10 parole tedesche da conoscere assolutamente – Todesfuge Paul Celan

Chi studia o ha studiato il tedesco in passato sa che non è solo una lingua “impossibile”, ma in un certo modo anche una piacevole sfida, poiché è un idioma che ci mette quotidianamente alla prova. Lo stesso Mark Twain, scrittore statunitense noto anche per il suo travagliato rapporto con il tedesco, lingua che non amava ma che trovava molto stimolante, diceva: «in base ai miei studi di filologia sono arrivato alla conclusione che una persona dotata riesce ad imparare l’inglese (se si esclude l’ortografia e la pronuncia) in trenta ore, il francese in trenta giorni e il tedesco in trent’anni. È ovvio che la lingua tedesca ha bisogno di essere rimodellata e riparata. Se rimanesse così com’è dovrebbe essere accantonata, con dolcezza e riverenza, tra le lingue morte, perché solo i morti hanno tempo sufficiente per impararla.» Di seguito vi proponiamo una lista di 10 parole tedesche che non trovano una precisa corrispondenza in italiano. Ma è proprio grazie a termini come questi che possiamo comprendere meglio la cultura tedesca. Ogni singola parola contribuisce infatti non soltanto ad ampliare il lessico, ma anche ad approfondire la conoscenza di un mondo nuovo.

1. Sehnsucht
Per chi studia o ha studiato letteratura e in particolare il romanticismo tedesco, questa parola è stata sempre oggetto di discussione. Deriva dall’antico alto tedesco, in cui aveva il significato di “malattia del doloroso bramare”. Oggi qualcuno la traduce con “nostalgia”, ma in realtà si tratta di una nostalgia causata da qualcosa che non si conosce, dell’indefinito romantico. La nostalgia è il dolore del ritorno, la Sehnsucht può essere invece sia il dolore provocato dal desiderio di qualcosa che si trova nel futuro sia verso qualcuno tuttora presente.

2. Weltschmerz
Da tradurre come “il dolore del mondo”, Weltschmerz è quel dolore che si prova quando il mondo reale non riesce a soddisfare le nostre aspettative. Il termine è stato coniato dallo scrittore tedesco Jean Paul e trasmette una visione pessimistica del mondo.

3. Torschlusspanik
Il significato letterale del termine è “panico da porta chiusa” e nella realtà indica l’ansia provocata dalla vicinanza di una scadenza, dunque dalla consapevolezza che il tempo scorre inesorabile e che bisogna reagire in fretta. La porta che si chiude è una possibilità, rimanda a una scelta mancata che dopo potremmo rimpiangere.

4. Fernweh
Come tradurre questa parola? Potremmo definire questo sentimento come “nostalgia dei paesi lontani”, ma questo paese non è la nostra casa, altrimenti parleremmo di Heimweh. Fernweh indica la nostalgia di preparare una valigia e partire alla scoperta di un posto lontano da portare per sempre nel cuore.

5. Zweisamkeit
Quando si parla di solitudine, in italiano, si pensa ad una persona sola, isolata dagli altri. In tedesco non è proprio la stessa cosa. Robert Musil, ne “I Turbamenti del giovane Törless”, parlando della vita di coppia sostiene infatti che “l’essere in due altro non è che una solitudine raddoppiata”. Anche passare la maggior parte del nostro tempo con la persona che amiamo, isolandoci dal resto del mondo, vuol dire vivere in solitudine, eppure i due elementi della Zweisamkeit non se ne lamentano, poiché si sentono perfettamente completati.

6. Backpfeifengesicht
Il significato di questa parola vi è molto più familiare di quanto pensiate. Avete presente quel tipo di persone che solo a guardarle in faccia vi fanno venir voglia di tirar loro un ceffone? Beh, da oggi potrete anche indicarle col nome tedesco, anziché chiamarle “facce da schiaffi“.

7. Feierabend
Se siete nuovi in Germania e avete trovato da poco lavoro, sentirete spesso i vostri colleghi dire “ich mache Feierabend” e vi chiederete come mai ogni sera partecipino ad una festa, tra l’altro senza invitarvi, mentre voi ve ne tornate sempre stanchi morti a casa. Feierabend, in realtà, non fa riferimento ad alcun party, ma indica il momento della giornata in cui rilassarsi e dedicarsi ad altro che non sia lavoro.

8. Reisefieber
La Reisefieber è letteralmente la “febbre da viaggio” e indica quello stato di ansia compulsivo che si manifesta prima di un viaggio, legato alla preparazione dei bagagli e dei documenti necessari. Non ne soffrono tutti, ma molti si identificheranno nel soggetto affetto da Reisefieber, che arriva ogni volta con tre ore di anticipo in aeroporto, dopo aver pesato almeno 10 volte il bagaglio e controllato ripetutamente di avere tutti i documenti in borsa.

9. Vorfreude
“L’attesa del piacere è essa stessa il piacere”, diceva Gotthold Ephraim Lessing, e con Vorfreude si allude proprio alla pregustazione di un piacere che ancora deve arrivare: è un godere dei sogni e delle aspettative che abbiamo.

10. Waldeinsamkeit
Parliamo della “solitudine della foresta”, quella sensazione che si prova quando si cammina in un bosco da soli. Waldeinsamkeit è un termine molto caro alla tradizione del monachesimo ascetico e al movimento del romanticismo tedesco, che promuoveva il riavvicinamento dell’uomo alla natura.

http://berlinocacioepepemagazine.com/10-parole-tedesche-da-conoscere-assolutamente1234/

Nero latte dell’alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo di notte
beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini
fischia ai suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra
ci comanda ora suonate alla danza

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo al mattino e a mezzogiorno ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
I tuoi capelli di cenere Sulamith scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti

Lui grida vangate più a fondo il terreno e voi e voi cantate e suonate
impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare alla danza

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno e al mattino ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith lui gioca con i serpenti
Lui grida suonate più dolce la morte la morte è un maestro tedesco
lui grida suonate più cupo i violini e salirete come fumo nell’aria
e avrete una tomba nelle nubi là non si giace stretti

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno la morte è un maestro tedesco
ti beviamo la sera e la mattina e beviamo e beviamo
la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
ti colpisce con palla di piombo ti colpisce preciso
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
aizza i suoi mastini contro di noi ci regala una tomba nell’aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco

i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith

(Tratto da Poesie – Paul Celan, Mondadori, Milano, 1976.)

http://www.sagarana.it/rivista/numero22/poesia3.html

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