“La verità su Ilaria non interessa Per questo dico basta al premio” : rispetto alla madre di Ilaria Alpi !

“La verità su Ilaria non interessa Per questo dico basta al premio”

La mamma della giornalista uccisa: una buffonata gli atti desecretati
niccolò zancan
roma

Poi arriva il giorno in cui sei troppo stanco e sfiduciato e alla verità inizi a non credere più. Per la signora Luciana Alpi, quel giorno è maturato molto lentamente. Dopo ventun anni di battaglie civili. Mercoledì mattina ha scritto una lettera agli organizzatori del premio dedicato a sua figlia Ilaria, uccisa a Mogadiscio il 20 marzo 1994, mentre lavorava come inviata per la Rai. Ha scritto per dire che la storia del Premio giornalistico Ilaria Alpi può considerarsi chiusa: «Non ha più alcun senso. Era nato con l’obiettivo di trovare verità e giustizia: non le abbiamo avute. L’obiettivo è fallito. Mi sembra normale che dopo un po’ venga il momento di dire basta, grazie e arrivederci…».

Signora Alpi, cosa ha scoperto nelle carte desecretate dal Governo?

«Niente. Questo è il punto. Nulla che non sapessimo già. Ho letto 3100 pagine, parola per parola. Me le sono portate a casa. Ho preso appunti. Anche sul numero di pagine numerate ma bianche, ancora segrete».

Quante sono?

«Oltre cinquecento. Mi spiace doverlo dire, ma al momento la desecretazione si è rivelata una mezza buffonata».

Cosa emerge dalla parte leggibile?

«Tutte cose che sappiamo. La verità è semplice. La storia di Ilaria è impressa nella mia mente. Stava facendo un’inchiesta giornalistica, il lavoro che amava. E conosco a memoria i nomi di quei signori che si occupavano di trafficare armi in Somalia. Avrebbero dovuto essere almeno sentiti…».

Si arrende?

«Questo mai! Dopo le feste dovrebbero mandarci i documenti delle diverse commissioni parlamentari d’inchiesta. C’è molta roba. Vedremo se avranno lasciato qualcosa di interessante o un bel niente. Leggerò tutto. Non è una resa».

Cos’è?

«Sono una donna di 81 anni. Non posso più correre dietro all’interviste. Non ha più senso fare quel premio. A che pro? Non abbiamo sortito nulla. Certo: abbiamo fatto il ventennale per la morte di Ilaria, una commemorazione toccante, un bel programma in Rai. Ma tutto finisce, in questa vita».

Potrebbe sembrare un estremo tentativo per richiamare l’attenzione sul caso.

«No. Non è così. Non abbiamo bisogno di questi mezzucci. Nel 1999, io e mio marito, assieme al giornalista Maurizio Torrealta, abbiamo scritto un libro: era già tutto chiaro. Ma la pazienza ha un limite. Quando il mio avvocato lo riterrà opportuno, scriveremo una bella lettera alle istituzioni, in cui prenderemo atto che la ricerca della verità non è stata ritenuta interessante… ».

Ha incontrato Pignatone, il procuratore capo di Roma?

«Due volte. E’ una persona stupenda. Un magistrato gentile, attento, che sta facendo indagini importantissime. Si è fatto raccontare tutta la storia di Ilaria, dagli albori. Vedremo…».

Cosa la tormenta?

«A marzo sono 21 anni che la mia ragazza non c’è più. Il tempo non è dalla nostra, è dalla parte degli assassini. Le prove se ne vanno… Ma io spero ancora, anche se la mia vita non sarà lunghissima, vorrei sapere prima di morire. Mio marito se ne è andato disperato per questo… Ma se non ce la farò, pazienza. Tanto la verità storica la conosciamo tutti».

Può spiegarla a un ragazzo di 18 anni?

«La giornalista Ilaria Alpi e l’operatore Miran Hrovatin sono stati uccisi in un agguato. Gli hanno sparato in testa. Sono stati uccisi perché stavano facendo un’inchiesta su un traffico d’armi e rifiuti. Basterebbe approfondire».

Ilaria Alpi sarebbe orgogliosa della tenacia di sua madre.

«Lei pensava che fare giornalismo in modo serio pagasse sempre, era la settima volta che andava in Somalia. Invece ci ha rimesso la vita a 32 anni. Come madre, non lo posso sopportare. Voglio la verità, la rassegnazione non mi appartiene».

http://www.lastampa.it/2014/12/20/italia/cronache/la-verit-su-ilaria-non-interessa-per-questo-dico-basta-al-premio-QmIgVP2qOYHkFvO7tMqFWI/pagina.html

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