Renzi aumenta tasse su conti correnti e libretti postali…Draghi: pronti ad agire contro bassa inflazione. Ecco le misure ; totò e peppino al bar

Quanto guadagna il governo Renzi dalla nuova tassa sui conti correnti

giovedì, 24 aprile 2014

l bonus fiscale del governo Renzi, gli 80 euro in più in busta paga di cui beneficeranno i lavoratori con un reddito compreso tra gli 8 e i 24 mila euro annui, sarà finanziato per più di metà da un aumento della tassazione, e per la parte rimanente dai tagli di spesa. Nella relazione tecnica che accompagna il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri è possibile capire quale sarà l’importo provocato dall’aumento dell’imposizione sulle rendite finanziarie. Questo incremento delle tasse colpirà anche i depositi bancari, con gli interessi garantiti dai risparmi sul conto corrente che saranno sottoposti ad un’aliquota del 26%, mentre prima era al 20%. Sul “Sole 24 Ore” di giovedì 24 aprile viene riportata la stima del gettito complessivo di questa nuova imposta. “Dalle tabelle emerge che lo stesso andamento riguarderà il peso sui conti correnti: nel 2014 sarà pari a zero perché i versamenti degli istituti di credito sono commisurati alle ritenute effettuate nell’anno precedente con la vecchia aliquota del 20%; nel 2015 l’impatto salirà a 755 milioni di euro (…); il top verrà raggiunto nel 2016 quando famiglie e imprese si vedranno prelevare oltre 1,1 miliardi”. Chi riceverà il bonus fiscale avrà uno sgravio significativamente superiore rispetto a questo aumento dell’imposizione, che colpirà tutti coloro che hanno una rendita da un deposito bancario. La tassazione complessiva dei conti correnti passerà dal 26,9% al 32,9% per i depositi che offrono rendimenti al 3%, mentre salirà dal 30 al 36% per quelli al 2% come scritto dal blog di analisi economica “Phastidio” curato da Mario Seminerio.

http://www.gadlerner.it/2014/04/24/la-tassa-del-governo-renzi-sui-conti-correnti

Nello specifico:

  • 1.241 milioni di euro arriveranno da imposta sostitutiva e ritenute su interessi obbligazioni e titoli similari;
  • 206 milioni di euro dalle ritenute su interessi e redditi di capitale di fonte estera e quote oicvm di diritto estero;
  • 163 milioni dalle ritenute sulle cambiali e altri redditi da capitale;
  • 144 milioni dalle ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche;
  • 255 milioni dall’imposta sostitutiva sul risparmio gestito (sul risultato maturato dalle gestioni individuali);
  • 220 milioni dall’imposta sostitutiva sul risparmio amministrato;
  • 52 milioni dall’imposta sostitutiva sui prodotti assicurativi;
  • 755 milioni dalle ritenute sugli interessi su depositi, conti correnti, libretti postali e certificati di deposito;
  • 1 milione dalle ritenute sui proventi dei titoli e dei certificati atipici.

Spiegano Marco Mobili ed Eugenio Bruno sul Sole 24 Ore:

Conti correnti: tassa da 755 milioni per finanziare il bonus Renzi da 80 euro

BCE, Draghi: pronti ad agire contro bassa inflazione. Ecco le misure

Ultimo aggiornamento

Dall’Olanda, il governatore Mario Draghi ha dichiarato che la BCE è pronta ad intervenire con misure monetarie di stimolo contro il rischio di una bassa inflazione prolungata.

Da Amsterdam, in Olanda, dove ha partecipato al convegno “La comunicazione sulla politica monetaria in tempi di turbolenza”, in occasione dei 200 anni dalla nascita della banca centrale olandese, il governatore della BCE, Mario Draghi, sembra avere rotto definitivamente gli indugi su un possibile intervento di Francoforte contro il rischio deflazione.

Draghi ha avvertito sui rischi di un peggioramento delle prospettive di inflazione nel medio termine, precisando che il Consiglio direttivo della BCE si impegna ad utilizzare gli strumenti per contrastare un periodo prolungato di bassa inflazione.

APPROFONDISCI – La BCE e il dilemma sul super-euro e sul rischio deflazione

Attraverso la cosiddetta “forward guidance”, le indicazioni sui movimenti futuri dei tassi, spiega Draghi, la BCE intende fugare le incertezze sulle condizioni future della politica monetaria e avverte che non sarebbero giustificate condizioni restrittive di quest’ultima, avendosi la necessità, quindi, di varare misure di sostegno al credito bancario, o attraverso il varo di una terza asta Ltro mirata o tramite l’acquisto di Abs, ossia di titoli che cartolarizzano i prestiti delle banche alle imprese.

Ecco le misure annunciate

In sostanza, Draghi ha anticipato che la BCE intende avvalersi sia degli strumenti convenzionali che di quelli non convenzionali di politica monetaria, intravedendo il pericolo di un inasprimento delle condizioni sul mercato obbligazionario e un apprezzamento eccessivo del tasso di cambio dell’euro. Se le consuete misure sui tassi non dovessero trasmettersi all’economia, tramite il circuito del credito, la BCE farà ricorso all’acquisto di asset o a una nuova Ltro.

Forse, mai da quando è in carica dal novembre 2011, Mario Draghi si è mostrato così esplicito con riguardo sia alle misure da assumere, sia dei timori per un possibile deterioramento delle prospettive sull’inflazione.

Senza mai citarlo, sullo sfondo del suo ragionamento si nota un forte timore per il rischio deflazione, anche se il governatore ha sempre negato che tale pericolo sia esistente per l’Eurozona.

Resta da vedere, tuttavia, se le parole di Draghi siano frutto di un accordo già trovato con i principali “falchi” del board, Bundesbank in testa, oppure se non siano al contrario un mezzo di moral suasion, in vista della prossima riunione dell’8 maggio.

http://www.investireoggi.it/economia/bce-draghi-pronti-ad-agire-contro-bassa-inflazione-ecco-le-misure/

 

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