Beatification of a controversial, contradictory Pope da international Movement We Are Church..ed altro

Molte riserve su una frettolosa canonizzazione

Mentre gioiamo delle sante vite dei papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II l’indebita fretta nella canonizzazione del secondo ci sconcerta. IMWAC è convinto che le riforme del Vaticano II sono state quasi abbandonate durante il suo pontificato (si veda il documento del 16.1.2011 richiamato in calce).
La Costituzione Apostolica “Divinus Perfectionis Magister” di Giovanni Paolo II del 25 gennaio 1983 introduce dei cambiamenti nella procedura di canonizzazione che riducono la tradizionale distanza di tempo da cinquanta a cinque anni (o meno) tra la morte della persona e la sua dichiarazione di santità, ed aboliscono la figura del cosidetto “Avvocato del diavolo”.
Entrambe queste importanti modifiche hanno prodotto non solo un aumento delle canonizzazioni ma anche minore attenzione agli aspetti criticabili delle persone rapidamente canonizzate. Questi cambiamenti hanno permesso a Giovanni Paolo II di essere canonizzato in tempi da primato senza che l’Avvocato del diavolo potesse fare presente la sua assenza di intervento nei confronti degli abusi sessuali del clero e il suo sostegno a Fr. Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, responsabile di abusi sessuali e di altro.
Siamo forse nella situazione che quando un prete è eletto papa la santità diviene un corollario del suo ruolo? O forse che solo santi sono eletti al pontificato? Tutto ciò è in contraddizione con lo spirito del Vaticano II.
Dobbiamo continuare ad esaminare il rapporto tra la pietà popolare e il messaggio radicale del Vangelo di Gesù. La sfavillante e gloriosa pompa di una Chiesa cattolica medievale apparirà di nuovo in Piazza San Pietro domenica prossima e ciò sarà in contraddizione con le vite di quella parte del Popolo di Dio e di tanti altri che, nel mondo, vivono in povertà, marginalità ed abbandono. La proposta di una Chiesa dei poveri è condivisa da papa Francesco e noi gli offriamo il nostro appoggio mentre cerca di riformare questa Chiesa trionfalistica in una Chiesa della solidarietà coi poveri e che voglia ispirarsi al regno di Dio dove l’ultimo sarà il primo.

Roma, 24 aprile 2014 International Movement We Are Church (IMWAC)

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