Elio Piccon : ‘Antimiracolo’ -IL CAMPO – GLI UCCELLI DEL CIELO – CAVALLI CIECHI

Elio Piccon

Elio Piccon nasce il 15 gennaio 1925 a Bordighera, “il paese del sole” e per questo suo padre lo chiama Elio. Il padre ebanista manda avanti insieme alla madre un negozio di mobili.
Terminati gli studi in un collegio di Torino, all’età di diciassette anni incomincia la passione per la fotografia e il cinema; in una intervista del 1951 rilasciata a “Mondo Libero”, il regista racconta quando, da bambino -ancora non arrivava con la testa allo sportello del botteghino- e con aria disinvolta si accodava alle famiglie che si recavano al cinema domenicale. Nel 1943 frequentò il corso di “Avviamento ottica” presso il Centro Sperimentale di Cinematografia e poco dopo diviene assistente di Arata. Lasciato il Centro, entra subito in produzione, prima come assistente e poi come operatore alla macchina.
E’ l’avvio di una sequenza di esperienze davvero numerose.

Nel 1948 dirige, con l’organizzazione di Massimiliano Capriccioli, il suo primo documentario “Magia del trucco”.
Il documentario spiega in modo esauriente l’importanza del trucco per gli attori di cinema e l’abilità del truccatore. Dopo una veduta d’insieme degli strumenti a disposizione del truccatore si vedono pratici esperimenti compiuti su alcuni “pazienti”. Assistiamo alla truccatura di Quasimodo, di Mister Hyde della “mummia”, dell’Uomo che ride.
Seguono i documentari “Gas di città” (1949) e “Domani un altro giorno” (1949-50), cortometraggio d’avanguardia.
Nel 1951 è chiamato da Gastone Ferrandi, amministratore unico della Astra Cortometraggi srl, a dirigere la fotografia degli avvenimenti di parecchi numeri del settimanale di attualità “Mondo Libero”.
Come scrive il regista in alcuni appunti, ritrovati dalla figlia, questa esperienza “di operatore d’attualità mi fa comprendere che un individuo, non attore, rimane impressionato dalla vicinanza della macchina da presa. Dovevo pertanto girare le riprese con obiettivi a lungo fuoco.”. Questa tecnica di ripresa sarà indispensabile quando nel 1964 incomincerà a girare il film “L’antimiracolo”, con la decisa scelta di non utilizzare attori professionisti.
Nel 1951-52 realizza, in piena ed assoluta autonomia, “Tre tempi di cinema astratto”; è un’opera assolutamente innovativa per quegli anni per la tecnica con la quale realizza immagini astratte in assoluta sincronia con la musica di Roman Vlad.
Poi, un ritorno al documentario con “Espressione Mimica” (1952) e “Pitture di Ragazzi” (1955).
Nel 1954, per la Parva San Paolo Film, dirige “Ho ritrovato mio figlio”, storia di un dramma familiare.
E nel 1961 ritorna nuovamente al cinema con la regia del film “Italia 61” realizzato dalla Walt Disney Production, un’opera spettacolare presentata dalla Fiat all’Esposizione di Torino per le manifestazioni del Centenario; il lavoro di ripresa si è svolto per 22.000Km attraverso l’Italia e la Rhodesia per filmare la diga di Kariba, costruzione italiana.
Nel 1965 Piccon termina di girare “L’antimiracolo”, prodotto da Franco Cristaldi (Vides Cinematografica) e distribuito dalla Interfilm. Unico film italiano in concorso nella sezione documentari (XVI Mostra Internazionale del Film Documentario) della XXVI Biennale di Venezia Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, viene premiato con la targa Leone San Marco. Il film, nonostante il premio, subirà importanti mutilazioni ad opera della Commissione di revisione cinematografica di primo grado, tali da rendere incomprensibili alcuni passaggi chiave. Le lungaggini e le traversie censorie sono alla base dell’insuccesso del film che, anche a seguito di una violenta campagna di stampa contraria, fu programmato solo in alcune città e nel mese di agosto.
Amareggiato dall’insuccesso del film il regista collabora dal 1966 con la casa di produzione San Paolo Film per la quale realizza nel 1967 il film “Fatima speranza del mondo“, nel 1969 il film “La Scoperta” e il film “E voi chi dite io sia?” nel 1977.
La passione per il Gargano resta comunque un punto fermo per il regista che continua ad occuparsi di questa terra realizzando diversi cortometraggi (vedi l’elenco nella sezione Cortometraggi del sito); tra le opere più emblematiche “Cavalli ciechi” (1967), “Il Campo” (1968), “Statale 89” (1969), “Checchella” (1969), “Aniello e Neleta” e “Rimorso” (1970).
Nel 1972 è il supervisore, non accreditato, alla produzione del film per la televisione di Luigi Comencini “Le avventure di Pinocchio”, per conto della San Paolo Film.

Elio Piccon muore a Roma il 6 marzo 1988

http://www.picconelio.it/ep/biografia.htm

Vittorio De Seta e il suo mondo perduto | controappuntoblog .

Giuseppe Taffarel: La Montagna del Sole – La croce ..

“Banditi a Orgosolo” Vittorio De Seta | controappuntoblog.org

cinema etnografico da Faherty,Wright .Bateson -Mead ad

Per fare il pane ci vuole lo zolfo… Il documentario di ..

Documentario anni ’60 – Il Diario Montanaro : La firma di .

Ten Minutes Older di Herz Frank (Lettonia, 1978 .

Dziga Vertov: Shestaya chast mira 1926 – Radio pravda 1925

Questa voce è stata pubblicata in cultura, il film più dimenticato che c'è e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.