Pisa, giovane si impicca in carcere
15 agosto 2015
(ansa) Ha messo fine alla sua vita soffocandosi con un lenzuolo. Nella solitudine che solo il carcere può dare alla vigilia di una giornata di festa. Aveva ventisette anni ed era rinchiusa nella sezione femminile del carcere Don Bosco di Pisa da un paio di settimane. La giovane, toscana ma non residente a Pisa, era stata arrestata per maltrattamenti in famiglia dopo una precedente detenzione domiciliare per stalking nei confronti della compagna. Viveva un momento di disagio, un passaggio difficile, era stata anche in cura ai servizi sociali.
Sull’ennesima tragedia in carcere, è la ventinovesima morte per suicidio dall’inizio dell’anno, ha aperto un’indagine la polizia penitenziaria, dopo che i rilievi della scientifica sono stati effettuati dai carabinieri. La ragazza si trovava al Don Bosco in quello che viene definito ‘regime aperto’, cioè poteva stare per otto ore al giorno in socialità. Divideva la cella insieme ad altre donne: avrebbe evidentemente approfittato di un momento in cui si è trovata da sola per togliersi la vita, utilizzando un lenzuolo per impiccarsi.
Stando a quanto riferito dalla direzione della casa circondariale, la ventisettenne in queste due settimane di detenzione a Pisa non aveva mai avuto particolari problemi né con gli agenti né con le altre recluse. Ma questo è il secondo suicidio in due giorni nelle carceri italiane, il giorno prima era accaduto nel carcere di Alba dove un uomo di trent’anni, romeno si è impiccato anche lui utilizzando un lenzuolo. Una ricerca di Ristretti Orizzonti, l’osservatorio che si occupa della vita nelle carceri italiane, rileva che circa un terzo dei suicidi tra i detenuti riguarda persone di età compresa tra i 20 e i 30 anni e, più di un quarto, un’età compresa tra i 30 e i 40. In queste due fasce d’età il totale dei detenuti sono, rispettivamente, il 36% e il 27%.
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