanta e oggi supporta il trattamento per oltre 250.000 persone affette in 19 paesi, soprattutto in Africa. 

NOTA:

* L’obiettivo UNAIDS 90-90-90 mira a garantire che entro il 2020 il 90% delle persone affette da HIV conoscano il loro stato, che il 90% delle persone affette inizino il trattamento antiretrovirale e che il 90% delle persone sotto trattamento non abbia tracce riscontrabili del virus nel sangue.

http://www.medicisenzafrontiere.it/notizie/news/aids-1-dicembre-accesso-ai-farmaci-unica-vincere-il-virus

dati dell’Istituto superiore di sanità, le FAQ e il Numero verde Aids …




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