Strage di operai a Messina, la nave della morte con sei padroni e tre volte già in disarmo
Fra le navi più anziane della flotta Siremar fu varata nel 1989. E’ polemica sulla sicurezza nei cantieri
di GIOACCHINO AMATO
30 novembre 2016
È fra le navi più anziane della flotta Siremar, nell’aprile scorso entrata a far parte della Società di navigazione siciliana, partecipata dalla messinese Caronte& Tourist e dalla trapanese Ustica Lines. Ma per la Sansovino, varata nel marzo del 1989 ad Ancona e consegnata ad Adriatica di Navigazione nel settembre dello stesso anno, la società siciliana è solo l’ultimo proprietario nei 27 anni di vita del traghetto durante i quali la nave ha cambiato tre nomi, sei compagnie di navigazione e per tre volte era finita in disarmo. Ieri, a Messina, nella sua stiva il tragico incidente con tre morti e sei intossicati, uno dei quali gravissimo.
Ma nel caso dell’incidente di ieri sotto accusa è soprattutto la sicurezza dei cantieri. “La dinamica – spiega Enzo Sgrò, della Filt Cisl di Messina – è simile a tutti gli incidenti avvenuti durante la manutenzione di serbatoi non solo sulle navi”. “Prima che gli operai entrassero sono state fatte le misurazioni sul livello d’ossigeno e sulla concentrazione di gas e sostanze pericolose? Gli operai erano stati formati sugli spazi confinati come obbliga il decreto del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro? Inoltre, i lavoratori erano dotati degli indumenti specifici? “. Sono le domande che pone l’esperto in sicurezza nei luoghi di lavoro, Maria Carrara. “Purtroppo la letteratura in materia – continua – indica che spesso i lavoratori operano in ambienti pericolosi senza essere messi nelle condizioni per farlo in sicurezza “.
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Quello di ieri è il quinto incidente in un cantiere navale siciliano in tre anni. A Pozzallo nel settembre del 2015 l’operaio Antonio Gangi, di Taormina, cadde nella stiva di una nave appoggio della piattaforma petrolifera Vega e muore. A maggio dello stesso anno due operai dell’indotto di Fincantieri a Palermo rimasero feriti su una nave Msc in manutenzione. Nel 2014 sempre a Palermo un operaio Fincantieri cadde da un ponteggio e si ferì, mentre a maggio nel bacino di carenaggio Adorno morì per le gravi ustioni l’operaio Alessandro Di Trapani nell’incendio innescato dalla sua saldatrice a bordo della nave Cossyra in manutenzione.