quasi un testamento ; LONDON DEL POPOLO DEGLI ABISSI

Vivere in un mondo che non si riconosce più e in cui non ci si riconosce è la peggiore condanna.

Ora è pur vero che l’alienazione umana , individuale e collettiva è una condizione imprescindibile dal sussistere del sistema capitale, lasciamo da parte le citazioni che in un quasi testamento sarebbero ridicole; chi mai si è riconosciuto nel corso della Storia nell’organizzazione del mondo? nello stato presente delle cose? Nessuno; né in passato né oggi.

Quello che annichilisce attualmente è la costatazione che non ci sono più vie di uscita,che non siano consolatorie bugie, sostanzialmente.

Se non senti l’afflato collettivo di chi insieme a te vuole con DETERMINAZIONE!, cambiare il mondo, sinceramente non riesci a prendere sul serio qualsiasi tentativo di rivolta PARZIALE, PARCELLIZZATA, pure se positiva.

NON BASTA, questo è il fatto ,NON BASTA RISPETTO ALLA CATASROFE TOTALE.

Allora cerchi di fare appello alla ragione per spiegarti razionalmente i passaggi per cui si è giunti al punto di non ritorno, non è che questo ti consoli più di tanto.

Il motivo di base, credo che tutti ne siano consapevoli, è lo smantellamento del nocciolo duro della classe operaia; vale a dire la barriera che faceva argine alla barbarie del sistema capitale e che contemporaneamente era fortino a  difesa e ad ATTACCO anche, soprattutto anzi!.

Quale era  il cemento di questo fortino?  Parole come : unità proletaria, solidarietà, condivisione, partecipazione ATTIVA, rispetto reciproco, disciplina; in sintesi : APPARTENENZA.

Tutte parole che poi si traducevano nel modo di vivere concreto .

Ora in effetti, se ci fate caso queste parole sono continuamente ripetute , persino nella pubblicità progresso!, ma non hanno significato: hanno il significato della pubblicità progresso, appunto.

Io e mio marito diverse volte abbiamo ripetuto che la precarizzazione, lo smantellamento della classe operaia non era solo una necessità economica di profitto, ma anche UN PROGETTO  POLITICO, che ormai è chiaramente vincente nel pianeta intero.

Vivere in un mondo che non si riconosce più e in cui non ci si riconosce è la peggior condanna.

Sinceramente  mai avrei creduto che nella mia vecchiaia avrei sentito e visto pure! Gente che per i loro sporchi interessi tagliano teste, crocifiggono esseri umani, fanno stragi quotidiane con la stessa  nonchalance con cui si stappa una birra;

di contro nelle borgate delle metropoli con la stessa nonchalance con cui si stappa una birra  Si è pronti ai Pogrom contro immigrati e prostitute.

Ora per quanto io sia sempre stata una persona proclive più al pessimismo della ragione che al becero ottimismo parolaio. con tutta sincerità mai mi sarei aspettata di trovarmi nelle borgate bande di Ku Klux Klan in azione , sostenute da settori popolari, è  inutile e dannoso nasconderselo, pur se strumentalizzate da forze politiche xenofobe e razziste.

Non me lo aspettavo, pure se sapevo che a questo si sarebbe arrivati: qui tutti parlano di degrado delle periferie, delle  banlieues ma  in effetti il degrado è totale e globale, dalla borgata alla geopolitica: il sistema nel suo complesso è allo stato  terminale, e tenuto in vita artificialmente e artificiosamente, non fa che  produrre  e riprodurre il suo sfacelo; quando mai le periferie non sono stati luoghi di discarica sociale? Ci sono per quello. Certo con la globalizzazione il “fenomeno” si amplia e diventa incontrollabile,: scontato!, come è scontato pure che una borghesia in fase morente non ha i mezzi,, gli uomini, le strutture capaci  di regolamentare e contenere le devastazioni morali, fisiche, ecologiche, e così via di cui è il fomite: da eternit agli immigrati.

Possono fare tutti gli appelli che vogliono gli islamici in buona fede contro ISIS, HAMAS, e tutte le varie fazioni di scannatori, può fare tutti gli appelli che vuole il santo padre e le anime belle, altrettanto possono,  alla civile convivenza, al rispetto reciproco, all’integrazione e a  non so quali altre bubbole buoniste: ormai questo è un meccanismo che si è messo in moto sul piano inclinato della insopportabilità del vissuto e nessuno è in grado di fermarlo, arriverà fino alle sue ultime fatali conseguenze: una guerra mondiale, se al sistema capitale interessa una guerra mondiale ora, oppure ad uno stillicidio di  efferatezze giornaliere se sono più produttive queste ultime.

Il dato di fatto reale è che non esiste quella barriera e quel fortino di cui parlavo all’inizio di questo quasi testamento : prevalgono LE RAGIONI DI PARTE, perché in mancanza di una prospettiva di insieme, ogni PARTE ha la sua RAGIONE.

Gridano i grandi sacerdoti e i potenti:

“O Signore e Padrone, non è nostra la colpa,

Facciamo ciò che facevano i nostri padri;

Guarda come le tue immagini si ergono

Maestose e solitarie su tutto il territorio.

Il nostro compito è duro: con la spada e col fuoco

Serbare la tua terra quale è sempre stata,

E mantenere con uncini d’acciaio il tuo gregge

Quieto come tu lo lasciasti”.

Allora Cristo trovò un artigiano,

Un uomo rozzo, macilento e storpio,

E una ragazza senza madre dalle dita esili

Schiacciate dal bisogno e dal peccato.

Pose queste persone in mezzo a loro

E mentre questi si tiravano indietro

Per non essere contaminati

“Ecco” disse,

“Le immagini di me che avete creato”

James Russell Lowell

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