Davide Van De Sfroos – Brèva & Tivàn – Il figlio di Guglielmo Tell



 

sono figlio di Guglielmo Tell, che era un grande uomo

però di me, le persone, non si ricordono neanche il nome…

E pensare che ero io quel bambino con la mela sulla testa

e non potevo tremare e pregavo…”speriamo che la prenda!”

e la gente mi guardava, mi guardavano tutti dalla finestra

tutti gli occhi mi puntavano, ma io guardavo la balestra

“Dai papà, dai papà…Proviamo almeno con l’anguria”

“Non dubitar di me figlio mio, lo sai che divento una furia !”

“Dai papà, dai papà…Proviamo almeno col melone”

“Non si può figlio mio, tu lo sai…e poi non è neanche la stagione”

“Dai papà, dai papà…Proviamo almeno col pompelmo”

“Non temere figliolo, tuo papà si chiama Guglielmo !” 

Però non è poi così tanto bello essere figlio di Guglielmo Tell

perché io da quella volta sono in giro con il patello

e son contento per mio padre, che l’hanno fatto eroe nazionale

ma da allora se vedo una mela comincio a stare male…ma male…

Il papà era giù in fondo, era giù che prendeva la mira

e io sudavo freddo perché tra l’altro continuava a bere birra…

“Smettila di bere, papà, se no ci vedi doppio”

“Niente paura figliolo, male che vada…ti uccido!”

Ecco lo sento, lo sento…adesso scocca !

“Chi è quel pirla che ha parlato?

come sarebbe a dire:

“Proviamo con l’albicocca ?”

Però non è poi così tanto bello essere figlio di Guglielmo Tell

perché io da quella volta sono in giro con il patello

e son contento per mio padre, che l’hanno fatto eroe nazionale

ma da allora se vedo una mela comincio a stare male…ma male…

Sono il figlio di Guglielmo Tell

che non si è abbassato a salutare un capello

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