In memoria del compagno Sandro Saggioro : In attesa della Grande Crisi

In memoria di Sandro Saggioro

Apprendiamo con tristezza della scomparsa di Sandro Saggioro, avvenuta dopo una lunga malattia.

L’avevamo conosciuto personalmente in più di un’occasione, anche durante le ricerche che condusse sulla storia della Sinistra Comunista d’Italia, e ne avevamo apprezzato i lati umani, oltre che il rigore scientifico e lo scrupolo da lui messi nei suoi studi.

Ai suoi cari, alle persone a lui più vicine va il nostro cordoglio.

Partito comunista internazionalista – Battaglia comunista
Giovedì, November 19, 2015

http://www.leftcom.org/it/articles/2015-11-19/in-memoria-di-sandro-saggioro

È mancato Sandro Saggioro, stimato chirurgo dalla spiccata vocazione politica

È mancato a 66 anni il dottor Sandro Saggioro (nella foto), stimato medico che per anni ha lavorato alle dipendrenze dell’Usl 17. Nativo di Urbana, Saggioro ha prestato servizio fino a qualche anno…

È mancato a 66 anni il dottor Sandro Saggioro (nella foto), stimato medico che per anni ha lavorato alle dipendrenze dell’Usl 17. Nativo di Urbana, Saggioro ha prestato servizio fino a qualche anno fa negli ospedali di Montagnana ed Este, lavorando in particolare nel reparto di Chirurgia d’urgenza, raccogliendo in tutta la sua carriera unanimi consensi per il suo impegno e la sua grande professionalità. Dal 2002 al 2007 ha fatto anche parte del comitato scientifico della Fondazione Amadeo Bordiga. Trasferitosi sin da giovane da Urbana a Padova, il medico si è distinto anche per la sua vocazione politica, che ha tradotto soprattutto nella scrittura di numerosi e brillanti testi dedicati in particolare alla storia del Partito Comunista Internazionalista e alla biografia di alcuni grandi uomini politici di sinistra. Sandro Saggioro, morto martedì scorso, lascia nel dolore la sorella Daniela e il fratello Luca.

L’altra

mattina, nella sala del commiato di via Chiesanuova a Padova, è stato dato il saluto al medico e analista politico, le cui ceneri riposeranno nel cimitero di Urbana: venerdì prossimo, alle 15.30, è prevista anche una cerimonia nel cimitero del paese natale della Bassa padovana. (n.c.)

 

http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2015/11/22/news/e-mancato-sandro-saggioro-stimato-chirurgo-dalla-spiccata-vocazione-politica-1.12492087

 

Sandro Saggioro
In attesa della Grande Crisi
Storia del Partito Comunista Internazionale
«il programma comunista» (dal 1952 al 1982)

2014, 528 pagine, 24 euro
14,5 x 24 cm, copertina patinata a colori
isbn 978-88-97206-18-7

Pur nella sua autonomia tematica questo nuovo libro di Sandro Saggioro si colloca in un rapporto di continuità con quello che nel 2010 l’autore ha dedicato al Partito comunista internazionalista degli anni 1943-1952 (Né con Truman né con Stalin, Edizioni Colibrì): un rapporto di continuità che però comporta una distinzione essenziale. Il partito di cui qui si traccia la storia e che di quello originario riprende, all’atto della fondazione, il nome (nome che peraltro nel ’64 conoscerà un mutamento nella seconda parte dell’aggettivazione) è il solo che abbia contato nei suoi ranghi Amadeo Bordiga dopo l’estromissione dal Partito comunista italiano (già d’Italia) inflittagli nel 1930 da un gruppo dirigente ormai acquisito allo stalinismo e perduto per la rivoluzione. Ma v’è di più: quella che tenta di far sentire la propria voce attraverso il suo organo di stampa, «Programma comunista», è l’unica formazione che possa legittimamente venir designata – anche se facendolo si contravviene alla rigida consegna teorica e pratica di Bordiga – come bordighiana, e tale sotto il profilo della completa adesione alla peculiare lettura del marxismo che ha caratterizzato il pensiero di lui e sotto quello dell’ordinamento del partito stesso, ordinamento basato su una elaborazione dottrinaria sboccante in un centralismo politico e organizzativo peculiarmente diverso da quello leniniano. Ciò che è stato messo alla prova nel trentennio che corre fra il ’51 e l’inizio degli anni ’80 è il modello partitico bordighiano.
Il modulo espositivo pressoché cronachistico che Saggioro ha fatto proprio sembra presupporre, senza però esplicitarla, una serie di giudizi sul significato dell’insieme della vicenda programmista, ma si ponga mente alla non certo casuale perimetrazione operata assumendo, appunto, i primi anni ’80 come orizzonte temporale di questo libro: essa rimanda ad un giudizio che, pur inespresso (o espresso solo poco più che per allusione), lascia pochi margini al dubbio. Non solo l’opera è accompagnata da una nutrita appendice di testi importanti e, nello stesso tempo, di ardua rintracciabilità (taluni sono tratti dall’inedito), ma fruisce largamente del supporto di una documentazione in cui trovano posto circolari interne e scritti riservati, e fra questi ultimi corrispondenze formalmente personali; né è assente, su punti particolari, qualche testimonianza resa da singoli elementi e persino, qua e là, la recezione di quella che si potrebbe indicare come tradizione orale interna al gruppo.

http://www.colibriedizioni.it/fuoricollana/schede/attesagrandecrisi.html

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