Lev N. Tolstòj fiabe : GLI ALBERI CAMMINANO – IL VECCHIO NONNO E IL NIPOTINO

GLI ALBERI CAMMINANO

Stavamo un giorno ripulendo accanto al laghetto un sentiero invaso da

piante e cespugli. Avevamo già tagliato una gran quantità di prugni,

di salici, di pioppi quando giunse il turno di un ciliegio selvatico.

Era cresciuto, questo ciliegio, proprio in mezzo alla strada ed era

così vecchio e grosso che non poteva avere meno di dieci anni. Eppure

sapevo  che cinque anni prima il giardino era stato ripulito: non

riuscivo quindi a  capire come mai potesse trovarsi lì un albero così

grosso. Lo abbattemmo e proseguimmo.

Più avanti, in un’altra macchia,era cresciuto un altro ciliegio simile a quello, anzi persino più grosso.

Esaminai le sue radici e scoprii che  esso era cresciuto sottou n vecchio tiglio. Il tiglio, con i suoi rami, lo soffocava, e il ciliegio si era allungato strisciando a fior di terra con il tronco per circa quattro metri, e quando era uscito alla luce aveva drizzato la testa e cominciato a fiorire. Lo tagliai con l’accetta alla radice,e mi stupii che un albero così fiorente avesse le radici marce. Quandolo ebbi tagliato mi accinsi a trascinarlo via con l’aiuto dei

contadini ma, per quanto facessimo, non riuscivamo a smuoverlo.

Sembrava che fosse inchiodato là. Io dissi:

-Guardate un po’che non sia rimasto attaccato da qual che parte…

Un contadino s’insinuò sotto il ciliegio e gridò:

-Ma quest’albero ha un’altra radice, qui sulla strada!

Mi avvicinai e vidi che era proprio vero.

Il ciliegio, per non essere soffocato dal tiglio, aveva strisciato

sotto i suoi  rami per circa  due metri dalla prima radice. La radice

che io avevo tagliata  era marcia e secca, mentre quella nuova era sana

e vigorosa. Evidentemente  il ciliegio aveva sentito che sotto il

tiglio non sarebbe potuto vivere; si era  spinto con un ramo, e con

esso si era abbarbicato alla terra; quel ramo si era  trasformato in

una radice nuova e la vecchia era stata abbandonata. Soltanto

allora capii come avesse fatto il primo ciliegio a crescere sulla strada.

Anche quello, evidentemente, si era comportato allo stesso modo,

ma ormai aveva fatto in tempo a eliminare completamente la vecchia

radice:  per questo io non l’avevo trovata.

 

IL VECCHIO NONNO E IL NIPOTINO

Il nonno era molto vecchio. Le gambe non lo reggevano, gli occhi non

vedevano,le orecchie non sentivano e denti in bocca non ne aveva più.

Quando mangiava perdeva la saliva. Il figlio e la nuora avevano smesso

di farlo sedere a tavola con loro e gli portavano da mangiare dietrol a stufa. Gli mettevano il cibo in una scodella. Un giorno, mentre se l a portava alla

bocca, la scodella gli sfuggì di mano, cadde a terra e si ruppe.

La nuora prese a inveire contro il vecchio che rovinava tutto in casa e aveva rotto la scodella e gli disse che d’ora in avanti gli avrebbe dato il cibo in una

ciotoladi legno.

Il vecchio sospirò, ma non disse nulla.

Una volta il contadino e sua moglie erano in casa e guardavano il loro

figlioletto che armeggiava in terra con certe tavolette di legno, cercando diunirle tra loro.

-Che fai, miss?

-gli domandò il padre.

Rispose il bimbo:

-Io, babbo, preparo una ciotola, e in questa ciotola, quando tu e la

mamma sarete vecchi, vi darò da mangiare.

Il contadino e la moglie si guardarono e cominciarono a piangere. Si

vergognarono di aver offeso il vecchio e da allora lo fecero sedere di

nuovoalla loro tavola e si presero molta cura di lui.

Lev N. Tolstòj

Lev Nikolaevič Tolstoj Fiabe e racconti – ParlandoSparlan

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