Il Partito operaio tedesco chiede come base spirituale e morale dello Stato…..EUROPA : Critique of the Gotha Programme e non solo; Haydn “El reloj”

 

B. “Il Partito operaio tedesco chiede come base spirituale e morale dello Stato:

l. Educazione popolare generale ed uguale per tutti per opera dello Stato. Istruzione generale obbligatoria, insegnamento gratuito.”

Educazione popolare uguale per tutti? Che cosa ci si immagina con queste parole? Si crede forse che nella società odierna (e solo di essa si tratta) l’educazione possa essere uguale per tutte le classi? Oppure si vuole che anche le classi superiori debbano essere coattivamente ridotte a quella modesta educazione – la scuola popolare – che sola è compatibile con le condizioni economiche, non solo degli operai salariati, ma anche dei contadini?

“Istruzione generale obbligatoria. Insegnamento gratuito.” La prima esiste anche in Germania, il secondo nella Svizzera e negli Stati Uniti per le scuole popolari. Se in alcuni Stati dell’America del Nord anche gli istituti di istruzione superiore sono “gratuiti,” in linea di fatto ciò significa soltanto che si sopperisce alle spese per l’educazione delle classi dirigenti coi mezzi forniti in generale dalle imposte. Lo stesso vale, per giunta, per l’”assistenza giuridica gratuita” richiesta al paragrafo A. 5. La giustizia criminale è dappertutto gratuita. La giustizia civile si aggira quasi esclusivamente intorno a conflitti di proprietà; tocca quindi quasi esclusivamente le classi possidenti. Debbono esse fare le loro cause a spese della tasca del popolo?

Il paragrafo sulle scuole avrebbe dovuto per lo meno chiedere delle scuole tecniche (teoriche e pratiche) in unione con la scuola popolare.

E’ assolutamente da respingere una “educazione del popolo per opera dello Stato.” Fissare con una legge generale i mezzi delle scuole popolari, la qualifica del personale insegnante, i rami d’insegnamento, ecc., e, come accade negli Stati Uniti, sorvegliare per mezzo di ispettori dello Stato l’adempimento di queste prescrizioni legali, è qualcosa di affatto diverso dal nominare lo Stato educatore del popolo! Piuttosto si debbono ugualmente escludere governo e Chiesa da ogni influenza sulla scuola. Nel Reich tedesco-prussiano (e non si ricorra alla vana scappatoia di dire che si parla di uno “Stato futuro”; abbiamo veduto come stanno le cose a questo proposito) è lo Stato, al contrario, che ha bisogno di un’assai rude educazione da parte del popolo.

Ma l’intiero programma, nonostante tutta la fanfara democratica, è continuamente ammorbato dallo spirito di fede servile nello Stato, proprio della sètta lassalliana, o, ciò che non è meglio, dalla fede democratica nei miracoli, o è piuttosto un compromesso tra queste due specie di fede nei miracoli, entrambe ugualmente lontane dal socialismo.

Libertà della scienza,” dice un paragrafo della Costituzione prussiana. Perchè dunque parlarne qui!

Libertà di coscienza!” Se in questo periodo di Kulturkampf [12] si volessero ricordare al liberalismo le sue vecchie parole d’ordine, ciò si potrebbe fare solo in questa forma: ognuno deve poter soddisfare tanto i suoi bisogni religiosi quanto i suoi bisogni materiali senza che la polizia vi ficchi il naso. Ma il partito operaio doveva pure in questa occasione esprimere la sua convinzione che la “libertà di coscienza” borghese non è altro che la tolleranza di ogni specie possibile di libertà di coscienza religiosa, e che il partito operaio si sforza, invece, di liberare le coscienze dallo spettro della religione. Ma si preferisce non andare oltre il limite.

Sono giunto alla fine, perchè l’appendice che segue nel programma, non costituisce un elemento caratteristico di esso. Perciò mi esprimerò qui assai brevemente.

2. “Giornata di lavoro normale.”

Nessun partito operaio di nessun altro paese si è limitato ad una tale rivendicazione indeterminata, ma tutti hanno sempre fissato la lunghezza della giornata di lavoro che considerano normale nelle circostanze del momento.

3. “Limitazione del lavoro delle donne e divieto del lavoro dei fanciulli.”

Il regolamento della giornata di lavoro deve già includere la limitazione del lavoro delle donne, in quanto si riferisce a durata, interruzioni, ecc. della giornata di lavoro; altrimenti può solo significare esclusione del lavoro delle donne da rami di lavoro che sono specialmente nocivi per l’organismo femminile o incompatibili col sesso femminile per la moralità. Se si pensava a questo bisognava dirlo.

Proibizione del lavoro dei fanciulli.” Qui era assolutamente necessario dare i limiti d’età.

La proibizione generale del lavoro dei fanciulli è incompatibile con l’esistenza della grande industria, ed è perciò un vano, pio desiderio. La sua realizzazione – quando fosse possibile – sarebbe reazionaria, perchè se si regola severamente la durata del lavoro secondo le diverse età e si prendono altre misure precauzionali per la protezione dei fanciulli, il legame precoce tra il lavoro produttivo e la istruzione è uno dei più potenti mezzi di trasformazione della odierna società.

4. “Sorveglianza da parte dello Stato dell’industria di fabbrica, artigiana e casalinga.”

Trattandosi dello Stato tedesco-prussiano si doveva chiedere concretamente che gli ispettori possano venir licenziati solo per via giudiziaria; che ogni operaio possa denunziarli ai tribunali per violazione del loro dovere; che debbano essere dei medici.

5. “Regolamento del lavoro carcerario.”

Domanda piccina in un programma generale operaio. In ogni caso bisognava dire chiaramente che non si vuole, per paura della concorrenza, che i delinquenti comuni siano trattati come bestiame e che si tolga loro l’unico mezzo di correggersi, il lavoro produttivo. Eppure questo era il minimo che si potesse attendere da socialisti.

6. “Una efficace legge sulla responsabilità.”

Si doveva dire che cosa s’intende per legge “efficace” sulla responsabilità.

Si osservi inoltre come, trattando della giornata normale di lavoro, si è trascurata quella parte della legislazione di fabbrica che riguarda le misure sanitarie e la protezione contro i pericoli, ecc. La legge sulla responsabilità entra in azione soltanto quando vengono violate queste prescrizioni.

In breve, anche quest’appendice si distingue per la sua redazione trasandata.

Dixi et salvavi animam meam.

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Critique of the Gotha Programme : Karl Marx 1875 – Critica .

Noi proporremmo quindi di mettere ovunque invece della …

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