Turkey open to ‘improved bid’ in China missile system deal – Nato ok lotta al terrore

Turkey open to ‘improved bid’ in China missile system deal

By Liu Xin Source:Global Times Published: 2015-7-29 0:38:02

Turkey is open to an improved bid from China in a long-range missile defense system tender, the Turkish president said on Tuesday before heading to Beijing.

President Recep Tayyip Erdogan’s comments show his desire to strengthen his country’s relationship with China, analysts said.

Asked about the long-running talks between the two countries over the Chinese surface-to-air missile system, Erdogan said that China offered the “most appropriate” price of any missile supplier and has also offered to share missile technology with Turkey.

“Some developments have caused impediments. We’ll discuss these issues again during this visit. Any offer that will enrich this appropriate proposal will be welcomed by us,” said Erdogan.

Turkey accepted a bid from the China Precision Machinery Import-Export Corporation in 2013 for a $3.4 billion anti-missile system but the final agreement is yet to be signed.

Turkey has also been in talks with US defense contractor Raytheon, the producer of the Patriot defense system, and with French-Italian company Eurosam over their missile system.

“This deal will influence the NATO weapon market since  memberstates usually buy weapons from other NATO countries. The US and Europe may not be pleased to see Turkey make such a deal with China,” Pan Guang, a research fellow at the Shanghai Academy of Social Sciences,  told the Global Times.

“It is likely China will seal the deal, considering that Erdogan is pushing a more friendly policy toward other countries in Asia, especially China,” said Tang Zhichao, a Middle East analyst at the Chinese Academy of Social Sciences.

China also offers a low price and has promised to sell the technology along with the weapon itself, Tang added.

Erdogan told reporters that he believes this visit will add greater momentum to bilateral relations and his country seeks to boost its ties with China at all levels as part of  the “strategic cooperation” agreed upon by the two countries in 2010.

“If the deal is inked during this visit, it will be a good opportunity to further strengthen an all-around strategic partnership between China and Turkey. The two countries could have more economic and military cooperation which would, among other things, aid peacekeeping work in the Xinjiang Uyghur Autonomous Region,” Tang told the Global Times.

Violent protests broke out in Istanbul earlier in July, with mobs targeting the Chinese consulate, a Chinese restaurant and a group of Korean tourists who were mistaken for Chinese people, after reports claimed Uyghurs – a Turkic ethnic group in China – were being prevented from participating in Ramadan, the Muslim holy month.

China has denied these allegations, stating that all ethnic groups are entitled to freedom of religious belief.

Agencies contributed to the story

http://www.globaltimes.cn/content/934365.shtml

Erdogan chiude alla pace con i curdi e bombarda il Pkk. Sostegno Nato nella lotta al terrore

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan chiude al processo di pace con i militanti curdi, propone che i politici del partito filo-curdo Hdp collegati ai “gruppi terroristici” siano spogliati della loro immunità parlamentare e bombarda le postazioni del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) nel sud est della Turchia. –

28 luglio 2015 Intanto a Bruxelles incassa il sostegno politico della Nato, nella lotta contro il terrorismo. Il Consiglio atlantico, riunitosi in sessione straordinaria su richiesta di Ankara (ci sono state solo 5 riunioni di questo tipo nei 66 anni dell’Alleanza), “condanna” gli attacchi dell’Isis e del Pkk, appoggiando i raid aerei in Siria e Iraq. Ma, pur affermando il pieno supporto al Paese e al suo diritto a difendersi, secondo i retroscena le delegazioni di un gruppo di Stati hanno sottolineato l’importanza degli sforzi fatti per raggiungere una soluzione politica nel processo di pace con i curdi, invitando ad un “uso proporzionato” della forza. Una questione “solo sollevata e non discussa”, precisano fonti Nato, di fronte alla quale i diplomatici turchi si sono limitati a rispondere: “Riferiremo ad Ankara”. D’altra parte, nelle stesse ore in cui a Bruxelles gli ambasciatori dei 28 alleati si riunivano, Erdogan, prima della sua partenza per la Cina è tornato a mostrare il suo volto più duro. Oltre ad assicurare che Ankara “continuerà nelle operazioni militari contro l’Isis e il Pkk”, così come di fatto è avvenuto qualche ora più tardi, con gli F-16 che hanno bombardato tre postazioni del Pkk nella provincia di Sirnak, ha affermato “l’impossibilità di continuare il processo di pace con chi minaccia unità e fratellanza nazionale”. Secondo il leader turco, il Parlamento deve togliere l’immunità ai parlamentari del partito Hdp e far pagare loro “il prezzo” per i collegamenti a “gruppi terroristici”. Aggiungendo: “Chi mette a dura prova la tolleranza della gente e dello Stato riceverà la risposta che merita al più presto”. Il leader del partito filo-curdo Hdp Selahattin Demirtas ha però fatto sapere che l’unica colpa del suo movimento politico è quello di aver conquistato il 13% alle elezioni, respingendo tutte le accuse. Il vicario apostolico di Aleppo dei latini, mons. Georges Abou Khazen, ha espresso invece il timore “che i turchi vogliano combattere i curdi con la scusa dell’Isis. Se è una lotta contro l’Isis va bene, ma se è una scusa per combattere i curdi e aumentare la confusione e la violenza, allora non è un segnale positivo. Sappiamo bene che la Turchia ha permesso ai militanti dell’Isis di entrare, armarsi e addestrarsi”. E nonostante Erdogan avesse annunciato che alla riunione della Nato avrebbe chiesto agli alleati di tenersi pronti ad intervenire al fianco del Paese, il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha spiegato che da Ankara “non è arrivata alcuna richiesta di presenza militare aggiuntiva”. In una dichiarazione condivisa dai 28 alleati, la Nato ha “condannato fermamente” gli attacchi terroristici” evidenziando la “forte solidarietà”. Il terrorismo – si legge nel documento pone “una minaccia diretta alla sicurezza dei membri Nato e alla stabilità internazionale” e “non può essere tollerato o giustificato in qualsiasi forma e manifestazione”. Quanto al piano per la “safe zone”, l’area cuscinetto liberata dall’Isis, al confine settentrionale con la Siria, Stoltenberg ha ribadito che si tratta di “una discussione su base bilaterale” Ankara-Washington. Intanto, le autorità turche sono in allerta per il rischio di attentati sui mezzi pubblici della rete metropolitana a Istanbul. L’allarme è stato rilanciato dalle cancellerie europee, con segnalazioni anche sul sito Viaggiare sicuri della Farnesina. In particolare viene sconsigliato di frequentare stazioni in zone ad alta affluenza, tra cui Taksim, Osmanbey, Haciosman e Yenikapi. E si raccomanda “la massima prudenza in tutto il Paese, anche nei luoghi di attrazione turistica, evitando luoghi affollati e assembramenti”. – See

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Erdogan-chiude-alla-pace-con-i-curdi-e-bombarda-il-Pkk-be55c8a0-b0de-4257-945a-3d5bc9e4da47.html

Turkey-Kurdish conflict: Every regional power has betrayed the Kurds so Turkish bombing is no surprise

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