Un reportage BBC sui nazisti ucraini ; La crisi tra Russa e Ucraina affonda le borse , tonfo di Mosca

La crisi ucraina pesa sulle Borse: Milano apre in rosso, crolla Mosca

Apertura negativa per le borse europee con piazza Affari che, in apertura, cede oltre il 2% sotto il peso della crisi ucraina. Crolla Mosca (-10%) con la Banca centrale costretta a correre ai ripari alzando dal 5.5 al 7% il tasso d’interesse nel tentativo di limitare le perdite. Nella note chiusura in rosso per le borse asiatiche con l’indice Nikkei che lascia sul terreno l’1.27%

(foto archivio)

I venti di guerra che arrivano dall’Ucraina mandano le Borse in negativo e affondano letteralmente quella russa con la Banca centrale di Mosca costretta ad alzare di un punto e mezzo il tasso d’interesse pochi minuti dopo l’apertura delle contrattazioni nel tentativo di limitare il crollo, -6% in apertura e -10% a metà mattina. Cedono anche le piazze europee, tutte in rosso, con Milano che apre sotto di 2 punti percentuali. Prezzi in rialzo per oro e greggio.

Le borse europee
Partono in rosso sulla scia della crisi ucraina le borse del vecchio continente. Londra perde l’1,5%. A Milano l’indice Ftse Mib segna -2,24% a 19.990 punti in apertura, perdita ridotta poi all’1,67%. Francoforte arretra del 2,44%. Parigi cede l’1,57% e Madrid l’1,9%.

Le borse asiatiche
Avvio di settimana in rosso per le Borse di Asia e Pacifico, con l’intensificarsi delle tensioni tra Russia e Ucraina sulla Crimea. Dollaro e yen si sono rivalutati rispetto alle altre valute, a partire dal rublo, mentre salgono le quotazioni di oro, petrolio e grano. Negativi i futures sull’Europa e su Wall Street. Giù Tokyo (-1,27%) ed Hong Kong (-1,48%), Shanghai segna un +0,92% e Mumbai un -0,48%. Segno meno anche per Taiwan (-0,44%), Seul (-0,77%) e Sidney (-0,38%). Sotto pressione a Tokyo i grandi esportatori da Astellas Pharma (-4,78%) ad Alps Electric (-3,89%), Ngk Insulators (-3,82%) e Nec Corporation (-3,79%). Difficoltà ad Hong Kong per gli immobiliari China Overseas land (-4,08%) e China Resources (-3,19%), insieme all’assicurativo China Life (-3,3%). Bene a Sidney gli estrattivo-minerari Beadell (+10,53%), Northern Star (+6,96%) e Newcrest (+5,73%) favoriti dai metalli preziosi. Il calo dei metalli di base ha penalizzato invece Bhp Billiton (-2,55%), Fortesque Metals (-1,65%) e Rio Tinto (-1,57%), dopo il taglio di Citigroup a ‘neutral’ sulle prospettive per il ferro.

Crolla Mosca e la banca centrale alza a sorpresa il tasso d’interesse
La Borsa di Mosca ha aperto invece in caduta libera segnando subito -8%. L’indice Micex, denominato in rubli, è a -7,04%, mentre l’indice Rts, denominato in dollari, ha perso il 7,89%. Le società più colpite sono le banche come Vtb (-9,5%) e Sberbank (-9%), le società energetiche come Gazprom (-6,4%), Gazpromneft (-5,3%), Lukoil (-4,7%), Rosneft (-4,1%) e quelle di tlc come Rostelekom (-9%). Con il crollo è arrivato il nuovo record storico negativo per la divisa russa: al cambio occorrono 50,50 rubli per un euro e 36,85 per un dollaro. Finora non era mai stato superato il muro simbolico dei 50 rubli per la moneta europea. La Banca centrale di Mosca ha quindi deciso di alzare, pochi minuti dopo l’avvio delle contrattazioni, il tasso di interesse dal 5,5% al 7%. La decisione, spiega la banca centrale, è stata presa per prevenire i “rischi per l’inflazione e la stabilità finanziaria legati all’aumento della volatilità nei mercati finanziari”, a partire dalla Borsa di Mosca. Finora il tasso di sconto era del 5,5%, come fissato il 14 febbraio scorso. La prossima riunione della banca centrale era prevista per il 14 marzo ma la decisione è stata presa oggi durante un incontro non annunciato dei vertici dell’istituto.

Salgono oro e greggio
Oro in netto rialzo sui mercati asiatici sui timori della crisi in Ucraina. Il metallo giallo quota 1.344,87 dollari in Asia con un balzo dell’1,4%. E la tensione in Ucraina si ripercuote anche sui prezzi del greggio. Il barile Wti si apprezza di 1,15 dollari e balza a 103,74 dollari mentre il Brent si porta a 110,50 dollari, guadagnando 1,43 dollari.

– See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/La-crisi-ucraina-pesa-sulle-borse-Tokyo-in-calo-crolla-Mosca-604a4b3a-25fe-4737-b39b-e5cbb8e6ae81.html#sthash.oH7exYOX.dpuf

La crisi ucraina pesa sulle Borse: Milano apre in rosso, crolla Mosca

Apertura negativa per le borse europee con piazza Affari che, in apertura, cede oltre il 2% sotto il peso della crisi ucraina. Crolla Mosca (-10%) con la Banca centrale costretta a correre ai ripari alzando dal 5.5 al 7% il tasso d’interesse nel tentativo di limitare le perdite. Nella note chiusura in rosso per le borse asiatiche con l’indice Nikkei che lascia sul terreno l’1.27%

 03 marzo 2014I venti di guerra che arrivano dall’Ucraina mandano le Borse in negativo e affondano letteralmente quella russa con la Banca centrale di Mosca costretta ad alzare di un punto e mezzo il tasso d’interesse pochi minuti dopo l’apertura delle contrattazioni nel tentativo di limitare il crollo, -6% in apertura e -10% a metà mattina. Cedono anche le piazze europee, tutte in rosso, con Milano che apre sotto di 2 punti percentuali. Prezzi in rialzo per oro e greggio.

Le borse europee
Partono in rosso sulla scia della crisi ucraina le borse del vecchio continente. Londra perde l’1,5%. A Milano l’indice Ftse Mib segna -2,24% a 19.990 punti in apertura, perdita ridotta poi all’1,67%. Francoforte arretra del 2,44%. Parigi cede l’1,57% e Madrid l’1,9%.

Le borse asiatiche
Avvio di settimana in rosso per le Borse di Asia e Pacifico, con l’intensificarsi delle tensioni tra Russia e Ucraina sulla Crimea. Dollaro e yen si sono rivalutati rispetto alle altre valute, a partire dal rublo, mentre salgono le quotazioni di oro, petrolio e grano. Negativi i futures sull’Europa e su Wall Street. Giù Tokyo (-1,27%) ed Hong Kong (-1,48%), Shanghai segna un +0,92% e Mumbai un -0,48%. Segno meno anche per Taiwan (-0,44%), Seul (-0,77%) e Sidney (-0,38%). Sotto pressione a Tokyo i grandi esportatori da Astellas Pharma (-4,78%) ad Alps Electric (-3,89%), Ngk Insulators (-3,82%) e Nec Corporation (-3,79%). Difficoltà ad Hong Kong per gli immobiliari China Overseas land (-4,08%) e China Resources (-3,19%), insieme all’assicurativo China Life (-3,3%). Bene a Sidney gli estrattivo-minerari Beadell (+10,53%), Northern Star (+6,96%) e Newcrest (+5,73%) favoriti dai metalli preziosi. Il calo dei metalli di base ha penalizzato invece Bhp Billiton (-2,55%), Fortesque Metals (-1,65%) e Rio Tinto (-1,57%), dopo il taglio di Citigroup a ‘neutral’ sulle prospettive per il ferro.

Crolla Mosca e la banca centrale alza a sorpresa il tasso d’interesse
La Borsa di Mosca ha aperto invece in caduta libera segnando subito -8%. L’indice Micex, denominato in rubli, è a -7,04%, mentre l’indice Rts, denominato in dollari, ha perso il 7,89%. Le società più colpite sono le banche come Vtb (-9,5%) e Sberbank (-9%), le società energetiche come Gazprom (-6,4%), Gazpromneft (-5,3%), Lukoil (-4,7%), Rosneft (-4,1%) e quelle di tlc come Rostelekom (-9%). Con il crollo è arrivato il nuovo record storico negativo per la divisa russa: al cambio occorrono 50,50 rubli per un euro e 36,85 per un dollaro. Finora non era mai stato superato il muro simbolico dei 50 rubli per la moneta europea. La Banca centrale di Mosca ha quindi deciso di alzare, pochi minuti dopo l’avvio delle contrattazioni, il tasso di interesse dal 5,5% al 7%. La decisione, spiega la banca centrale, è stata presa per prevenire i “rischi per l’inflazione e la stabilità finanziaria legati all’aumento della volatilità nei mercati finanziari”, a partire dalla Borsa di Mosca. Finora il tasso di sconto era del 5,5%, come fissato il 14 febbraio scorso. La prossima riunione della banca centrale era prevista per il 14 marzo ma la decisione è stata presa oggi durante un incontro non annunciato dei vertici dell’istituto.

Salgono oro e greggio
Oro in netto rialzo sui mercati asiatici sui timori della crisi in Ucraina. Il metallo giallo quota 1.344,87 dollari in Asia con un balzo dell’1,4%. E la tensione in Ucraina si ripercuote anche sui prezzi del greggio. Il barile Wti si apprezza di 1,15 dollari e balza a 103,74 dollari mentre il Brent si porta a 110,50 dollari, guadagnando 1,43 dollari. 

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