Piero Bruno, compagno di Lotta Continua della Garbatella

PIETRO BRUNO UN’ALTRA VITTIMA DEL BLOCCO                                                   DEMOCRATICO

Sul brutale assassinio del giovane Pietro Bruno, riportiamo la presa di posizione del nostro “gruppo giovanile” della nostra organizzazione con un manifesto del 24/11/1975 affisso in vari centri e che riflette in pieno le nostre posizioni politiche.

  “ PIETRO BRUNO UN’ALTRA VITTIMA DEL BLOCCO DEMOCRATICO

Sabato 22 novembre [1975]a Roma lo studente Pietro Bruno, 18 anni è stato colpito da tre colpi di pistola alla schiena, sparati dai carabinieri mentre manifestava in solidarietà col M.P.L.A. davanti all’ambasciata dello Zaire. E’ morto il giorno dopo. E’ questa un’altra vittima di quella catena ormai lunga di assassinii compiute dalle forze dell’ordine in questi ultimi due anni. Vittima inevitabile e non casuale, frutto della licenza di uccidere e dei pieni poteri alla polizia. E’ un assassinio del blocco d’ordine democratico.

 Ne traggano le giuste conseguenze i giovani e tutti gli elementi seri per condurre la lotta politica sulla base dei metodi proletari, senza dilettantismo e avventurismo con la consapevolezza che lo Stato democratico attuale è un concentrato di violenza reazionaria. Il nostro più profondo sdegno contro questo vile assassinio. Onore all’ucciso. Avanti nella costruzione del fronte proletario contro il blocco reazionario. Rafforziamo l’autodifesa e l’autonomia proletaria: costruiamo il Partito Rivoluzionario.”                 

 Tratto integralmente da LOTTE OPERAIE Suppl. murale al Bollettino sindacale dei Comunisti Internazionalisti Nr.100 del 30/11/1975

 Edizione a cura di: RIVOLUZIONE COMUNISTA

     SEDE CENTRALE: P.za Morselli, 3 – 20154 Milano- 

e-mail: rivoluzionec@libero.it
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PieroCrescevi insieme a noi 
imparavamo tutti
volevamo vivere e provare
riunirci e parlare
amare e lottare
ed eravamo liberi
ci sentivamo bene
e volevamo crescere
ci sentivamo forti,
più forti del padrone.
Ma il buio s’avvicina.
il coro s’allontana
la scalinata in corsa
un braccio che si tende,
di fronte c’è la morte,
la mano preparata
la volontà omicida
la crudeltà inumana,
un foro che si espande,
un tuffo in mezzo al sangue
un grido disperato
il baratro e la fine:
è “morto partigiano”.
Crescevi insieme a noi
e questo disturbava
il lurido padrone che guardava,
la sua mano potente
ti ha colpito a morte
colpendo tutto quanto il movimento.
Ma lui certo non sa
che vivi più che mai
e lotti più di prima
ancora insieme a noi
non sa che un giorno lui
un giorno creperà,
per mano dell’idea
che non si può ammazzare
per mano di chi ha pianto
e vuole vendicare,
per la liberazione
di tutti noi sfruttati,
in nome di qualcosa
per cui tu sei morto.

 

II nome è “comunismo ”
la via ” rivoluzione “
 

 Fabio A.

TRATTO DA : la storia, quella VERA, di Piero Bruno 

ass-pierobruno.

lestintorecheamleto.

Piero Bruno, compagno di Lotta Continua della Garbatella e …

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