5 raisons de revoir “Le Mépris” – Blow up – ARTE

Le Mépris – Il Disprezzo

1963, Jean-Luc Godard.

Cast d’eccezione e regista “nouvelle” di prima grandezza per rappresentare il noto romanzo di Moravia.

Una coppia di francesi che vive a Roma, lui sceneggiatore, vive un momento di noia. Lui viene chiamato da un produttore cinematografico americano per affiancare niente di meno che Fritz Lang (interprete di sé stesso) alla ultimazione di un film sull’Odissea di Omero. Il produttore spudoratamente corteggerà la moglie dello sceneggiatore, il quale pur accorgendosene cinicamente starà al gioco per prendere il lavoro. Il rapporto tra i 2 andrà definitivamente in crisi a Capri, dove il produttore li inviterà nella sua magnifica villa e dove si stanno girando alcune riprese.

Bei dialoghi in alcuni momenti, non dico di no, soprattutto quelli con Lang. In particolare bello l’intrecciarsi tra la trama del film Odissea e la vita dei 2 coniugi, proci compresi. Per il resto paranoie ed ipocrisie borghesi unite ad una certa decadenza, la solita rottura di balle “alla Moravia” che a parte “Gli Indifferenti” non mi ha mai convinto, a me almeno non piace per niente. E’ un mio limite, va preso come tale, non come un giudizio assoluto. Altro personaggio che mi convince poco, come attrice, la Brigitte Bardot, che considerato l’anno d’uscita ci concede le sue grazie come poche prima di lei ma non ha grandi sussulti, molte attrici italiane dell’epoca se la magnano viva (la Cardinale, per citarne una); sulla sua bellezza da Dea nulla da obiettare ovviamente (ma non è che la Cardinale fosse una cozza eh! si sarebbe spogliata meno, quello sì).

Bellissime, nonostante l’asfittica trama, le atmosfere create da Godard, da sole rendono la visione più che degna. Ci sono scene entrate nella storia del Cinema, e giustamente qualche frame commemorativo non me lo negherò.

Importantissimo: questo film ha senso vederlo, come mi sono premurato di fare, nella edizione francese sottotitolata. Co-produzione italo-francese, quella che uscì in italia, pre-censurata e storpiata dalle cure di carlo ponti, venne addirittura disconosciuta persino dal regista. E’ praticamente un altro film. Forse il carlo era arrabbiato per la quasi totale assenza di attori italiani? E’ per questo che ha “italianizzato” il film? Se così concedo le attenuanti generiche, non ha torto del tutto, ma la sua versione non la guardo lo stesso.

particolare molto espressivo della B.B., la frase è riferita alle spalle ma suona benissimo anche contestualizzata all’immagine
eh be’, imbronciatura ammaliante, sorgente ipertrofica di feromoni
il grande regista Fritz Lang
la fantastica villa di Capri di Curzio Malaparte, dove è girata l’ultima parte del film, sembra una casamatta da lontano ma l’ho vista molte volte di persona ed ha un fascino unico
scena sul tetto della villa, altra icona del film, con quel libro “curioso”…

http://robydickfilms.blogspot.it/2010/08/le-mepris-il-disprezzo.html


Adieu au langage – (non) recensione del film di Jean Luc

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