OMBRE NEL PARADISO – El mundo desencantado de Aki Kaurismaki

OMBRE NEL PARADISO – Il riscatto degli ultimi

4/4/2014

Immagine

Ombre nel paradiso (1986) è il primo episodio firmato dallo straordinario regista finlandese Aki Kaurismäki della cosiddetta Trilogia dei perdenti, che proseguirà con Ariel (1988) e si concluderà con La fiammiferaia (1989).
Il netturbino Nikander (Matti Pellonpää) si aggira in una Helsinki desolata e desolante con un camion azzurro e bianco. Raccoglie l’immondizia e fuma sigarette. Terminato il turno, beve alcolici e fuma sigarette. Un giorno, mentre fa la spesa in un supermercato, conosce la cassiera Ilona (Kati Outinen) e all’improvviso la sua squallida esistenza subisce uno scossone. Ilona nota che l’uomo ha sporcato la cassa di sangue e ha un dito tagliato: interrompe il lavoro e lo medica. Una gentilezza che colpisce profondamente Nikander, il quale decide di invitarla a uscire.
L’unico passatempo della giovane cassiera sembra essere la dedizione al tabagismo e dunque, non avendo in agenda altro da fare, la ragazza accetta la proposta del netturbino, che si presenta all’appuntamento con uno sparuto e mal combinato mazzo di fiori. I due trascorrono poi la serata in una deprimente sala bingo finché Ilona non decide di andarsene. È l’inizio di una tormentata storia d’amore, che troverà il suo compimento soltanto dopo un lungo (e a tratti grottesco) processo evolutivo che trasformerà un uomo e una donna disperati in una coppia.
L’ostacolo principale che allontana Nikander da Ilona (e viceversa) è l’incapacità di comunicare e, di conseguenza, di stabilire e preservare rapporti sociali. Difficoltà dovuta alla solitudine, che una metropoli cupa e vuota non aiuta di certo a sopportare. Come in tutte le opere di Kaurismäki, in Ombre nel paradiso siamo lontani anni luce dallo stereotipo che erige il Nord Europa a simbolo e modello del benessere.
Privi della consapevolezza di poter scegliere un futuro migliore, i due amanti si muovono in un perenne stato d’apatia, disinteressati alla realtà circostante, limitando le proprie aspirazioni al consumo di birra e sigarette. Sarà Nikander, forse perché perdente tra i perdenti ma tutto sommato uomo dall’indole positiva, a recuperare per primo la forza del desiderio. Il coronamento del loro sogno d’amore si concretizzerà in una romantica crociera con destinazione Tallinn, la capitale dell’Estonia, a bordo di un traghetto dalla squisita fattura sovietica, decorato con tanto di falce e martello rossi fiammanti.
Kaurismäki non vuole però prendersi gioco dei suoi protagonisti, verso i quali nutre un profondo rispetto. Nikander è un uomo che non perde mai la dignità: deve soltanto iniziare a vivere, superando la timidezza e la goffaggine che caratterizzano la sgangherata relazione con Ilona, imparando a non picchiare il prossimo per farsi valere. Il percorso di entrambi passa inevitabilmente attraverso la scoperta di un nuovo registro comunicativo; non a caso Ombre nel paradiso è un film fatto di sguardi e di silenzi (splendidi i primi piani della Outinen), utili per confermare come il grottesco di cui le opere di Kaurismäki sono pervase non sia altro che un realismo poetico, necessario per raccontare luoghi e persone realmente surreali.
Sofferenza e umiliazioni non impediranno a Ilona e a Nikander di ritrovarsi, lasciare il lavoro e partire insieme. Un riscatto finale dal sapore proletario, che il regista interpreta anche come affrancamento da un impiego alienante e conquista della libertà. Poco importa quindi che la meta sia Tallinn anziché la Florida, poiché la crociera rappresenta un viaggio ben più importante, che si concluderà con la presa di coscienza di sé.
Immancabile e indispensabile, la meravigliosa colonna sonora contiene brani di gruppi finlandesi e di autori di fama mondiale (John Lee Hooker, Elmore James, Albert Collins). Un eccellente miscuglio musicale che accompagna i protagonisti nelle loro peregrinazioni quotidiane. Naturalmente impeccabili i due attori icona di Kaurismäki, Kati Outinen e il compianto Matti Pellonpää, deceduto nel 1995.
Da notare come il regista finlandese renda un bellissimo omaggio a Sergio Leone nell’episodio in cui Nikander si reca con una coppia di amici in un cinema di Helsinki per gustarsi Il buono, il brutto e il cattivo.

Serena Casagrande

http://www.orizzontidigloria.com/cinema-europeo/ombre-nel-paradiso-il-riscatto-degli-ultimi

Aki Kaurismaki

2do encuentro con Aki Kaurismaki: Sombras en el Paraiso (1986)

Nikander es un conductor de un camión de la basura, que una noche verá como su vida se complica al morirse su compañero de trabajo. Además, se enamora de Ilona, una cajera de un supermercado. Primera entrega de “La trilogía del proletariado” que se compone además de “Ariel” y “La chica de la fábrica de cerillas.”

Fuente: filmaffinity.com

Aki Kaurismäki

 Aki Kaurismäki (Orimattila Finlandia, 4 de abril de 1957) es un director de cine finlandés, famoso por sus películas ambientadas entre las clases sociales más desfavorecidas, en especial las del norte de Europa, a menudo con situaciones y personajes extravagantes.

Es el fundador junto a su hermano Mika Kaurismäki del Midnight Sun Film Festival de Sodankylä y de la distribuidora cinematográfica Ville Alpha (y que recibe su nombre en honor de la película Alphaville de Jean-Luc Godard).

Tras hacer estudios en la Universidad de Tampere, Aki Kaurismäki inició su carrera como ayudante de guionista y actor en filmes de su hermano mayor, Mika Kaurismäki. Su inicio como director independiente se produjo al rodar Crimen y castigo (1983), que adaptaba la novela de Dostoyevsky en un Helsinki moderno.

Y es que gran parte de la obra de Kaurismäki se centra en Helsinki; sucede especialmente con Calamari Union (1985), y la trilogíaSombras en el paraíso (1986), Ariel (1988) y La chica de la fábrica de cerillas (1990), donde se percibe que la p erspectiva del autor es crítica y marcadamente ajena al romanticismo, de modo tal que los destinos de los personajes son la huida a México (Ariel), o a Estonia (Calamari Union, Toma tu pañuelo, Tatiana), así como que la década decisiva para el autor fue la de 1980.

Su reconocimiento internacional llegó con Los vaqueros de Leningrado van a América (1989). Ariel fue premiado en Moscú, y Un hombre sin pasado (2002), en Cannes, siendo nominado además en Hollywood. Pero Kaurismäki ha preferido no ir a las ceremonias del cine.

Se dice que Kaurismäki está influido por autores franceses de la talla de Jean-Pierre Melville y Robert Bresson; algunos incluso hablan de la presencia de Rainer Werner Fassbinder, si bien Kaurismäki ha señalado que es un autor conocido por él sólo recientemente. Asimismo tiene un toque de humor que recuerda al de Jim Jarmusch, al que Kaurismäki incluye como tal en Los vaqueros de Leningrado van a América. Por su parte, Jarmusch utiliza actores de Kaurismäki en su Night on Earth.

Ver Filmografía

Anexo:

Entrevista a Kaurismaki

El mundo desencantado de Aki Kaurismaki por M. Vidal Estévez

https://cinecolegiales.wordpress.com/category/aki-kaurismaki/

La fiammiferaia (Aki Kaurismäki, 1989) The Match Factory Girl

“Hai pianto”. “No”. “Bravo, non serve a niente”. Miracolo a Le …

La Vie de Bohème, Aki Kaurismäki

http://www.controappuntoblog.org/2015/07/02/la-vie-de-boheme-aki-kaurismaki/

Questa voce è stata pubblicata in cultura e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.