Anime smarrite pdf .uniroma3 – Sgombero forzato a Roma 10 maggio, 2016 by 21luglio

III.2.B allegato 9 anime_smarrite_def.pdf

Anime smarrite. Il piano degli sgomberi a Roma: storie quotidiane di segregazione abitativa e di malessere

Giovedì 16 Febbraio 2012 – ore 16
Facoltà di Scienze della Formazione, Aula Volpi
via Milazzo 11 – Roma

A due anni esatti dalla chiusura del campo storico Casilino 900, a pochi giorni dall’inaugurazione del campo La Barbuta che accoglierà 650 rom e sinti, dopo più di 420 sgomberi realizzati dall’inizio del Piano Nomadi di Roma, l’Osservatorio sul razzismo e le diversità “M. G. Favara” e l’Associazione 21 luglio
presentano il report Anime smarrite. Il piano degli sgomberi a Roma: storie quotidiane di segregazione abitativa e di malessere, curato da un’équipe guidata dall’antropologa Annachiara Perraro.

Un approfondito rapporto etnografico sul mal-essere psico-sociale che la politica degli sgomberi e dei trasferimenti forzati causa sui bambini, sulle donne, sulle famiglie rom.

«Fare uno sgombero è come tagliare l’erba, dipende a quale altezza la tagli!» ha affermato, nel corso di uno sgombero, un dirigente della Questura di Roma senza riflettere, probabilmente, sulle conseguenze che queste azioni istituzionali hanno sinora avuto sulla psiche dei bambini e dei giovani rom, conseguenze che nel report l’Associazione 21 luglio ha voluto rendere visibili e denunciare.

Intervengono:
Ore 16.10
Saluti del Prof. Francesco Pompeo, coordinatore dell’Osservatorio sul razzismo e le diversità “M. G. Favara”, Università Roma Tre
Introduzione della giornata e presentazione dei relatori di Nello Avellani di Radio Popolare Roma
Introduzione al report di Carlo Stasolla, presidente Associazione 21 luglio
Presentazione del report di Annachiara Perraro, ricercatrice dell’Associazione 21 luglio

Intervento di Ulderico Daniele, Università di Roma Tre
Azioni legali promosse dall’Associazione 21 luglio e dall’ASGIdi Carlo Stasolla, presidente Associazione 21 luglio
Il piano degli sgomberi a Milano di Rosi Mangiacavallo dell’European Roma Rights Centre
Diritti umani e diritto all’alloggio di Giusy D’Alconzo di Amnesty International
Conclusioni e saluti finali di Nello Avellani

Per informazioni:
Osservatorio sul razzismo e le diversità “M. G. Favara”
oss.razzismo@uniroma3.it

http://www.uniroma3.it/news2.php?news=1554&p=1

Sgombero forzato a Roma: 500 persone in strada

martedì, 10 maggio, 2016
IMG_7563Associazione 21 luglio condanna fermamente lo sgombero forzato avvenuto questa mattina a Roma, presso l’insediamento informale di via Mirri, che ha coinvolto 500 persone rom di origine rumena, tra cui donne incinte, anziani, malati e circa 250 minori, anche di pochi mesi.

Lo sgombero forzato, realizzato attraverso un consistente dispiegamento di forze dell’ordine – 15 pattuglie della Polizia municipale, tre dei Carabinieri e forze antisommossa – rappresenta l’ennesima violazione del diritto internazionale e dei diritti umani da parte delle autorità locali che, ancora una volta, lascia sulla strada famiglie intere, senza fornire loro alcuna soluzione alternativa adeguata e aumentando irrimediabilmente la loro condizione di vulnerabilità.

Lo sgombero forzato è stato realizzato in evidente violazione degli obblighi internazionali dello Stato italiano, in particolare in materia di diritto a un alloggio adeguato, e non ha rispettato nessuna delle garanzie procedurali in materia di sgomberi previste dal Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali delle Nazioni Unite. L’operazione non è stata infatti accompagnata da una notifica formale scritta alle famiglie né da un congruo preavviso e da una genuina consultazione con le stesse. L’unica soluzione alternativa fornita  è stata il ricollocamento di appena 11 tra donne e bambini in strutture di accoglienza, con il conseguente smembramento del nucleo familiare e uomini lasciati in strada: soluzione ovviamente non accettabile da parte delle persone coinvolte.

Circa cento bambini che vivevano nell’insediamento informale frequentano regolarmente la scuola e prendono parte a progetti paralleli educativi e formativi volti a favorire la loro inclusione sociale. Tra le conseguenze drammatiche dello sgombero forzato vi sarà dunque, inevitabilmente, l’interruzione del percorso scolastico dei minori.

Anche i compagni di classe e gli insegnanti dei bambini si sono mobilitati in supporto dei bambini e delle famiglie rom, preparando delle letterine da consegnare al prefetto della Capitale.

Nel corso dello sgombero forzato,  operatori di Associazione 21 luglio, presenti sul posto per verificare l’evolversi della situazione, sono stati allontanati dall’insediamento dalle forze dell’ordine. Da segnalare anche la presenza sul posto di un presidio di militanti pro-sgombero appartenenti a Casa Pound. Alle operazioni di sgombero hanno assistito anche rappresentanti delle autorità rumene in Italia.

«Queste persone sono senza cuore. La mia preoccupazione in questo momento è che mia figlia ha solo cinque mesi e sono due giorni che non lavoro», ha raccontato una donna durante le operazioni di sgombero, mentre un bambino che assisteva sbalordito alle operazioni delle forze dell’ordine ha detto: «Io sono solo un bambino e basta». Durante lo sgombero, in segno di resistenza, le famiglie hanno tentato di rientrare nelle loro case al grido di “Siamo cittadini romani!”.

«Con lo sgombero forzato di questa mattina, le autorità locali si sono dimostrate incapaci di affrontare le problematiche di carattere sociale della città, se non attraverso la reiterazione di un approccio basato sull’emergenza e sulla sicurezza – è il commento di Associazione 21 luglio -. Si è così bruscamente interrotta, senza alcun dialogo con le famiglie, con la scuola e con le associazioni, una esperienza positiva di inclusione sociale e scolastica, condannando centinaia di persone rom a una vita di vulnerabilità e pregiudizi nei loro confronti. Oggi trattati come capro espiatorio per guadagnare consenso in vista delle imminenti elezioni amministrative, è quanto mai urgente che il prossimo sindaco della Capitale affronti la cosiddetta “questione dei rom” da una prospettiva sociale e non più etnica, mettendo finalmente una pietra sopra alle vergognose violazioni dei diritti umani che si continuano a mettere in atto nella Capitale».

http://www.21luglio.org/sgombero-forzato-a-roma-500-persone-in-strada#

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