Wolfgang Amadeus Mozart – Mitridate, Rè di Ponto

Mitridate, tiranno ormai stanco e anziano, che ha sacrificato gli obblighi familiari a quelli di stato, è in guerra con Roma. Per ragioni politiche ha combinato il matrimonio tra il figlio Farnace e la figlia del re dei Parti, Ismene; tuttavia Farnace è ambizioso e cerca di mettersi in competizione con il padre, anche nell’amore della bella Aspasia. Quest’ultima preferisce il figlio minore, Sifare, ed è da questo ricambiata.

Nel secondo atto Farnace confessa tutto al padre (Son reo, l’error confesso) e viene imprigionato (Già di pietà mi spoglio). Aspasia e Sifare dichiarano il loro amore (Se viver non degg’io).

Nel terzo atto Mitridate è in preda all’ira e Ismene intercede per evitare che Aspasia e Sifare vengano uccisi. Nel contempo i romani, guidati da Marzio, sbarcano a Ninfea e liberano Farnace, promettendogli il trono del padre se li aiuterà (Se di regnar sei vago).

Farnace diventa cosciente dei suoi doveri nei confronti del padre; Mitridate è ferito mortalmente e perdona i suoi figli.

Nel quintetto finale Sifare, Aspasia, Farnace, Ismene e Arbate, Non si ceda al Campidoglio, dichiarano la loro intenzione di vendicarsi dei romani e combattere quelli che pretendono di togliere la libertà al mondo intero.



 

Se viver non degg’io – Mitridate, mozart

http://www.controappuntoblog.org/2012/07/30/se-viver-non-deggio-mitridate-mozart/

Mary-Ellen Nesi Cherubino Voi che sapete

                                                 

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