L’onda lunga della crisi dei subprime alla 71/ma edizione della Mostra Cinematografica di Venezia – Felicità – Short Feature film of Salomé Alexi

 “l’America non fa credito ai perdenti”

VENEZIA 71 – 99 Homes, di Ramin Bahrani (Concorso)

Dopo At any Price ancora una sferzata anticapitalista di Ramin Bahrani sulla crisi dei mutui e la perdita identitaria di un paese dove l’unica salvezza poossibile è passare da vittima a carnefice. Un cinema semplice, non nuovissimo, ma con una forza e intensità che ricordano la denuncia rabbiosa del primo Oliver Stone e di Micheal Moore

99 HomesDopo la crisi del mondo rurale raccontato nella provincia condadina in At any Price è ora il turno delle case a schiera abbandonate, pignorate dalle banche, comprate dai cinici speculatori dei nostri giorni. Ramin Bahrani in 99 Homes affronta di petto la crisi dei mutui e la disperazione delle famiglie sfrattate nell’America contemporanea. La città è Orlando Florida. Capitale degli artifici in luna park di Disneyworld che però qui sono lo sfondo invisibile di una parabola (anti)capitalistica ancora una volta raccontata con decisione e dirompenza militante dal giovane cineasta americano di origini iraniane, scoperto alcuni anni fa da Roger Ebert (a cui il film è dedicato). Con At any Price questo 99 Homes sembra formare un dittico sulla recessione economica a stelle e striscie, con un’attenzione rilevante a una struttura drammaturgica maggiormente classica rispetto agli esordi. Il percorso compiuto dall’operaio Dennis (Andrew Garfield, qui anche produttore esecutivo) è esemplare. Una mattina si ritrova i poliziotti in casa e un agente immobiliare di nome Mike (Michael Shannon) che danno a lui e alla sua famiglia (il figlio Connor e la madre interpretata da Laura Dern) cinque minuti per prendere le loro cose e abbandonare la casa. Il ragazzo si ritrova in una situazione disperata. Ha bisogno di un lavoro ma è disposto a tutto pur di riprendersi la casa in cui la sua famiglia è cresciuta e che le banche gli hanno portato via. Si imbatte nuovamente in Mike, che  ne”compra” dignità e fibra morale con poche centinaia di dollari, facendolo lavorare per lui. Dennis ci sa fare, impara in fretta la logica imprenditoriale e utilitaristica del suo nuovo datore datore di lavoro. In breve tempo passa così da vittima a a carnefice. Adesso è lui a dover bussare alla porta di gente indebitata e a prendersi le loro proprietà. Vende la propria anima al dio denaro un po’ come il Charlie Sheen del primo Wall Street, di cui questo 99 Homes – che vede nella sceneggiatura e nella produzione il contributo anche di Amir Naderi – è di fatto una sorta di mascherato remake indipendente. Il glaciale Mike di Shannon è infatti davvero la reincarnazione immobiliare di Gordon Gekko, con tanto di monologo sull’essere vincenti in America e sull’inevitabile fallimento dei poveri e degli onesti.

Il film è girato come un documentario e costruito con un climax drammatico quasi shakespeariano. Se nell’opera precedente la sensibilità per il paesaggio e per l’affresco di provincia lasciava intuire una forte dipendenza verso il cinema americano degli anni Settanta, qui Barhani decide di abbandonare anche alcune sospensioni liriche per raccontare con camera a spalla e ritmo incalzante un thriller proletario che probabilmente ha proprio nella rabbia moralistica del primo Oliver Stone e nella denuncia militante di Micheal Moore punti di riferimento diretti. Di suo Barhani non inventa nulla, evidenzia nella tipizzazione dei personaggi certe semplificazioni, ma questo non vuol dire che il suo non sia un cinema prezioso e da  rispettare. Sa creare spettacolo ed emozione con poco. Non si perde in inutili intellettualismi, ma insegue il suo impegno civile con rispetto per lo spettatore e ottimo controllo della materia. Fa cinema politico, raccontando storie con semplicità e sporcandosi le mani ad altezza d’uomo.

http://www.sentieriselvaggi.it/376/58506/VENEZIA_71_-_99_Homes,_di_Ramin_Bahrani_%28Concorso%29.htm

 

Line of Credit
Un film di Salome Alexi. Con Nino Kasradze Titolo originale Kreditis limiti. Drammatico, durata 125 min. – Georgia, Germania, Francia 2014.
Perdere la causa per aver richiesto un mutuo in Georgia tra il 2009 e il 2013
Locandina Line of Credit

Opera prima (in lungo) di Salomé Alexi, regista georgiana sensibile alla questione femminile e alla relazione che la donna intrattiene col mondo della produzione, Line of Credit racconta la storia di Nina e di una Nazione che versa in una crisi economica profonda e in un’altrettanta inquietudine civile. Costretta a chiedere un prestito e poi impossibilitata a pagare gli interessi troppo alti, Nina incarna il suo Paese. Un paese che nel 2005 realizzò un boom edilizio senza precedenti e che conosce oggi un serio arresto. I numerosi edifici incompiuti sono sintomi sinistri di una recessione generata dalla crisi economica mondiale ma pure da tratti specifici che dicono bene la storia della Georgia dopo la disgregazione dell’URSS e dell’indipendenza, agognata e dichiarata nel 1991. La vita agiata condotta dalla protagonista sotto il regime sovietico ormai è soltanto un ricordo che sbatte la testa ostinato contro una realtà che ha rischiato troppo e adesso non trova una via d’uscita. Impegnata in un cinema fortemente connotato dal punta di vista di genere, Salomé Alexi mette in scena un altro personaggio femminile che intrattiene un legame intimo con la Georgia. Come la Tamara di Felicità, il corto con cui nel 2009 ottenne alla Mostra del Cinema di Venezia una Menzione Speciale e in cui raccontava la storia di una madre migrante e occupata in Italia per garantire un futuro ai propri bambini rimasti col loro padre in un villaggio della Georgia, Nina dovrà affrontare gli ‘accidenti’ della vita in un contesto ugualmente drammatico. Contemplando ancora una volta gli orizzonti di una crisi che impatta le donne, Line of Credit ne rivela nondimeno le risorse, soprattutto sul terreno dell’immaginazione che rende possibile pensare l’impossibile. Line of Credit è in concorso alla 71° Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, dedicata ai film che sperimentano nuovi linguaggi e ricominciano a interrogare il mondo. Orizzonti è in streaming su MYMOVIESLIVE.

http://www.mymovies.it/film/2014/kreitislimiti/

SALOMÉ ALEXI

Born March 1, 1966 in Tbilisi
1982-1988 Tbilisi state Academy of the Fine Arts
1988-1992 Film Studio “Georgian Film”/Art director, costume designer
1992-1996 Paris Film School. FEMIS.
Directorial Department. Diploma of excellence
1999-2000 Reporter. Council of Europe. Strasburg.

FILMOGRAPHY

ONE NIGHT 35mm Feature 10 minutes
BLACK SEA Beta Documentary 25 minutes
SHOULD WE GO TO THE SEA? 35mm Feature 25 minutes.
FELICITA 4K Feature 30 minutes

http://www.felicita-cinema.com/salome-alexi-filmography.html

Felicità – Short Feature film of Salomé Alexi from Toni Time on Vimeo.

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