acqua avvelenata PER TUTTI, ANCHE I RICCHI PIANGONO……

Giornale, Numero 637 del 27 marzo 2014

I padroni e il governo hanno condannato a morte 700 mila uomini,donne e bambini

Redazione di Operai Contro,

dopo la terra dei fuochi, l’acqua avvelenata.

Le stragi dello stato continuano

“L’acqua contaminata è stata distribuita in un vasto territorio e a circa 700 mila persone senza controllo e persino a ospedali e scuole”. E’ il duro passaggio della relazione dell’Istituto Superiore di sanità che ha analizzato per l’Avvocatura dello Stato le acque contaminate dalla mega discarica di veleni tossici nel pescarese.

“La qualità dell’acqua è stata indiscutibilmente significativamente e persistentemente compromessa”, prosegue la Relazione dell’ISS depositata agli atti del processo di Chieti dove sono sotto processo i vertici di Montedison e Solvay con oltre 20 indagati dopo l’inchiesta del Corpo Forestale. Il guasto “per effetto dello svolgersi di attività industriali di straordinario impatto ambientale in aree ad alto rischio per la falda acquifera e per le azioni incontrollate di sversamento”, spiega il documento.

“La mancanza di qualsiasi informazione relativa alla contaminazione delle acque con una molteplicità di sostanze pericolose e tossiche, solo una parte delle quali potrà essere tardivamente e discontinuamente oggetto di rilevazione nelle acque, ha pregiudicato la possibilità di effettuare nel tempo trattamenti adeguati alla rimozione delle stesse sostanze dalle acque”. Così si legge nella relazione di 70 pagine che i consulenti tecnici dell’Avvocatura dello Stato Pietro Comba, Ivano Iavarone, Mirko Baghino e Enrico Veschetti hanno stilato sulla vicenda della mega discarica di veleni industriali di Bussi e sulla contaminazione delle falde acquifere della Val Pescara. “Del significativo rischio in essere non è stata data comunicazione ai consumatori che pertanto non sono stati in condizioni di conoscere la situazione ed effettuare scelte consapevoli”, si legge tra le conclusioni. Ci sono quindi “incontrovertibili elementi oggettivi coerenti e convergenti nel configurare un pericolo significativo e continuato per la salute della popolazione esposta agli inquinanti attraverso il consumo e l’utilizzo delle acque”, chiude l’Istituto Superiore della Sanità.

Ma padroni e politici  non si preoccupano.

La magistratura li assolverà

Un avvelenato

http://www.operaicontro.it/?p=9755718695

I marchi del lusso non più italiano

Continua la fuga dei grandi brand del lusso, che continuano a passare in mani straniere, lasciando del Made in Italy soltanto il nome.
Americani, francesi, arabi e cinesi detengono le quote di delle principali holding del lusso italiano e se da una parte può essere visto come una nuova entrata di capitali nel mercato nazionale, dall’altro è la perdita dell’identità degli storici brand italiani. Ecco i casi più eclatanti degli ultimi anni raccolti in questa gallery.

guardatela!
(A cura di Angela Iannone)

Roberto Cavalli

Questa volta tocca al gruppo di Roberto Cavalli, tra le più prestigiose firme dell’alta moda italiana. A prendere lo scettro del potere, la britannica Permira, società finanziaria britannica specializzata nei settori di private equity ed hedge funds. L’accordo, dapprima smentito poi annunciato sottovoce, dovrebbe prevedere l’ingresso di Permira con il 60%, mentre Roberto Cavalli resterà con la quota restante e la direzione creativa della casa di moda.

http://it.finance.yahoo.com/foto/i-marchi-del-lusso-non-piu-italiano-slideshow/

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