gli immigrati ci rubano il lavoro? rai 3 la città : Leopardi e il comunista di Treviri…

si “discute” sul lavoro che non c’è…

il lavoro è obsoleto ormai ci sono robot e droni !

tra l’altro con i cambiamenti climatici non so cosa resterà da raccogliere…

 ci saranno serre tecnologiche avanzate con robot e computers le braccia vostre o nere o bianche ormai sono obsolete

Oltre agli aggiornamenti continui dalle zone del sisma, anche oggi torniamo sul tema dell’immigrazione. A prima Pagina è arrivata una testimonianza molto forte, quella di Maria che chiamava da Torino: “Ho cercato lavoro come raccoglitrice di frutta, ma mi hanno detto di no perché gli immigrati raccolgono a 3 euro l’ora. Questa è concorrenza sleale!”.

Quindi ci chiediamo, vi chiediamo: è vero che gli immigrati ci rubano il lavoro?

Aspettiamo le vostre opinioni e le vostre storie, come sempre alla #Città in diretta qui:
http://www.radiorai.rai.it/…/porta…/popup/player_radio.html…

Mentre stavano in questi e simili ragionamenti è fama che sopraggiungessero due leoni, così rifiniti e maceri dall’inedia, che appena ebbero forza di mangiarsi quell’Islandese; come fecero; e presone un poco di ristoro, si tennero in vita per quel giorno. Ma sono alcuni che negano questo caso, e narrano che un fierissimo vento, levatosi mentre che l’Islandese parlava, lo stese a terra, e sopra gli edificò un superbissimo mausoleo di sabbia: sotto il quale colui diseccato perfettamente, e divenuto una bella mummia, fu poi ritrovato da certi viaggiatori, e collocato nel museo di non so quale città di Europa.

Dialogo della Natura e di un Islandese Giacomo Leopardi – Operette .

 Dialogo della Natura e di un Islandese Giacomo Leopardi – Operette .

Invece del motto conservatore, “Un giusto salario giornaliero per una giusta giornata lavorativa!” dovrebbero scrivere sulle loro bandiere la parola d’ordine rivoluzionaria: “Abolizione del sistema del lavoro salariato!” (da Salario, prezzo e profitto, 1865)”
“Eppure, tutta la storia dell’industria moderna mostra che il capitale, se non gli vengono posti dei freni, lavora senza scrupoli e senza misericordia per precipitare tutta la classe operaia a questo livello della più profonda degradazione. (da Salario, prezzo, profitto)

In parte questa estraniazione si rivela nel fatto che il raffinamento dei bisogni e dei loro mezzi, da un lato, produce un imbarbarimento animalesco, e una completa, rozza, astratta semplificazione dei bisogni, dall’altro lato; o meglio, altro non fa che riprodurre se stesso in senso inverso. Lo stesso bisogno dell’aria aperta cessa di essere un bisogno nell’operaio; l’uomo ritorna ad abitare nelle caverne, la cui aria però è ormai viziata dal mefitico alito pestilenziale della civiltà, e ove egli abita ormai soltanto a titolo precario, rappresentando esse per lui ormai una estranea potenza che può essergli sottratta ogni giorno e da cui ogni giorno [XV] può esser cacciato se non paga. Manoscritti economico-filosofici del 1844

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