“Life is strange”, il videogame è a episodi. Come una serie tv

“Life is strange”, il videogame è a episodi. Come una serie tv

Il nuovo gioco prodotto dal team francese Dontnod Entertainment sarà diviso in cinque parti. Protagoniste due amiche, Chloe e Max. Le nostre scelte e il potere di Max di riavvolgere il tempo influenzeranno l’evoluzione dell’avventura

di SERGIO PENNACCHINI

 

"Life is strange", il videogame è a episodi. Come una serie tv

 

UNA TRANQUILLA cittadina di provincia americana, due ragazze che si ritrovano dopo tanto tempo, la voglia di scappare da quella mediocrità, una giovane scomparsa. Sembra un romanzo di Stephen King, un incrocio tra Uomini che odiano le donne e Twin Peaks. Life is Strange invece è un videogame, anche se qui non si spara a qualche cattivissimo alieno. Quello prodotto dal team francese di Dontnod Entertainment, che si era già fatto notare per l’ottimo Remember Me, è un titolo diverso, che ha nell’atmosfera, nei dialoghi e nella narrazione, i suoi maggiori punti di forza. Disponibile per PlayStation e Xbox (sia vecchie sia nuove) e pc, Life is Strange è un’avventura strutturata come una serie tv: è divisa in cinque episodi che usciranno nel corso dei prossimi mesi, il primo a partire dal 30 gennaio. Costano ciascuno 4,99 euro, oppure 19,99 euro se si decide di acquistarli tutti insieme subito.{}

Una scelta che cavalca l’onda del successo di titoli simili, come The Walking Dead degli americani di Telltale, considerato uno dei migliori titoli degli ultimi anni. “Oggi l’industria dei serial televisivi è quella più interessante, molto più creativa di quella cinematografica. Credo che i videogame possano imparare molto dalle serie tv”: Jean-Maxime Moris, uno dei fondatori dell’azienda transalpina, ci parla in una stanzetta degli uffici di Square Enix a Londra: dalla finestra si vede il Blackfriars Bridge, con il sole che illumina i grattacieli della city. La compagnia giapponese, creatrice della saga di Final Fantasy, è stata l’unica a credere davvero nel progetto di Dontnod. “Altri publisher non volevano una donna come protagonista e ci hanno chiesto di cambiare e mettere un uomo. Ovviamente ci siamo rifiutati. Square invece ci ha fatto lavorare liberamente, senza vincoli, ha creduto da subito nel nostro progetto”, spiega Moris.

Life is Strange, il videogame a puntate

Life is Strange racconta di Max, una ragazza di 17 anni che torna nella sua cittadina natale, nella provincia dell’Oregon, dopo aver concluso il liceo a Seattle. Era partita per seguire i genitori, lasciandosi dietro la noia di quel posto dove tutti conoscono tutti, e Chloe, la sua migliore amica a cui aveva promesso che un giorno sarebbero fuggite via insieme. Invece, al ritorno, Chloe è ancora lì, ma è cambiata. Ha i capelli azzurri, un tatuaggio che le copre tutto il braccio, l’aria un po’ arrogante di chi è stanca della sua vita e pensa di meritarsi qualcosa di meglio. Il loro incontro farà scoprire a Max di avere un potere molto speciale: può riavvolgere il tempo, tornare indietro di alcuni minuti e cambiare una decisione. “Life is Strange vi metterà di fronte a tantissime scelte, che cambieranno completamente la storia e il rapporto con i vari personaggi. Non c’è una scelta giusta o sbagliata, ma potrete tornare indietro nel tempo per valutare una decisione diversa, vedere che effetto ha”, continua Moris. Ma non pensate che sarà facile. “Come nella vita reale, le scelte non hanno mai solo un effetto immediato, ma influiscono anche sul futuro. Ci sono delle conseguenze che, semplicemente, non si possono prevedere”, spiega il francese.

C’è Victoria, ad esempio, una vostra compagna di classe arrogante, indisponente, che farà di tutto per umiliarvi davanti agli altri. In una scena, che ricorda un po’ una sequenza di Carrie di Stephen King, cadrà della vernice bianca sul suo prezioso vestito. Potrete decidere se consolarla oppure fare finta di niente. Una scelta che non ha effetti immediati particolari, ma che potrebbe influenzare fortemente il rapporto con lei, e cambiare il futuro dell’avventura. Il primo episodio è pieno di momenti simili, che creano una trama molto più profonda e articolata di quelle a cui siamo abituati solitamente nei videogiochi. Una storia forte, quella di Life is Strange, che parte nel migliore dei modi. Difficile giudicare dopo aver provato solo il primo episodio: bisognerà vedere come andrà avanti la storia, capire se le scelte che faremo avranno davvero effetti così pesanti come sostengono i creatori. Quel che è certo è che questo primo assaggio lascia con il fiato sospeso e la voglia di scoprire cosa succede dopo.

Life is Strange sembra un film indipendente per la raffinatezza di certe scene, per la ricercatezza nella musica (ci sono anche alcuni brani di Jose Gonzalez), qui usata non solo come colonna sonora ma come parte integrante dell’esperienza, come nella scena in cui bisogna cercare un cd e ballare insieme a Chloe nella sua stanza. È un gioco sull’amicizia, l’amore, la paura di crescere: argomenti che difficilmente trovano spazio nel mondo dei videogame, di solito più attirato da alieni invasori ed ex marine dell’esercito che vogliono dominare il mondo. Eppure, qualcosa sta cambiando, secondo Moris: “I videogame si stanno evolvendo, l’industria è cresciuta e c’è voglia di affrontare temi più maturi, di offrire più scelta ai giocatori. Prima certi argomenti erano tabù, oggi, grazie anche alla crescita degli sviluppatori indipendenti, non lo sono più”.

Viene da chiedere perché allora nei videogame non si parli mai di religione, o perché sia così raro vedere un bacio. “È solo questione di tempo, ripeto. Siamo diventati tutti più maturi, non solo chi gioca ma anche chi produce. E crescendo cambiano le esigenze, i gusti. Anche io mi sono chiesto se sia giunto il momento che anche i videogame, ad esempio, parlino di religione. Perché non farlo? Non bisogna porsi limiti”, spiega Moris. Di limiti sicuramente non se ne pone Dontnod, che dopo Life is Strange ha annunciato che è al lavoro su Vampyr, avventura vampiresca ambientata subito dopo la prima guerra mondiale. Un’altra ambientazione originale, per un team davvero fuori dal coro.

http://www.repubblica.it/tecnologia/2015/01/29/news/life_is_strange_videogame-106074217/

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