ITALIAN IN 10 MINUTES – BEST COMPLETE GESTURE’S LESSON – by CARLO AURUCCi – treccani :… documani politici, canta napoli, cultura


Il linguaggio del corpo

di Marco Pacori*

L’uomo è un animale sociale; viene da sé che siamo naturalmente portati a comunicare con gli altri: parliamo, scriviamo, usiamo segni convenuti… ma anche una forma più primitiva di scambio, il cosiddetto linguaggio del corpo.
A differenza di quanto accade con la comunicazione verbale, con il corpo non possiamo “tacere”: comunica senza sosta.
Non c’è parte di noi che non trasmetta qualche messaggio: perfino l’erezione di un alluce, uno scatto involontario del ginocchio, l’impronta che una mano bagnata lasciata su un banco tradiscono quello che stiamo provando o i nostri atteggiamenti.
Naturalmente, ci sono parti che forniscono segnali più espliciti e forti e altre meno espressive; al riguardo, sicuramente il trofeo dell’eloquenza spetta al volto: una miriade di muscoli possono animarsi per dare luogo ad un’espressione e dare adito alle più sottili sfumature di un’emozione.
L’addome maculato
Alla vivacità della faccia fa da contraltare l’apparente staticità di altre zone; tuttavia, anch’esse si fanno sentire nel concerto della comunicazione non verbale. Il petto o l’addome possono arrossire o diventare “maculati”: questo accade, nel primo caso, quando c’è eccitazione sessuale o, nel secondo, quando un impulso o un’emozione vengono inibiti.
All’interno di questa forma di comunicazione esistono segnali intenzionali e appresi e altri del tutto involontari, inconsapevoli e istintivi.
Distinguiamo al riguardo diverse categorie: dalla distanza interpersonale, al contatto fisico; dai toni di voce ai gesti, ecc.
Prossemica, lo spazio
Partiamo dalla prossemica, la disciplina che analizza il comportamento umano nello spazio e in particolare la distanza che manteniamo nei nostri rapporti umani.
Questa distanza è nota come “sfera prossemica” e possiamo raffigurarcela come una sorta di bolla di sapone che ci avvolge; se uno sconosciuto o un conoscente si avvicina troppo avvertiamo un senso di pressione e la tendenza a scostarci.
Cinesica, il movimento
Un’altra classe di segnali del corpo è quella della cinesica.
Questa categoria include i movimenti prodotti con una specifica parte del corpo: gesti, ma anche movimenti del collo, del tronco, del naso della bocca, dei piedi, delle dita o delle gambe, degli occhi. Buona parte dei movimenti cinesici sono involontari e legati all’emozione vissuta; altri accompagnano il discorso.
L’inclinazione del tronco, il sollevare braccia e testa hanno poi spesso la funzione di regolare il flusso della conversazione; indicano a chi parla di ampliare quanto dice, di cambiare discorso, ecc.
Paralinguistica, senza parole
All’ambito del linguaggio del corpo appartiene anche la paralinguistica. Tossicchiare, ridere, singhiozzare, alzare la voce, fare silenzio, tamburellare con le dita su un piano o battere con i piedi sono segnali che appartengono a questa categoria.
I comportamenti paralinguistici possono esprimere atteggiamenti coscienti o intenzioni o emozioni di cui siamo inconsapevoli.
Contatto fisico, il coinvolgimento
Il contatto fisico rappresenta un’ulteriore classe di atti non verbali.
Appoggiare una mano sulla spalla, stringerla, tenere il polso dell’interlocutore mentre si parla, togliere una ciocca dalla fronte dell’altro sono modi attraverso cui esprimiamo la forma più coinvolgente e potente di relazione umana.
Il contatto fisico è qualcosa che può suscitare delle emozioni molto intense. Contatti fuggevoli in una biblioteca da parte di un bibliotecario hanno dimostrato che l’individuo toccato sviluppava un atteggiamento più positivo verso la biblioteca e il suo personale.
Altri esperimenti hanno dimostrato che il contatto può rendere più disponibili e generosi verso l’altro; inoltre, può suscitare una forte eccitazione così come fornire un profondo conforto.
Cronemica, a tempo
All’interno del linguaggio del corpo parliamo di cronemica, intendendo con questa disciplina i tempi di reazione, il modo in cui percepiamo il tempo, il tempo di esecuzione di un’azione o di un’espressione facciale, ecc.
Il tempo è un fattore importante nell’interpretazione dei messaggi non verbali: ad esempio, la mimica facciale della sorpresa è genuina se appare in un secondo e scompare prima di cinque. Camminare in modo lento, reagire in modo stentato e muoversi poco possono essere segni di depressione.
Comunicazione olfattiva, il riconoscimento
Anche gli odori del nostro corpo sono parte dei messaggi non verbali; si tratta della comunicazione olfattiva: è cosa nota che gli animali usino dei segnali olfattivi per trasmettere delle informazioni tra cui il genere sessuale, l’identità personale e la marcatura del territorio.
Benché l’essere umano utilizzi forme più evolute di comunicazione, anch’esso invia dei segnali con l’odore corporeo: ad esempio, è stato ampiamente dimostrato come sia possibile riconoscere il sesso di una persona annusando un suo capo di abbigliamento oppure come le mamme siano in grado di distinguere il proprio bambino semplicemente annusandolo.
Linguaggio emotivo del corpo
Alcuni segnali del corpo hanno un valore semplicemente emotivo: facciamo infatti numerosi gesti, autocontatti, sfregamenti, ecc. che tradiscono ciò che proviamo, le nostre intenzioni, atteggiamenti e pensieri; questo tipo di comunicazione è conosciuta come linguaggio emotivo del corpo ed è del tutto involontaria e inconsapevole.
A produrre i messaggi emotivi contribuiscono soprattutto due strutture cerebrali: l’amigdala (una parte arcaica del sistema nervoso centrale), che promuove l’impulso ad agire, e la corteccia prefrontale, che lo inibisce: i piccoli movimenti inconsci che osserviamo sono dovuti proprio a questa sorta di patteggiamento.
Smascherare il bugiardo
La conoscenza del linguaggio del corpo può essere utile in diversi settori: dalle relazioni amorose, alle transazioni d’affari, al gioco professionale, ecc.
Una delle applicazioni più popolari è sicuramente nel riconoscimento della menzogna. Attraverso questi messaggi silenziosi possiamo infatti smascherare un bugiardo. Chi mente, ad esempio, può tenere le braccia vicino alle cosce, o incrociate.
Se è seduto, il bugiardo tiene le mani sotto le gambe, oppure porta la mano sinistra, che corrisponde al lato emotivo del corpo, davanti a sé.
Chi ha qualcosa da nascondere ed è messo sotto pressione tende a manipolare il primo oggetto che gli capita a tiro e così evita lo sguardo diretto.
Riferimenti bibliografici
Argyle M., Il corpo e il suo linguaggio , Zanichelli, 1992.
Hall T H, La dimensione nascosta, Bompiani, 1986.
Lieberman D. J., Scoprire le bugie, TEA, 2003.
Morris D., L’uomo e i suoi gesti, Mondadori, 1970.
Russel M. J., Human olfactory communication, in «Nature», 260, 1976, pp. 520-522.
Pacori M., Come interpretare i messaggi del corpo, De Vecchi, 1997.
Pacori M., I segreti della comunicazione, De Vecchi, 2000.
Pacori M., I segreti del linguaggio del corpo, Sperling&Kupfer, 2010.
Sitografia
*Marco Pacori, laureato in Psicologia clinica nel marzo del 1989, ha conseguito un diploma di specializzazione in Psicoterapia analogica nel 1992 con l’Istituto CID-CNV. La sua formazione nel campo della comunicazione non verbale e dell’ipnosi ha però radici ben più lontane. Attualmente, tiene corsi sul linguaggio del corpo, sulle tecniche di comunicazione efficace, sul corteggiamento e sull’ipnosi non verbale. Ha pubblicato numerosi articoli e i libri Come interpretare i messaggi del corpo (De Vecchi editore, 1997), I segreti della comunicazione (De Vecchi editore, 2000), L’ipnosi non verbale (Goliardica Editore, 2009), I segreti del linguaggio del corpo (Sperling&Kupfer, 2010). È tutt’altro che infrequente peraltro leggere il suo nome sui giornali, vederlo in tv o sentirlo sulle maggiori radio nazionali in qualità di esperto: ha partecipato, fra le altre, alle trasmissioni Le Iene, Matrix, TG2-Costume e Società, L’Italia sul 2 (RAI 2) e Uno Mattina (RAI 1). Cura il 3° sito mondiale (come dimensioni e come notorietà) sulla comunicazione non verbale: http://www.linguaggiodelcorpo.it. Ha tenuto conferenze all’Università di Trieste e al Policlinico di Padova. Dal giugno 2003, inoltre, lavora anche come perito per il Tribunale di Gorizia. Nell’ottobre 2006 acquisisce l’abilitazione all’applicazione e all’insegnamento del FACS (Facial Action Coding System) elaborato da Paul Ekman e Erik Friesen. Con l’anno accademico 2009 inizia la sua collaborazione come didatta per il master in “Giornalismo internazionale”, organizzato dall’Institute for Global Studies in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa e con il Centro Studi Americani.

http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/corpo/Pacori.html

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