Living Theatre “Antigone” Akademie der Künste, Berlin, Januar 1970
Antigone
Esci dalla penombra e cammina
davanti a noi un poco,
gentile, con il passo leggero
della donna risoluta a tutto, terribile
per i terribili
Distolta a forza, io so
come temevi la morte, ma
ancora più ti faceva orrore
la vita indegna
E non fosti indulgente
in nulla verso i potenti, e non scendesti
a patti con gli intriganti, e non
dimenticasti mai l’ingiuria e sui loro
misfatti non crebbe mai l’erba
Salut!
….Anche il personaggio di Tiresia è svuotato della peculiarità divinatoria; nel rifacimento brechtiano, in realtà, non è dotato di spirito profetico, ma di acuta osservazione, risultando quindi più realista che veggente. Secondo le parole di Pierre Biner:
“L’essenziale, nell’adattamento di Brecht, è il passaggio dal piano religioso a quello politico. Il destino dell’’uomo è l’uomo’”. Antigone, infatti, incarna il concetto supremo di antitheos, cioè di chi ha un atteggiamento di sfida nei confronti degli dei, impersonando a pieno la dimensione tragicamente umana della lotta titanica contro forze superiori, anch’esse comunque inerenti la sfera dell’umano. Infatti un altro aspetto che non compare nella versione di Brecht, e che già era assente in Höderlin, è il fato, elemento tragico aristotelico che ha come conseguenza l’impossibilità per l’uomo di modificare il proprio destino, come avviene nel teatro drammatico; quando invece nel teatro epico si è fuori dal dramma, dunque si può agire su di esso, proprio attraverso l’azione dimostrativa. Un’azione cui dà corpo il singolo in veste di collettività e che acquista quindi valore emblematico.
Antigone di Sofocle di Brecht – Turin D@ms Review