Gli imperi e le due metropoli. Atene fra Minerva e Nettuno.

Gli imperi e le due metropoli.


2.
  Nino fu il secondo re dell’Assiria e successe a suo padre Belo, primo sovrano di quell’impero, quando nella Caldea nacque Abramo . Vi era in quel tempo anche il regno assai piccolo di Sicione dal quale Marco Varrone, nell’opera La razza del popolo romano, come da un evo antico ha fatto derivare i Romani. Dai re di Sicione infatti la razza è giunta agli Ateniesi, da essi ai Latini e poi ai Romani . Ma prima della fondazione di Roma, nel confronto con l’impero di Assiria, questi sono fatti di poco rilievo, sebbene anche Sallustio, storico romano, ammette che in Grecia Atene si distinse, però più nella fama che nella realtà storica. Parlando di essa dice: Le conquiste civili di Atene, come io ritengo, furono rilevanti e illustri, ma meno importanti di come sono celebrate dalla fama. Ma poiché in essa fiorirono letterati di grande ingegno, in tutto il mondo la civiltà di Atene viene considerata fra le più grandi. Così il pregio di coloro che l’hanno realizzata è considerato eccellente in proporzione al modo con cui l’hanno potuto esaltare singolari capacità mentali 6. Si aggiudica a questa città la non piccola gloria anche da parte della letteratura e filosofia perché vi fiorirono in modo singolare queste attività. Per quanto riguarda l’impero, nell’evo antico non ve ne fu alcuno più grande di quello dell’Assiria né così esteso di territorio. Si dice che il re Nino, figlio di Belo, aveva assoggettato fino ai confini della Libia tutta l’Asia, che per numero è una delle tre parti del mondo, ma in estensione la metà 7. Verso Oriente soltanto sull’India non dominava, tuttavia alla morte di Nino la moglie Semiramide l’assoggettò con una guerra  Avvenne così che in quelle parti ogni popolo e re erano sottomessi all’impero e alla giurisdizione dell’Assiria e ne eseguivano ogni ordine. Abramo nacque in quell’impero nella Caldea al tempo di Nino. Però la storia della Grecia ci è molto più nota di quella dell’Assiria e quelli che hanno eseguito ricerche sulla razza del popolo romano nella sua prima origine hanno fatto derivare la cronologia dei fatti dai Greci ai Latini e poi ai Romani, che anche essi sono Latini. Devo dunque, quando è necessario, fare i nomi dei sovrani d’Assiria affinché sia evidente come Babilonia, quasi prima Roma, si evolva assieme alla città di Dio in esilio in questo mondo. Tuttavia soprattutto dalla Grecia e dal mondo latino in cui è Roma come una seconda Babilonia 9 devo scegliere i fatti che è opportuno inserire in questa opera per un confronto fra le due città, la terrena e la celeste.

Atene fra Minerva e Nettuno.


9.
Dall’etimologia di Atene, nome che certamente deriva da Minerva che in greco è , Varrone dà la seguente spiegazione. In quel luogo spuntò all’improvviso un ulivo e sgorgò dell’acqua. Questi fatti straordinari impressionarono il re che inviò all’Apollo di Delfi per consultare sul significato e sul da farsi. Egli rispose che l’ulivo simboleggiava Minerva e la polla Nettuno e che era in potere dei cittadini scegliere il nome di una delle due divinità, di cui erano quei simboli, con la quale denominare la città. Ricevuto questo responso Cecrope convocò a dare il voto tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso, poiché era abitudine in quei luoghi che anche le donne partecipassero alle pubbliche deliberazioni. Nella delibera popolare dunque i maschi votarono per Nettuno, le donne per Minerva. Vinse Minerva perché si ebbe un voto in più delle donne. Allora Nettuno arrabbiato devastò i campi di Atene con ondate che si frangevano schiumando, poiché non rimane difficile ai diavoli riversare diffusamente ogni sorta di acque. Il medesimo scrittore dice che per placarne l’ira le donne furono colpite da tre pene, cioè, che d’allora in poi non votassero, che nessun figlio prendesse il nome della mamma, che non fossero chiamate Minervie 32. Così quella città, madre e nutrice delle discipline liberali e di tanti grandi filosofi, il vanto più famoso e illustre della Grecia, per una burla dei demoni, ebbe il nome da un litigio dei suoi dèi, maschio e femmina, e dalla vittoria attribuita dalle donne alla donna Atena e, danneggiata dal vinto, è stata costretta a punire la vittoria della vincitrice perché temeva di più le acque di Nettuno che i giavellotti di Minerva. Così nelle donne che furono punite in tal modo anche Minerva, pur avendo vinto, fu vinta. Infatti ella non protesse le donne che avevano dato il voto affinché, avendone perduto il diritto ed essendo stato proibito che i figli prendessero il nome dalle mamme, fosse per lo meno lecito a loro essere chiamate Minervie e meritare la denominazione della dèa che, dandole il voto, avevano reso vincitrice del dio maschio. Si potrebbero dire sull’argomento tante e belle cose se la trattazione non sollecitasse ad altri argomenti.

 

Libro diciottesimo : la città di Dio:  Agostino  d’Ippona

Le due città in Caino e Abele. | controappuntoblog.org

Dèi eletti e infamati.

remota itaque iustitia…agostino, santo + Trasimaco, Anti

La mistica comunista – Libro decimo la città di Dio Agostino …

avere un “debole “per Agostino d’Ippona …

Agostino d’Ippona : De Magistro sintesi ; AUGUSTINE OF …

Questa voce è stata pubblicata in canto per me, cultura e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.