conflitto palestina israele manifestazioni antisemite in francia : Ágnes Heller vari post e video

La crisi a Gaza riaccende i conflitti in Europa. Tensioni in Francia, scontri, manifestazioni vietate ed accuse di antisemitismo

Migrazione in massa di ebrei verso Israele, a sostegno della causa: qui ci sentiamo meno discriminati che in Europa. Sotto accusa la destra francese, antisemita e l’estrema sinistra filo palestinese

Le autorità francesi proibiscono le proteste filo-palestinesi in alcune città dopo le violenze che hanno messo rovinato una recente marcia contro la violenza a Gaza. Le tensioni tra ebrei e musulmani in Francia hanno raggiunto il livelli molto alti negli ultimi anni. Le ali moderate dei due schiramenti su entrambi i fronti ieri hanno richiamato alla calma, e a una tregua dei combattimenti in Medio Oriente. La Francia ha una popolazione musulmana ed ebraica dell’Europa occidentale, e la tensione israelo-palestinese si traduce spesso in rabbia tra le comunità. Dopo che diverse migliaia di dimostranti filo-palestinesi hanno marciato pacificamente Domenica a Parigi, alcuni scontri sono scoppiati tra piccoli gruppi, tra cui alcuni che hanno attaccato sinagoghe, negozi ebraici e dintorni. I militanti della “Jewish Defense League” sono stati coinvolti anche nelle violenze contro i manifestanti filo-palestinesi, secondo Roger Cukierman, capo della organizzazione ebraica leader di Francia, CRIF.

Parlando mercoledì all’Associated Press, Cukierman ha denunciato i metodi violenti della lega e di alcune azioni messe in atto sabato dimostranti filo-palestinesi, azioni che potrebbero infiammare ulteriormente la rabbia. Diverse manifestazioni si sono tenute nei giorni scorsi per chiedere la fine di attacchi aerei israeliani su Gaza. Una marcia era prevista a Parigi Sabato scorso. Un funzionario di polizia ha dichiarato, come fonte anonima, ieri che sarebbe vietato a causa di “grave rischio di interruzione dell’ordine pubblico che una tale protesta avrebbe potuto generare, in un contesto di tensione crescente”. Le autorità hanno anche vietato le proteste a Nizza e Lille. Il governo francese sta spingendo per un cessate il fuoco a Gaza e per calmare le tensioni in casa propria. Le autorità francesi stanno lottando per arginare il flusso di giovani radicali islamici, di fronte alle poche prospettive di lavoro e le discriminazioni in Francia, dalla voce in Siria per combattere con gli estremisti.

Nel frattempo ebrei francesi stanno emigrando in numeri da record per Israele. I recenti attacchi contro obiettivi ebraici, infatti, hanno alimentato un crescente esodo verso Israele, con 2.200 ebrei hanno chiesto di lasciare la Francia nei primi sei mesi dell’anno, rispetto a meno di 600 di un anno fa. Questi richiesto un avvertimento del presidente Francois Hollande, che ha detto che non voleva vedere il conflitto israelo-palestinese “importato in Francia” e che gli attacchi contro qualsiasi luogo di culto non sarebbero tollerate.

“La popolazione ebraica è preoccupata perché essi si ritrovano con le spalle spalle al muro da un lato da parte della destra, estrema destra, che sta guadagnando sostegno elettorale, ed è ancora antisemita nella sua ideologia e nelle sue fila, e, dall’altro, dalle forze filo-palestinesi, dalla estrema sinistra, da giovani insoddisfatti da progetti abitativi suburbani e dalla popolazione musulmana in generale”, ha detto il famoso cacciatore di nazisti Serge Klarsfeld mercoledì scorso a una cerimonia commemorativa in ricordo degli ebrei deportati durante la seconda guerra mondiale. “La storia ci dice che quando c’è un movimento anti-ebraico non possiamo controllare, e la cosa migliore da fare è quella di trasferirsi in un altro paese”, ha detto.

Cukierman, un funzionario del governo ha dichiarato all’Ap, descritto le attuali tensioni come il peggiore degli ultimi decenni. Durante le altre intifada, negli ultimi anni, quando la rabbia montata in Francia, ha detto, “Abbiamo sentito la morte di israeliani. Ora sentiamo la morte agli ebrei. Ha detto che la discriminazione anti-araba in Francia, alimenta la rabbia. Ha chiamato alla calma, e ha riconosciuto che le proteste che vietano possono essere “fragile, perché non vi è libertà di espressione”. Sofiane Benzaroual, uno studente di 22 anni, protestando mercoledì a Parigi contro gli attacchi israeliani a Gaza, ha detto che la violenza contro le sinagoghe di domenica “ha offuscato la bandiera palestinese, perché la maggioranza dei palestinesi vuole la pace, non vogliono la violenza”. Allo stessa protesta era presente Serge Grossvak, membro della comunità ebraica parigina. Portava una lettura manifesto: “Io sono ebreo e io sono qui con i miei amici per la pace”.

In Francia ieri si sono tenute altre proteste contro attacchi aerei israeliani a Gaza pochi giorni dopo manifestanti a Parigi hanno cercato di prendere d’assalto due sinagoghe procurando no pochi grattacapi dei leader musulmani e di quelli della comunità ebraica. Circa 50 partiti politici, sindacati e gruppi di attivisti hanno organizzato cortei in tutta la Francia per Mercoledì sera chiedendo la “fine immediata” per l’offensiva israeliana che ha lasciato 208 morti e di chiedere sanzioni contro lo Stato ebraico. Anche se la maggioranza su entrambi gli schieramenti in Francia non prende posizioni pubbliche sul conflitto israelo-palestinese, le tensioni nella regione hanno alimentato discorso di odio sui social-media. E l’ultimo conflitto ha nuovamente divisioni all’interno della società francese evidenziato – una comunità ebraica sempre più preoccupata per l’antisemitismo, i francesi di origine nordafricana, che comprendono una frangia sempre più radicale islamica, e gli attivisti di estrema sinistra la cui opposizione alle politiche israeliane volte rasenta contro dell’antisemitismo.

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