avverso ed avversato dal potere : 13 agosto 2007 moriva Huambo

avverso ed avversato dal potere

ANTONIO
 nostro compagno.
 
Ci piacerebbe che, come le nostre idee, anche i nostri compagni, non morissero mai.
Non e’ cosi’.
La natura, impassibile, ce lo dimostra ogni giorno.
Ma forse c’e’ un modo per ricordare ed onorare, in modo degno e senza retorica, gli uomini importanti: quello di far tesoro dei loro insegnamenti, di studiare ed assimilare la loro opera, di continuare la loro lotta.
Solo all’interno di questa consegna generazionale la morte ci trovera’ sempre vivi!
 
Stretti intorno a Vittoria ed ai compagni di Viterbo
 
 
Le compagne ed i compagni del coordinamento per l’autonomia di classe
 
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Lunedì 13 agosto 2007 con la dignità con la quale è vissuto, è morto, colpito da un male incurabile, Antonio Paolo Rollo, 55 anni, dai più conosciuto come Huambo, fondatore con la compagna Vittoria de “L’Avamposto degli Incompatibili”, militante per l’Autonomia di Classe, comunista.
I compagni e le compagne di Roma e Viterbo lo ricordano per la passione, la costanza e la coerenza con le quali ha combattuto negli anni, in tutta Italia, contro lo Stato e il Capitale, in tutte le loro manifestazioni.
 
Onore a te compagno Huambo, tu sei in noi.
 
Il pomeriggio di martedì 14 agosto i compagni e le compagne si sono raccolti al cimitero di Viterbo per salutare Huambo. Ringraziamo per la partecipazione tutti i presenti e tutte le presenti,

in particolare i compagni e le compagne anarchiche.
Segnaliamo infine la presenza nei pressi del cimitero di alcune macchine di Digos e Ros, che non contenti di aver voluto inquinare con la loro squallida presenza il raccoglimento, hanno poi provveduto a fermare alcuni compagni e alcune compagne dopo averli seguiti.
Non possiamo non esprimere il più sincero e profondo disgusto per tali abominevoli servi e per tale macabre infamia.
 
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Una vita indisponente, Una vita combattiva
 
Lunedì 13 agosto Antonio detto Huambo ha lasciato la sua vita indisponente e combattiva.
 
Io parlerò, come ai sui funerali, di questi sette mesi e mezzo del suo calvario, perché sono la più grande lezione di forza che Antonio ha lasciato.
Ha combattuto questo ultimo nemico come tutti gli altri con forza, senza paura, e senza lacrime, affrontandolo a viso aperto, ha continuato a partecipare alla vita politica e a quella sociale fino all’ultimo, senza segni di cedimento, con il suo viso sempre sereno, e confortando i compagni di sventura che erano afflitti dal suo stesso male.
Perché questo è il significato della vita di Antonio: le pene le sofferenze degli altri contavano più delle pene e delle sofferenze che toccavano a lui.
Anche la repressione che subivano gli altri compagni per lui era più straziante della repressione che ha subito lui.
 
Abbiamo vissuto questi quasi venticinque anni insieme ed è stato bello, alla faccia di tutti i sepolcri imbiancati che cianciano di fedeltà, famiglia e sacralità di vincoli e che non sanno poi cosa veramente significa la condivisone delle passioni. Un abbraccio a tutti i compagni che hanno mandato la loro partecipazione sincera al mio dolore
 
vittoria
la compagna di Huambo

http://www.controappunto.org/antonio.htm

HUAMBO VIVE !

Antonio Rollo è un compagno che ha fatto almeno due rivoluzioni culturali.

La prima partecipando al movimento del ’77 a Roma, in prima fila, lui proveniente dalla Puglia

in quella realtà che esigeva la trasformazione rivoluzionaria della società, nel lavoro all’università, nell’antifascismo militante, nel confronto politico. Comprendendo e sviluppando l’autonomia operaia, sia nelle realtà degli studenti che nel territorio, sia nelle fabbriche della periferia.

La seconda quando si è rimesso in gioco ed in movimento nelle nuove realtà conflittuali degli anni ’90 e di questo nuovo “millennio”, con capacità di comprensione e di analisi lucidamente poste non solo né principalmente alle belle frasi ma a costruire.

Meglio di me altri compagni certo scriveranno delle cose, compagni che l’hanno appunto direttamente conosciuto negli anni ’70 e che con lui hanno vissuto a Roma e nel viterbese.

Ma una cosa fondamentale posso dirla.

Antonio, Huambo, e la sua compagna, Vittoria, sono gli unici compagni che io possa sapere, che, espressisi scetticamente in un primo momento sulla campagna contro la tortura del controllo mentale e le torture tecnologiche, hanno fatto autocritica nel merito, sostenendo praticamente con diverse iniziative la campagna dell’AVae-m e del Coordinamento di lotta contro le torture tecnologiche e carcerarie.

Nell’amicizia che mi lega a Huambo e Vittoria, ci sta quel naturale senso di appartenenza allo stesso fronte di classe, oltre che l’origine comune dell’autonomia operaia degli anni settanta-inizio anni ottanta, che ha fatto sì che anche nelle più accese discussioni sul primato attuale o meno del maoismo nel movimento comunista internazionale, e sulla effettiva natura revisionista di molte false posizioni che si proclamano rivoluzionarie, non si sia rotto il rapporto di solidarietà e di amicizia.

Non conosco gli estremi del suo male, e non voglio essere drastico e pregiudizievole alle motivazioni mediche, posso solo dire che secondo me quando un tumore uccide una persona con le palle, non possono che esserci gravi motivazioni che complessivamente il compagno considera non compatibili con la vita stessa. Queste gravi motivazioni corrispondono all’esistente, ad una situazione oramai oltre il tollerabile da oltre vent’anni, da quando la repressione e la ristrutturazione del “mercato del lavoro” hanno imposto la difensiva al movimento di classe, ma soprattutto da quando la guerra imperialista, in maniera del tutto illegittima ed arbitraria, è divenuta una cosa naturale per la “società italiana”, per il bilancio dello stato, per la tendenza borghese e mafiosa dominante.

Tutte cose contro le quali occorre la massima unità, la quale mancando, produce male.

E a pagare sono sempre i migliori e più sensibili.

Un bacio a Huambo.

Paolo

http://www.paolodorigo.it/HuamboVive.htm

Al mio compagno indisponente Antonio. Pino il ferroviere

Al mio compagno indisponente Antonio.

Nell’estraneità e nell’alienazione quotidiana,
nell’incomunicabilità ormai totale con gli altri,
verifico e piango la rarefazione di esseri umani come Antonio.

Sembra di essere diventati animali in via di estinzione solo a voler alzare lo sguardo,
a voler armare la critica di teoria e combattimento,
a voler smettere di lucidare le proprie catene.

Eppure, uomini che hanno tentato,
sono esistiti, lottando, e pagando.

Ma hanno vissuto,
respirando a pieni polmoni,
pretendendo la libertà,
per loro e per tutti noi.

Antonio era uno di questi.

Mi onoro di averlo conosciuto.

E di aver respirato insieme a lui.

Pino Abbate

http://www.controappuntoblog.org/2015/08/12/avverso-ed-avversato-dal-potere-13-agosto-2007-moriva-huambo/

http://www.controappuntoblog.org/2014/08/06/avverso-ed-avversato-dal-potere-3/

Vinicio Capossela _ con una rosa _ | controappuntoblog.org

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