Se siete stufi di sentir parlare dell’Ucraina, provate a vivere a Donbas

 


Foto di Valeriya Myronenko
È lunedì mattina e stai assaporando la prima sigaretta della giornata, prima di dirigerti verso il tuo posto di lavoro come minatore sottopagato e sfruttato per scavare carbone di cui nessuno ha bisogno in una città di cui nessuno ha mai sentito parlare. Passi ore a corroderti in un tunnel buio e profondo chilometri, respirando polvere di carbone e metano. Quando hai finito vai a casa, in un appartamento più piccolo di quello di uno studente, con due bambini, niente acqua corrente e nulla da vedere in televisione tranne repliche di vecchi film sovietici. Questa è la vita al giorno d’oggi a Donbas, dove vivono i sostenitori più accaniti di Vladimir Putin e Viktor Yanukovich di tutta l’Ucraina orientale.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, l’Ucraina è rimasta in coda agli ex stati satelliti, utilizzando le risorse naturali per non far crollare l’occupazione. Tuttavia il già allora limitato progresso delle tecnologie industriali e il predominio dell’oligarchia hanno impedito al paese di uscire dalla povertà. Per gli abitanti di Donbas la colpa è dell’Ucraina, che ha insistito per restare indipendente.

Prima dell’indipendenza, tutti i progetti di estrazione carbonifera (una delle principali esportazioni del paese) operavano sotto il controllo del Partito Comunista. Da allora, per la gente di Donbas l’estrazione illegale è diventata il modo più facile per evadere le tasse e aumentare i profitti. Tutto questo ha un prezzo: le miniere illegali operano spesso sotto il controllo delle organizzazioni criminali ucraine, per cui i minatori sono costretti a lavorare con macchinari datati e a passare molte ore tra la polvere di carbone e il metano, senza le adeguate protezioni contro gli agenti chimici. Condizioni di lavoro come queste spesso fanno parte di una normale giornata lavorativa e nell’Ucraina orientale non sembra che le cose stiano migliorando.

A Donbas le ferite provocate dal crollo del comunismo sono ancora visibili tra i suoi cittadini. Coloro che lavorano nelle miniere di carbone illegali e negli impianti chimici, indossando le stesse tute da lavoro dei loro nonni, vorrebbero la riunificazione con la Russia. Per loro, l’Unione Sovietica rappresentava una qualità della vita impossibile da ottenere nell’Ucraina indipendente; una vita al sicuro dal rischio e dall’incertezza. Oggi, a Donbas, la propaganda russa riempie ogni spazio tra le strette mura domestiche. Persuade le famiglie ad adottare uno stile di vita allineato alla mentalità sovietica, e come queste si avvicinano alla Russia, tanto più si allontanano dal resto della nazione.

La fotografa di Toronto Valeriya Myronenko ha documentato le tremende condizioni di vita e di lavoro dei minatori, sia nelle miniere governative sia in quelle illegali. Il suo viaggio parte dalle miniere di carbone e si estende a tutta la realtà in cui vivono queste persone, le cui vite continuano a essere influenzate dalle rovine dell’era sovietica. 

http://www.vice.com/it/read/if-youre-sick-of-hearing-about-ukraine-try-living-there

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