10 motivi per ricordare Aaron Swartz – Aaron Swartz: The Documentary – Teaser

10 motivi per ricordare Aaron Swartz

A un anno dal suicidio del giovane hacker americano, ecco perché dobbiamo celebrarlo

(Foto: Wikimedia)

(foto: Wikimedia)

L’11 gennaio 2013 Aaron Swartz, geniale coder americano, si toglieva la vita nel suo appartamento a Brooklyn a soli 27 anni. Un anno dopo, per ricordare il suo impegno come attivista, il suo mentore e amico Lawrence Lessig, ex-avvocato esperto in diritto d’autore e direttore dell’Edmond J. Safra for Ethics ad Harvard, farà iniziare la marcia della campagna NH Rebellion, che attraverserà a piedi in 13 giorni tutto il New Hampshire, come mezzo di protesta contro la corruzione delle campagne elettorali presidenziali americane. Perché Aaron è diventato un simbolo di attivismo fuori e dentro la Rete e dobbiamo ricordarlo anche noi? Ci sono (almeno) 10 buoni motivi.

1. Le licenze Creative Commons
Nel 2001, sotto la guida e l’intuizione di Lessig, allora a capo del Center of Internet and Society dell’Università di Stanford, Aaron è stato uno dei programmatori che ha messo in piedi il progetto di licenze Creative Commons (Cc) che ha allargato il mondo del diritto d’autore. Le licenze Cc, da poco arrivate alla versione 4.0, sono nate con l’idea di condividere e diffondere le opere intellettuali gratuitamente, mantenendo il solo riconoscimento dell’attribuzione dell’idea al creatore.

2. Il feed Rss
A 14 anni, consacrandosi come uno dei giovani coder più promettenti, Aaron è stato co-autore della prima versione della specifica Rss (acronimo di Rdf Site Summary o, secondo altre fonti, Real Symple Syndication). Rss è il formato per la distribuzione dei contenuti web, derivato da Xml. Avete presente il servizio che vi permette di ricevere gli aggiornamenti di un sito o di un canale? Ecco, si basa proprio sulla specifica Rss.

3. Lo startupper
Aaron è stato anche un giovanissimo startupper, ovviamente fondando o partecipando in aziende che avevano a che fare con il mondo digitale. Prima creando la piattaforma wiki Infogami, poi collaborando al miglioramento di Reddit, dopo la fusione, voluta dai finanziatori, con Infogami. Reddit è un sito di social news, ancora in uso e molto popolare soprattutto negli States. Perfino Barack Obama l’ha utilizzato come strumento di confronto con gli utenti nella sua utima campagna presidenziale.

4. La battaglia per l’open access
L’impegno degli ultimi anni di vita di Aaron si è concentrato sull’open access, come un diritto civile per cui battersi e impegnarsi in rete e per le strade. Scrive anche un manifesto, il Guerrila Open Access Manifesto, che inizia con le parole “L’informazione è potere. Ma come tutti i poteri, ci sono quelli che se ne vogliono impadronire”. Il testo è stato tradotto in italiano da un gruppo di attivisti.

5. Le campagne online
Anche nelle sue azioni di attivista ha usato la Rete come mezzo di diffusione di informazione e come base per le campagne. Nel 2008 fonda Watchdog.net, una sorta di osservatorio sul comportamento dei politici americani, utilizzando i dati. Il sito confluisce nel 2010 in Demand Progress, movimento e sito per campagne online di grassroots lobby.

6. La scienza aperta
Aaron è stato un formidabile hacker a servizio dell’open science. Nel gennaio 2011, Aaron viene arrestato per essere entrato all’interno della repository americana Jstor attraverso la rete del Mit e per aver scaricato un’enorme quantitativo di paper scientifici. Il reato contestato è di aver scaricato articoli scientifici, disponibili solo a pagamento, per una presunta successiva condivisione libera o una presumibile rivendita. Scagionato su cauzione, Aaron all’epoca del suicidio era in attesa del processo, in cui rischiava un pagamento di circa un milione di euro e fino a 35 anni di reclusione. Il processo è stato dichiarato da molti, compreso Lessig, assurdo e sproporzionato per un ragazzo incensurato e per reati presunti e non commessi, se non quelli di accesso illegale a Jstor.

7. Chi scrive Wikipedia
Ha analizzato come funziona Wikipedia e chi sono i suoi contributors con il suo pluricitato lavoro Who writes Wikipedia?. Svelando che in qualche modo il famoso lavoro collettivo è in mano a pochi zelanti volenterosi…

8. La passione per la lettura
E’ stato un lettore forte, come lo classificherebbero gli analisti del mondo editoriale. Il suo obiettivo di lettura di libri per ogni anno era di 100 all’anno, come ha ricordato Ethan Zuckermann, direttore del Mit Center for Civic Media, alla sua morte nel suo blog. Sì, cento, avete letto bene. In colpa perché l’anno è appena iniziato e siete già indietro?

9. Il blogging
Aaron è stato anche un blogger prolifico, raccontando, informando e condividendo la sua vita, le sue passioni, le sue letture, le sue scoperte con il mondo della Rete. Che alla sua morte gli ha tributato un lungo ricordo attraverso la campagna di condivisione dei propri paper scientifici e la pubblicazione su twitter del link al paper condiviso, seguito dall’hashtag #pdftribute.

10. L’impegno giornalistico
E’ stato nello staff di Wired Us. Dopo l’acquisizione di Reddit nel 2006 da parte del gruppo editoriale Condè Nast, proprietario anche di Wired, Aaron decise di trasferirsi a San Francisco per collaborare alla rivista. Ma dopo pochi mesi lasciò l’incarico. Alcuni parlano dell’inizio della sua fase depressiva, altre fonti di una sua non adattabilità al lavoro d’ufficio. Davvero un gran peccato.

http://www.wired.it/attualita/tec

In ricordo di Aaron Swartz RIP #Aaron_Swartz

by gabriella

Mauro Vecchio, L’addio di internetAaron

La conoscenza non è un crimine.

Anonimous

Eminenti netizen e accademici ricordano un giovane brillante. La famiglia attacca il MIT e le autorità federali per il trattamento riservato al figlio. La perdita di un hacker e un attivista di primo piano.

Gli utenti della sua Reddit e varie personalità di spicco nell’universo digitale, dal padre del web Tim Berners-Lee al portavoce pirata Peter Sunde, e ancora Cory Doctorow, Brewster Kahle (fondatore di Archive.org), Doc Searls (tra l’altro uno degli autori del Cluetrain Manifesto). Un senso profondo di rispetto verso l’opera di un costruttore, al di là delle più semplicistiche definizioni adottate in questi giorni dalla stampa internazionale. Dopo il suo drammatico suicidio, Aaron Swartz non può essere ricordato soltanto come un hacker nel mirino dei federali.

Certamente impossibile ignorare quella beffarda incursione tra i meandri cibernetici dell’archivio JSTOR, da cui erano fuoriusciti ben quattro milioni di documenti – tra paper e journal – gelosamente conservati nelle infrastrutture informatice del prestigioso MIT. In un comunicato ufficiale pubblicato sul sito celebrativo Remember Aaron Swartz, la famiglia dell’ex-studente di Stanford ha duramente attaccato sia il MIT che le autorità statunitensi.

“La morte di Aaron non è una semplice tragedia personale“, ha denunciato la famiglia Swartz in attesa dei funerali di domani a Highland Park, Illinois. L’insaziabile curiosità del giovane costruttore sarebbe stata spezzata dagli atteggiamenti intimidatori e persecutori del sistema giudiziario a stelle e strisce. Le posizioni intransigenti assunte dal procuratore federale Carmen M. Ortiz e dallo stesso ateneo di Boston avrebbero “contribuito alla sua morte”.

In totale, Swartz rischiava una condanna fino a 35 anni di prigione e una sanzione pecuniaria di un milione di dollari. Nelle vesti dell’hacker, Swartz era entrato senza autorizzazione all’interno del network tramite uno switch, riuscendo a connettersi all’archivio digitale JSTOR mediante la rete del MIT. Azioni dispiegate per distribuire online una parte significativa dell’archivio di JSTOR a mezzo P2P, rimettendo in pubblico dominio documenti che in teoria avrebbero dovuto già esserlo ma che invece risiedevano inspiegabilmente in un giardino recintato il cui accesso era riservato al pubblico pagante.

h/2014/01/10/10-motivi-per-ricordare-aaron-swartz/

http://gabriellagiudici.it/tag/aaron-swartz/


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