Renzi , trovato svitol per sblocca Italia : più petrolio in Val d’Agri

In Basilicata proposta di raddoppio del greggio estratto, oggi tavola rotonda in Val d’Agri

Articolo pubblicato il: 19/09/2014

Una proposta di raddoppio del greggio estratto dal giacimento petrolifero della Val D’Agri, un progetto che intende far passare dagli attuali 85.000 a 129.000 barili al giorno la quantità di petrolio emunto dal sottosuolo lucano, con i conseguenti maggiori impatti in termini ambientali, socio-sanitari ed economici per le comunità locali, private di ogni possibilità di incidenza nelle scelte di gestione delle risorse.

La denuncia arriva dalle organizzazioni presenti sul territorio che organizzano l’incontro “Petrolio in Val D’Agri, parola all’informazione”, oggi a Villa D’Agri.

“Nella situazione attuale non è realistico insistere sull’azzeramento totale delle operazioni di coltivazione del petrolio, ma non si può e non si deve assolutamente aumentare la produzione attuale degli idrocarburi in Regione dallo statu quo, cioè 85mila barili al giorno in Val d’Agri, in quanto tale scelta porterebbe a conseguenze nefaste sia per l’ambiente che per la salute dei cittadini”, scrive il Wwf Basilicata nel documento realizzato con le associazioni che oggi organizzano la tavola rotonda (Ola, Wwf, L’Onda Rosa, Laboratorio per Viggiano e Libera Basilicata).

“Com’è noto, però, i piani nazionali e regionali sono ben altri – aggiunge Wwf Basilicata – raddoppiare la produzione in cambio di eventuali vantaggi economici per la Regione e lo Stato che attualmente importa più del 90% del fabbisogno nazionale di idrocarburi (2milioni di barili al giorno)”.

“In realtà – continua l’associazione – è arduo affermare che aumentando in Italia la produzione, non solo in Basilicata, ci si può liberare dal fabbisogno energetico nazionale, in quanto nel sottosuolo abbiamo poco petrolio e di pessima qualità. A titolo di esempio si pensi che l’Iraq attualmente estrae oltre 4 milioni di barili al giorno e di buona qualità”.

La concessione petrolifera ”Val d’Agri” è estesa su 660,15 Kmq – ricordano le associazioni nel documento congiunto – ed è il risultato dell’unificazione, nel 2005, delle precedenti concessioni di coltivazione ”Grumento Nova” e ”Volturino” con i campi di sviluppo ”Caldarosa” e ”Costa Molina” autorizzati con Via (Valutazione di Impatto Ambientale) dai ministri del governo d’Alema, Edo Ronchi e Giovanna Melandri, proprio mentre le associazioni e le comunità portavano avanti, dai primi anni Novanta la necessità di salvaguardare questi territori con l’istituzione del parco nazionale Val d’Agri Lagonegrese.

Il parco nazionale oggi denominato dell’Appennino Lucano, fu inserito come area di reperimento nella legge quadro in materia di aree protette (L.394/91), la cui prima proposta di perimetrazione fu presentata da Wwf, Pro Natura e Legambiente l’11 Settembre 1993 a Viggiano, in località Fontana dei Pastori. Un parco che è stato istituito nel 2007.

“Oggi – si legge ancora nel documento – il governo Renzi si appresta ad incrementare, proprio a partire dalla Val d’Agri, le estrazioni di idrocarburi estendendole all’intera Basilicata, interessata in terra ferma da 18 istanze per permessi, 11 permessi e 20 concessioni. In Val d’Agri, in base alla cosiddetta ”risoluzione petrolifera” votata in Consiglio Regionale l’8 Aprile 2014, si intenderebbe portare la lavorazione di greggio presso il centro olio Val d’Agri a 129mila barili al giorno”.

http://www.adnkronos.com/sostenibilita/risorse/2014/09/19/basilicata-proposta-raddoppio-del-greggio-estratto-oggi-tavola-rotonda-val-agri_MiEUifVjxHbI1atXX8fP0K.html

Petrolio in Val d’Agri la parola all’informazione

No alla svendita dei beni comuni per un pugno di royalties

Numerose realtà pugliesi parteciperanno alla Tavola rotonda prevista per il 19.9.2014 Villa d’Agri. LA Rete appulo-lucana SALVA l’ACQUA esprime solidarietà a tutte le cittadine e i cittadini che cercano di estrarreinformazioni sugli effetti dello «sfruttamento petrolifero in Val d’Agri, che si vorrebbe raddoppiare, mettendo ulteriormente a rischio la salute dei cittadini e l’integrità dell’ambiente».

Ci uniamo all’appello delle organizzazioni – Ola, WWF, Laboratorio per Viggiano, l’Onda Rosa di Viggiano e Libera Basilicata – che hanno indetto la tavola rotonda “Petrolio in Val d’Agri – la parola all’informazione – Cosa bolle in pentola in Val d’Agri?” che si terrà il 19 settembre 2014, alle 17.00 presso l’Hotel Sirio di Villa d’Agri (PZ), affinché cittadini, comitati, movimenti, istituzioni e rappresentanze della società civile partecipino attivamente al dibattito e alla ricerca di soluzioni condivise. Diverse realtà parteciperanno dando un contributo concreto alla tavola rotonda a Villa d’Agri.

La nostra comunità non può stare a guardare: siamo legati alla Basilicata dall’elemento vitale per eccellenza, l’acqua, dato che mezza Puglia beve l’acqua proveniente dall’invaso del Pertusillo, situato a pochi passi dal centro oli e da numerosi pozzi d’estrazione.

Chiediamo di avere la possibilità di partecipare ai processi decisionali (possibilità sempre più ridotta dopo il “decreto legge sblocca Italia” e la proposta di modifica del Titolo V della Costituzione) ed esigiamo che la tutela dell’ambiente e della salute siano prioritari rispetto al perseguimento del profitto (di pochi). Pretendiamo che il principio di precauzione elaborato in sede europea valga almeno quanto le sirene dell’austerity.

I governi regionali di puglia, basilicata, campania e calabria si oppongano al disegno disastroso dei predatori di petrolio (e dei loro amici al governo) che dimostrano disinteresse per il possibile inquinamento del bene comune più prezioso, che coincide con la vita, il bene comune per eccellenza, l’ACQUA.

Oggi “sovranità popolare” significa poter partecipare alle decisioni riguardanti il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo, le fonti energetiche che utilizziamo.

Alla “rete di pozzi” vogliamo sostituire una rete di cittadine e cittadini che salvaguardino i beni comuni essenziali per la stessa sopravvivenza delle comunità di fronte alle pretese di chi è disposto a svenderli a colpi di decreto e per un pugno di royalties.

Rete appulo-lucana SALVA l’ACQUA

Redazione on line
19 settembre 2014 14:41

http://www.ilrestoquotidiano.it/articolo/9633/Petrolio-in-Val-d%E2%80%99Agri-la-parola-all%E2%80%99informazione-.aspx


Cercare il petrolio in Puglia, anche se la Puglia non vuole …

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