“Le regole del gioco permettono infinite partite”. Gastone Novelli e il linguaggio

Gastone Novelli e il linguaggio, a Roma

Al Macro 30 opere ne raccontano l’universo segnico, a partire dal capolavoro “Il re del sole”.

Gastone Novelli, “Il re del sole”, 1961.

Scrivere, tracciare lettere e definire i segni. Creare universi interiori partendo dai molteplici frammenti linguistici sparsi nelle culture del mondo antiche e contemporanee.
L’arte di Gastone Novelli (1925 – 1968) è sempre stata audace, indefinita, sorta come vocazione innata a mischiare le immagini con la scrittura. Un legame intimo, che l’artista ha sviluppato dalla fine degli anni Cinquanta, segnato dalla voglia di superare le inquietudini della società di massa, attraverso un’indagine sulle molteplici possibilità segniche. Al Macro di Roma, Scrivere la pittura disegnare il linguaggio racconta gli esiti della poetica del pittore, attraverso molti preziosi lavori, caratterizzati dal connubio di differenti grafie.

Dove e quando. Al Macro Roma, dal 16 maggio al 22 settembre 2013.

Gastone Novelli, "New York notes I", 1965.
Gastone Novelli, New York notes I, 1965.

La mostra. A cura di Paola Bonani e Benedetta Carpi de Resmini, è organizzata insieme all’archivio Novelli. Propone più di trenta grandi opere  su carta, realizzate tra il 1957 e il 1968, molte delle quali mai esposte. Sono tutte legate all’interesse per il linguaggio. Su una di queste, l’artista annota «Mi si offre così finalmente l’occasione di scrivere più di quanto non mi sia concesso fare nei quadri», a dimostrazione di quanto la natura del linguaggio sia parte integrante del processo creativo. Fulcro dell’allestimento è Il re del sole (1961), che presenta alcuni elementi tipici, come le lettere dell’alfabeto accostate ad alcuni segni informali. Completa il percorso una ricca documentazione fra fotografie, lettere, cataloghi e periodici.

L’origine della ricerca. Dal 1962, Novelli ha intrapreso una costante riflessione sulle radici del mostro linguaggio, grazie ad un viaggio in Grecia. Un incontro intenso fra simboli e figure che, da quel momento, sono diventati i protagonisti delle sue tele. Ai miti antichi si sono uniti quelli moderni, soprattutto della civiltà americana che, al Macro, sono rappresentati dalla serie New York Notes, realizzata negli Stati Uniti nel 1965.

Gastone Novelli che dipinge,  1966.
Gastone Novelli che dipinge,  1966.

L’artista. Nel 1943, il giovane Novelli è stato arrestato, torturato e condannato a morte per aver partecipato alla Resistenza. La pena si è trasformata in carcere a vita, grazie all’intervento della madre. Ma il 4 giugno 1944, con l’ingresso delle truppe alleate a Roma, è tornato libero. In Brasile ha scoperto la passione per la pittura. Lo hanno incuriosito i risultati di Max Bill e Paul Klee, come pure l’astrazione delle forme geometriche. Geroglifici, atomi linguistici e crittografie sono diventati i suoi segni distintivi. Ha esposto regolarmente in Italia e all’estero. Nel 1957 ha fondato con Achille Perilli la rivista L’esperienza moderna e nel 1964 Grammatica.
Artista a tutto tondo, ha insegnato, costruito ceramiche e inventato scenografie. È morto all’improvviso nel 1968, per un collasso post operatorio. Fra le mostre più interessanti a lui dedicate, ricordiamo quella al Moma di New York del 1972, alla Galleria nazionale dei Arte moderna del 1988 e alla Peggy Guggenheim collection di Venezia nel 2011.

La curiosità. Il British Museum di Londra ha acquistato una grande opera su carta  (Senza titolo, 1960), esposta fino al primo settembre 2013 in occasione di Arcimboldo to Kitaj, dedicata alle nuove acquisizioni del museo. Il disegno, ricco di frammenti di frasi è un regalo dell’artista per Samuel Beckett, un omaggio alla passione in comune per la scrittura.

Eventi collaterali. Al Salone d’Onore della Farnesina di Roma sono visibili, fino al 31 ottobre 2013, due splendidi arazzi, Astratto (in prestito dalla Galleria nazionale di arte moderna) e L’albero meraviglioso con i suoi frutti e fiori (già del Ministero degli Esteri).

http://www.artemagazine.it/arte-contemporanea/12840/gastone-novelli-pittore-del-linguaggio-a-roma/

La parola e il linguaggio verbale entrano a far parte del materiale iconografico in forme

diverse. Questo ingresso nel mondo dell’arte figurativa viene inteso come montaggio di

elementi verbali nelle opere dei ‘concretisti’ o in quelle verbo-visive dei così detti ‘poeti

visivi’, dove la parola-segno è espressa sia con l’uso di caratteri tipografici o normografici

sia con la scrittura calligrafica.

Altri artisti intendono la presenza verbale e iconica in un modo che rivela la matrice

surrealista e informale, in una sorta di espressione liberatoria di impulsi psichici, emotivi e

culturali diversi.

Una delle fonti che sembra accomunare le varie interpretazioni è l’interesse per il gioco

linguistico teorizzato in senso ampio da Wittgensteine già praticato da Duchamp.

L’utilizzazione di artifici verbali, nelle loro molteplici accezioni, avvicina poi gli artisti

figurativi alle avanguardie letterarie europee le quali, a partire dalla fine degli anni

Cinquanta e per i due decenni successivi, lavorano allo scardinamento della concezione

tradizionale del linguaggio. Interessanti contatti, in un clima culturale condiviso, si creano

in quel periodo tra arte, letteratura, musica e drammaturgia.

In questo panorama, dopo una prima fase di studio,obiettivo della ricerca è stato quello di

ricostruire la situazione italianarintracciando nelle opere di Gastone Novelli (19251968),

artista che lavorò nell’ambito della neovanguardia,le varie espressioni del gioco

inteso fondamentalmente come gioco combinatorio di un complesso sistema di segni.

Le regole del gioco permettono infinite partite”. – Maxxi

Finale di partita – controappuntoblog.org

Beckett e Keaton:Attenzione si scivola – controappuntoblog ..

La Trilogia di Beckett – Karen Mills: The Beckett Trilogy

Duchamp Verso il “Grande vetro”- Duchamp and Entr’acte e .

John Cage e Marcel Duchamp | controappuntoblog.or

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