Ernst Busch – Stempellied 1929 (“Lied der Arbeitslosen”) – Der heimliche Aufmarsch – (Ernst Busch)


Ernst Busch (attore)

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Ernst Busch, nato Friedrich Wilhelm Ernst Busch (Kiel, 22 gennaio 1900Bernburg, 8 giugno 1980), è stato un cantante, attore e regista tedesco.

Biografia

Figlio di Emma e Friedrich Busch, un muratore, Ernst Busch – finiti gli studi – trovò lavoro come operaio in un cantiere navale. Nel 1916, si iscrisse alla Sozialistische Arbeiter-Jugend (giovani lavoratori socialisti). Nel 1918, sotto l’impatto della rivolta dei marinai di Kiel, lasciò il partito socialista per entrare nell’USPD.

Nel 1920, dopo aver preso lezioni di recitazione e di canto, Busch venne ingaggiato dallo Stadttheater di Kiel. Lavorò poi a Francoforte sull’Oder e in Pomerania. Nel 1927, si trasferì a Berlino dove lavorò per il Piscator-Bühne, un collettivo di scrittura teatrale di cui fece parte anche Bertold Brecht, fondato da Erwin Piscator. Busch visse, dal 1929, nella Künstlerkolonie Berlin, un quartiere per artisti. A teatro, portò in scena opere di Friedrich Wolf, Brecht ed Ernst Toller.

Nel 1931, nel film L’opera da tre soldi di Pabst, ricoprì il ruolo del cantastorie interpretando la ballata di Mackie Messer. Fu anche uno dei protagonisti di Kuhle Wampe oder: Wem gehört die Welt?, un film di forte impatto sociale e politico diretto da Slatan Dudow nel 1932. Dal 1929 al 1936 girò quattordici film, molte volte in un ruolo di cantante.

Salito al governo il partito nazionalsocialista, Busch sfuggì fortunosamente all’arresto che doveva essere eseguito dalle SA il 9 marzo 1933 nel quartiere della Künstlerkolonie. Il cantante, insieme alla moglie Eva, lasciò la Germania rifugiandosi dapprima in Olanda, poi in Belgio, in Svizzera, in Francia, in Austria e, alla fine, in Unione Sovietica.

Nel 1937, si recò in Spagna insieme alla giornalista Maria Osten. Lì, cantò per le Brigate internazionali: le sue esecuzioni di Die Thaelmann Kolonne, Bandiera rossa e No pasaran esprimevano chiaramente un messaggio antifascista. A metà del 1938, quando le Brigate Internazionali furono sciolte, Busch lasciò la Spagna, tornando in Belgio dove partecipò a programmi radiofonici, registrando per Radio Bruxelles, dando concerti e incidendo dischi.

 

Quando la Germania invase il Belgio, Busch fu arrestato ad Anversa e internato nel sud della Francia nel campo di concentramento di Gurs, ai piedi dei Pirenei. A Gurs, Busch restò fino alla fine del 1942, quando riuscì a fuggire. Arrivò fino al confine svizzero dove, alla frontiera, venne arrestato dalla gendarmeria francese. Messo in isolamento e accusato di alto tradimento, Moabit, la prigione berlinese dove si trovava, venne bombardata da un raid aereo alleato e lui rimase ferito alla testa. Il 27 aprile 1944, venne liberato dai soldati dell’Armata rossa dalla prigione di Brandeburgo.

Nel 1945, ritornò a vivere alla Künstlerkolonie dove aveva vissuto fino al 1933. Vi restò per alcuni anni fino a quando, nel 1949, si trasferì a Berlino Est, a Treptow, con la sua nuova compagna, Margarete Körting.

Protagonista di alcune delle più famose messe in scena del Berliner Ensemble, del Deutsches Theater e della Volksbühne, fu interprete di Brecht, Shakespeare, Gorki e Goethe. Nel 1961, si ritirò dalle scene per problemi di salute. Trascorse gli ultimi anni, affetto da demenza senile, chiuso in un istituto di psichiatria di Bernburg da cui tentò più volte di scappare, senza esito.

Morì l’8 giugno 1980.

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