Penny Market : cariche polizia video, interventi by Radio Onda d’Urto – comunicato S.I.COBAS

Desenzano del Garda: polizia contro il picchetto dei facchini Penny Market .5 fermati e 3 feriti

  • gennaio 08, 2016

Attorno alle 7.30 di venerdì 8 gennaio 2015 diverse decine di carabinieri e poliziotti, assieme a funzionari della Digos, si sono presentati davanti ai magazzini del Penny Market di via Oglio, 6 a Desenzano del Garda (Brescia), dove ormai da quattro giorni è in corso il picchetto con blocco dei cancelli, dei camion e delle merci da parte di facchini, Si.Cobas e solidali del centro sociale Magazzino 47 a Brescia e di Zanzanù a Desenzano del Garda.

Il video con i lavoratori e i compagni solidali incordonati a terra davanti a magazzini Penny Market di Desenzano (Brescia) e l’intervento poliziesco.

I facchini dei magazzini Penny Market di Desenzano, che servono i discount di mezzo Nord Italia, da mesi hanno aperto una dura vertenza per ottenere l’adeguamento delle mansioni, il riconoscimento degli scatti di anzianità e l’applicazione del contratto nazionale (clicca qui per l’approfondimento sulla vertenza)

Solo ieri pomeriggio, giovedì 7 gennaio,  la Prefettura di Brescia aveva intimato ai lavoratori in lotta di rimuovere i blocchi e tornare al lavoro per le prossime due settimane, in attesa dell’apertura di un (ipotetico) nuovo tavolo di trattativa. Un diktat rispedito al mittente dall’assemblea dei lavoratori, che avevano deciso di proseguire il picchetto, lo sciopero e il blocco dei cancelli a oltranza.

Questa mattina, quindi, all’arrivo dei blindati, lavoratori e compagni si sono incordonati a terra, per rendere più difficile possibile la rimozione del blocco, ancora in corso.

Un altro video dell’intervento poliziesco contro lavoratori e compagni incordonati a terra 

Tre lavoratori sono stati portati al pronto soccorso per lesioni al viso e alla braccia, durante l’intervento poliziesco.

CRONACA

Ore 11.50 – I fermati sono in fase di rilascio dal Commissariato di PS di Desenzano.

Ore 9.30 – Cinque i fermati: quattro lavoratori e Alessandro, rappresentante sindacale dei Si Cobas.

Sono al commissariato di Desenzano, dove si sono spostati gli altri lavoratori assieme ai solidali in presidio.

La corrispondenza delle 9.30 con Marco, della Redazione, che intervista alcuni lavoratori e solidali.

ORE 8.15 – Lavoratori e solidali spostati di qualche metro dalle forze dell’ordine.

La corrispondenza delle 8.15 con Michele della Redazione: i lavoratori e i solidali si sono spostati di alcuni metri per un’assemblea su come proseguire la lotta dopo intervento poliziesco

ORE 7.30 – Blindati, polizia, carabinieri e Digos davanti al picchetto Penny Market di Desenzano che si prepara a resistere. Lavoratori e solidali incordonati a terra bloccano, ormai da quattro giorni, i magazzini. Intervento poliziesco: un facchino ferito.

La corrispondenza con Marco della redazione delle 7.30

da Radio Onda d’Urto

http://www.osservatoriorepressione.info/desenzano-del-garda-polizia-contro-il-picchetto-dei-facchini-penny-market-5-fermati-e-3-feriti/

Comunicato sugli avvenimenti in corso alla Bormioli di Fidenza

Scritto da Super User
Il “braccio di ferro vertenziale” é stato innescato dal solito cambio appalto, con cui la committenza (in questo caso la Bormioli) ha inteso stroncare le rivendicazioni operaia in marcia da più di un anno.
In particolare i padroni stanno cercando di imporre attraverso un accordo stipulato dal consorzio CAL (nuovo fornitore) con la CGIL (che possiede una rappresentanza ampiamente minoritaria all’interno dello stabilimento fidentino) la perdita di un livello, dell’anzianità maturata, il diritto alla malattia e, nei fatti, una riduzione dell’organico.L’adesione alla politica reazionaria (con matrice chiaramente di centro-sinistra, in questo caso) produce 15 crumiri sui 60 operai in organico, mentre la maggioranza operaia si schiera davanti ai cancelli e trascorre lì le cosiddette “vacanze natalizie”, bloccando il magazzino

Questa mattina, dopo il naufragio della mediazione tentata dalla prefettura di Parma di ieri notte, è quindi entrata in azione la  celere parmense, apertamente guidata dall’obiettivo politico di imporre le condizioni al ribasso volute dai padroni.
Dopo tre ore di democratico fronteggiamento le milizie dello stato sono così entrate in azione con l’obiettivo di sgominare la resistenza degli scioperanti in picchetto.

Mentre scriviamo 30 militanti (fra operai in lotta e forze solidali provenienti da Parma, Piacenza e Bologna) sono in fase di trasferimento presso la quesura di Parma.
La prima risposta immediata è stata quella di chiamare ad un presidio sotto la prefettura parmense, in via della Repubblica, pretendendo il rilascio immediato delle persone fermate e, conseguentemente, la riapertura della trattativa sindacale finalizzata a garantire il mantenimento delle condizioni economiche e normative precedenti il cambio appalto, di cui fanno parte gli accordi sindacali che demandavano al 2016 la risoluzione di una serie di controversie ancora aperte e che, in questo modo, si cerca di seppellire.

La battaglia continuerà quindi nei prossimi giorni con il coinvolgimento attivo di tutti i reparti dell’organizzazione, con l’obbiettivo esplicito di rilanciare la medesima piattaforma di lotta in altri magazzini dove la stessa committenza (Bormioli), e lo stesso fornitore (CAL), praticano lo stesso tentativo di contenere le
legittime rivendicazioni operaie

S.I.COBAS

http://www.sicobas.org/logistica/2304-comunicato-sugli-avvenimenti-in-corso-alla-bormioli-di-fidenza

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