Saint-Saëns – Symphonie en fa (in F) “Urbs Roma” – Le pas d’armes du roi jean





Eredità

Rapporti con gli altri compositori

Durante la sua vita, Saint-Saëns fu amico o nemico della maggior parte dei musicisti europei più noti. Fu vicino a Franz Liszt fino alla sua morte e mantenne una salda amicizia con l’allievo Gabriel Fauré fino alla morte. Pur essendo uno strenuo sostenitore della musica francese, Saint-Saëns disprezzava apertamente molti dei suoi colleghi connazionali, come Franck, d’Indy, e Massenet. Inoltre detestava la musica di Claude Debussy: si dice che abbia detto a Pierre Lalo, “Mi sono trattenuto a Parigi per parlar male del Pelléas et Mélisande.” L’ostilità personale era reciproca; Debussy infatti diceva con sarcasmo: “Ho in orrore il sentimentalismo e non riesco a dimenticare che il suo nome è Saint-Saëns.” In altre occasioni, tuttavia, Debussy riconobbe di ammirare il talento musicale di Saint-Saëns.

Fu un fautore della musica strumentale in Francia, dove da sempre l’opera godeva di un predominio assoluto; valorizzò l’opera di Schumann contro l’opinione corrente, così come la sua passione per Mozart fu in netto anticipo rispetto alla più diffusa sensibilità musicale. Curò l’edizione dell’Opera omnia di Rameau in tempi poco disposti all’attenzione verso la musica antica, ma nello stesso tempo si prodigò per i nuovi compositori francesi fondando, nel 1871, la Societé Nationale de Musique, di cui fecero anche parte César Franck, Edouard Lalo e Gabriel Fauré.[2]

In Francia, Saint-Saëns è stato uno dei primi sostenitori della musica di Wagner, proponendo brani dalle sue opere durante le lezioni alla Scuola Niedermeyer e facendo eseguire in prima francese la Marcia da Tannhäuser. Wagner stesso rimase stupito quando lo vide suonare a vista l’intera partitura orchestrale di Lohengrin, Tristan und Isolde e Siegfried, suggerendo a Hans von Bülow di assegnargli l’appellativo della “più grande mente musicale” dell’epoca. Ciononostante, e pur ammettendo di apprezzarne la forza, Saint-Saëns dichiarò di non essere un cultore delle opere wagneriane. Nel 1886, a seguito di alcuni commenti dal tono particolarmente duro e anti-germanico, dopo l’allestimento parigino di Lohengrin, la critica musicale tedesca si schierò contro Saint-Saëns. I rapporti con la Germania migliorano col nuovo secolo e, dopo la Prima guerra mondiale, Saint-Saëns si attirò l’ostilità sia dei francesi che dei tedeschi con una serie di articoli provocatori, intitolati Germanophilie, che attaccavano pesantemente Wagner.

È noto che il 29 maggio 1913, Saint-Saëns lasciò la sala alla prima della Sagra della primavera di Igor Stravinsky, infuriato, a quel che si dice, dall’uso secondo lui non appropriato del fagotto che, nelle battute iniziali del balletto, esordisce nel registro acuto.

Fama

Saint-Saëns iniziò la sua carriera di compositore come un pioniere, introducendo in Francia il poema sinfonico e facendosi paladino della musica dell’avvenire di Liszt e di Wagner, in un’epoca in cui Bach e Mozart erano il modello di riferimento. Egli rappresentò la personificazione della modernità artistica negli anni 50 e 60, ma presto si trasformò in un duro e a volte sgradevole reazionario. All’alba del XX secolo, Saint-Saëns era ormai un ultra-conservatore, che lottava contro l’influenza di Debussy e Richard Strauss. Ma questo non sorprende più di tanto, dal momento che la carriera di Saint-Saëns era iniziata quando Chopin e Mendelssohn erano nel pieno del loro successo, terminando all’affacciarsi del Jazz; tuttavia è questa immagine di uomo bisbetico e irritabile che prevale ancora oggi.

La figura di Saint-Saëns si è sempre situata sul confine che separa i compositori famosi da quelli noti solo agli appassionati. È stato additato più volte come «il più grande compositore di serie B» o come «il più grande compositore privo di genio». È ricordato essenzialmente per alcuni lavori popolari ma poco apprezzati dalla critica, quali l’opera Samson et Dalila e soprattutto Le Carnaval des Animaux.

Musica

Stile compositivo

Le sue opere sono state definite logiche e pulite, levigate, professionali e mai eccessive. Le sue composizioni pianistiche, costituiscono il collegamento stilistico tra Liszt e Ravel. Spesso è stato additato come “il più tedesco di tutti i compositori francesi”, forse a causa della sua fantastica abilità nella elaborazione tematica.

Malgrado lo stile delle opere degli ultimi anni sia considerato antiquato, in precedenza Saint-Saëns aveva esplorato molte forme nuove e allo stesso modo ne aveva rinvigorito alcune di vecchia data. Le sue composizioni sono strettamente legate alla tradizione classica, ed alcuni lo considerano come un precursore del Neoclassicismo.

Stile esecutivo

Come esecutore, Saint-Saëns fu considerato un organista «senza eguali», con pochi rivali anche come pianista. Si dice che lo stesso Liszt ritenesse Saint-Saëns e, naturalmente, se stesso i due migliori pianisti d’Europa. Lo stile di Saint-Saëns era composto, raffinato: egli sedeva al pianoforte immobile. Il suo modo di suonare era caratterizzato da scale e passaggi straordinariamente dolci, dalla velocità e da una raffinatezza aristocratica. Le incisioni che ha lasciato negli ultimi anni della sua vita lasciano alla storia le tracce di queste sue caratteristiche. È spesso stato accusato di essere troppo poco emotivo ed eccessivamente freddo e metodico, per questo forse le sue esecuzioni sono meno indimenticabili di quelle di altri esecutori maggiormente carismatici. Probabilmente è stato il primo pianista ad eseguire in pubblico il ciclo di tutti i concerti per pianoforte di Mozart, concerti che in alcuni casi hanno influenzato i suoi stessi concerti per pianoforte. Il primo movimento del suo quarto concerto per pianoforte, in do minore, ricorda molto l’ultimo movimento del Concerto per pianoforte e orchestra n. 24 di Mozart, che è nella stessa tonalità. Durante la sua vita, Saint-Saëns continuò sempre a suonare con la tecnica che aveva appreso da Stamaty e che prevedeva che la forza nell’esecuzione derivasse dalla mano e non dall’avambraccio. Le registrazioni eseguite negli anni dieci sono importanti, dal momento che vi si può udire il risultato della tecnica pianistica di Kalkbrenner, che influenzò Frédéric Chopin.

https://it.wikipedia.org/wiki/Camille_Saint-Sa%C3%ABns

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http://www.controappuntoblog.org/2011/12/23/danse-macabre-2010-saint-saens/

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