L’Italia perde lavoratori italiani e stranieri

L’Italia perde lavoratori italiani e stranieri

È quanto emerge dall’ultimo Rapporto Migrantes da cui emerge che i lavoratori italiani che se ne vanno all’estero sono il doppio di quelli stranieri che arrivano in Italia

Un esodo
I dati pubblicati nell’ultimo Rapporto Migrantes parlano chiaro: sempre più italiani espatriano per lavorare e sempre meno stranieri vengono in Italia per lavorare. Certo l’Italia si conferma terra di emigrazione ma, nel contempo, perde qualunque tipo di attrattiva per chi, dall’estero, pensasse di venire qui a lavorare. E se, come diceva un tg nazionale, una volta si emigrava con le valige di cartone su navi affollate e fumanti, oggi lo si fa con il computer in mano e da un bell’aeroporto. Con un biglietto che, sempre più, è di sola andata

Alcuni numeri
Sono i numeri, non le parole, a disegnare chiaramente questa realtà di un Italia che perde lavoratori italiani e stranieri. Ma dietro i numeri ci sono storie e competenze che, andandosene, impoveriscono ulteriormente il paese. Basti pensare che, nel corso del solo 2013, sono state ben 94mila le persone che hanno deciso di lasciare l’Italia. Le dimensioni di una media città. E la cifra è di molto superiore a quella delle persone che, invece, in Italia ci arrivano. per l’esattezza queste ultime sono la metà. Per entrare ancora più nel dettaglio le persone emigrate nel 2013 sono state esattamente 94126. Se si pensa che nel 2012 erano 78941, si deduce che, in percentuale, c’è stato un incremento del 16%. Che, su un ano, è tantissimo.

Composizione
Interessante anche l’identikit dell’emigrante: uomo per il 56,3%, non spostato per il 60% e, prevalentemente di età compresa tra i 18 e i 34 anni. Un ritratto che parla di persone che non si sono, per vari motivi, costruiti un nucleo familiare in Italia e che designa anche un impatto sociologico sul fenomeno emigrazione. Il 26,8% sono invece persone tra i 35 e i 49 anni, presumibilmente persone attive professionalmente che non trovano più soluzioni professionali in Italia. Lavoratori dunque che, andandosene, impoveriscono il paese di professionalità e competenze.

Ma crescono anche le famiglie che lasciano l’Italia. Questo dato viene desunto dalla percentuale di minorenni che espatriano (presumibilmente a seguito dei genitori) che raggiungono un ragguardevole 18,8%. Il paese verso cui si emigra di più? La Gran Bretagna. Nel Regno di sua Maestà, solo agli inizi del 2014, si sono registrati ben 12933 nuovi arrivati. Cifra che, in percentuale, rappresenta un incredibile incremento del 71,5% rispetto al 2013. A seguire la Germania e, sempre più, l’Asia.

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