Quarta – Quinta – Sesta Intenzione : DE UMBRIS IDEARUM Giordano Bruno

Quarta Intenzione.

Conseguentemente non ti sfugga che, poiché l’ombra ha qualcosa dalla luce e qualcosa dalle tenebre, accade che qualcuno è sotto un’ombra duplice: evidentemente è l’ombra delle tenebre e (come dicono) della morte; e ciò si verifica quando le potenze superiori o s’infiacchiscono e si rilassano, o diventano sottoposte a quelle inferiori, finché l’animo rimane legato a una vita soltanto corporale e al senso. E poi è l’ombra della luce, cosa che si verifica quando le potenze inferiori sono sottoposte a quelle superiori rivolte a mete eterne e più eccellenti, come accade all’animo aggirantesi nei cieli, il quale con lo spirito soffoca gli eccitamenti della carne. Nel primo caso l’ombra si getta nelle tenebre, nel secondo l’ombra si getta nella luce. Invero nell’orizzonte della luce e delle tenebre nient’altro possiamo comprendere che l’ombra. Quest’ombra si trova nell’orizzonte del bene e del male, del vero e del falso; quest’ombra è proprio ciò che può essere reso buono e cattivo, falsato e conformato a verità, e che, tendendo in qua, si dice che sia sotto l’ombra di questo (cioè del male e del falso), ma che, tendendo in là, si dice che sia sotto l’ombra di quello (cioè del bene e del vero).

Quinta Intenzione.

In proposito noi consideriamo sopratutto quelle ombre che sono obiettivi degli appetiti e della facoltà cognitiva, concepiti sotto l’aspetto del vero e del bene, che lentamente allontanandosi da quell’unità sovrasostanziale avanzano, attraverso una moltitudine crescente fino all’infinita moltitudine (per dirla alla maniera dei Pitagorici); queste ombre di quanto si separano dall’unità, di tanto si allontanano anche dalla verità stessa. Infatti, l’allontanamento avviene proprio dal sovraessenziale alle essenze, dalle essenze alle cose stesse che sono, da quelle alle tracce, alle immagini, ai simulacri e alle ombre: sia verso la materia, perché siano prodotte nel suo seno, sia verso il senso e la ragione, perché siano riconosciute attraverso la facoltà sensibile e razionale.

Sesta Intenzione.

L’ombra si fonda sulla materia o natura, sulle cose naturali stesse, sul senso interno e esterno, come sul moto e sull’alterazione. Ma nell’intelletto, dato che la memoria consegue all’intelletto, è come in uno stato. Perciò quel saggio presenta la vergine soprannaturale e soprasensuale come una conoscenza raggiunta, che siede all’ombra di quel primo vero e bene desiderabile. La quale positura o stato, poiché non perdura molto nella vita naturale (infatti presto e all’istante le sensazioni ci assalgono e ci turbano, e proprio le nostre guide, i fantasmi, ci seducono circuendoci), quella positura è indicata dal tempo perfetto o dall’imperfetto, anziché dal tempo presente. Infatti, dice: mi sono seduta all’ombra o sedevo.

DE UMBRIS IDEARUM Giordano Bruno

DE UMBRIS IDEARUM Giordano Bruno – The Mnemonic

Giordano Bruno la nolana filosofia ; il candelaio testo .

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