20 MILIONI DI DISOCCUPATI NELL’EUROZONA; Commodity, i metalli su cui puntare, cereali confronto (dal 30 agosto al 5 settembre 2013)

 

Giornale, Numero 443 del 14 settembre 2013

20 MILIONI DI DISOCCUPATI NELL’EUROZONA

Posted byOperaicontro 15 hours ago

Ancora un record per la disoccupazione nei 17 Paesi dell’Eurozona: a marzo i senza lavoro erano 19,21 milioni, pari al 12,1% della popolazione attiva, contro il 12% registrato a febbraio. Lo ha reso noto Eurostat. L’Italia, con il suo 38,4% di giovani senza lavoro, e’ al top in Europa preceduta solo da Grecia e Spagna.

Nell’insieme dei 27 Paesi Ue la disoccupazione e’ invece rimasta stabile al 10,9%. Un anno fa, cioe’ nel marzo del 2012, segnala Eurostat, il tasso dei senza lavoro era dell’11% nell’Eurozona e del 10,3% nell’Ue a 27. In questi dodici mesi la disoccupazione e’ cresciuta in 19 Paesi, mentre e’ diminuita in otto. L’incremento maggiore e’ stato registrato in Grecia (dal 21,5 al 27,2%), a Cipro (dal 10,7 al 14,2%) e in Spagna (dal 24,1 al 26,7%).

Tra i Paesi dove la disoccupazione e’ diminuita figura invece l’Irlanda, con un calo dei senza lavoro di quasi un punto (dal 15 al 14,1%). La disoccupazione maschile, tra marzo 2012 e marzo 2013, e’ passata dal 10,8 all’11,9% nell’Eurozona e dal 10,2 al 10,9% nell’Ue, mentre quella femminile e’ cresciuta rispettivamente dall’11,3 al 12,2% e dal 10,4 all’11%. Su livelli ben piu’ alti viaggia la quota dei senza lavoro per quanto riguarda i giovani under 25. Il tasso di disoccupati e’ passato in un anno dal 22,5 al 24% nell’Eurozona e dal 22,6 al 23,5% nell’Ue.

CONSEGUENZE DISASTROSE DA DISOCCUPAZIONE GIOVANI – ”Preoccupa particolarmente” la disoccupazione giovanile in Europa, che puo’ avere ”conseguenze disastrose specialmente se prolungata perche’ i giovani non restano fuori solo dal lavoro ma anche dalla societa”’: lo ha detto il commissario all’occupazione Lazlo Andor commentando i dati di oggi. Per Andor bisogna evitare di ”perdere una generazione che sarebbe un disastro economico e sociale”. L’Italia e’ dopo Grecia e Spagna il Paese con piu’ giovani disoccupati.

http://www.operaicontro.it/?p=9755713760

Commodity, i metalli su cui puntare

Milano Finanza – sab 14 set 2013 08:30 CEST

I segnali recenti che indicano una leggere ripresa dell’economia e della fiducia delle imprese non si sono riflesse positivamente sui prezzi dei metalli, che secondo gli esperti di Barclays (Londra: BARC.Lnotizie) risentono del fatto che molti dei miglioramenti annunciati erano già scontati nelle quotazioni. Ecco le loro previsioni per il quarto trimestre.
1) Rame.  Sul metallo rosso, che in un mese è sceso del 3,1%, il giudizio degli specialisti della banca d’affari è negativo sell (vendere) perché dovrebbe continuare a risentire del surplus di offerta, anche se molto dipende dal ritmo di crescita della Cina. Il prezzo medio è atteso flessione nel quarto trimestre (da 7.100 a 6.850 dollari). Nel complesso la quotazione è stimata 7.257 dollari nel 2013, in calo a 6.400 nel 2014 e in netto rialzo fino a 9.500 nel 2015.

2) Palladio. Il prezzo del palladio ha subito un drastico ridimensionamento (-6,3% mensile). La quotazione media del  quarto trimestre è stimata tuttavia in recupero (da 750 a 780 dollari/oncia). Il valore medio 2013 è previsto 745 dollari/oncia, per arrivare a toccare 795 dollari nel 2014 e salire fino a 900 nel 2015.

3) Platino. Le prospettive del platino sono rialziste. anche se in un mese ha perso il 3,8%, a causa del deficit di mercato nel prossimo anno e delle tensioni legate in Sud Africa alle rinegoziazioni biennali dei salari, che porteranno a scioperi e blocchi della produzione. Il prezzo medio nel quarto trimestre è stimato 1.550 dollari/oncia, in leggero aumento da 1.510 dollari del nel terzo. Il valore medio è previsto 1.538 dollari/oncia nel 2013, 1.600 nel 21014 e 1.700 nel 2015.

4) Oro. Negli ultimi mesi le previsioni sull’andamento del metallo giallo sono state più volte riviste al ribasso, poiché gli elementi che in passato hanno trainato al rialzo le quotazioni (acquisti da parte delle banche centrali, bassi tassi di interesse e rischi di inflazione a medio termine) hanno perso di incisività. Il prezzo medio, che è rimasto stabile nell’ultimo mese, del quarto trimestre è 1.325 dollari, da 1.200 nel terzo. La quotazione è stimata 1.393 dollari/oncia nel 2013, 1.310 nel 2014 e 1.190 nel 2015.

5) Argento. Lo scenario dell’’argento, che in mese ha recuperato l’1,5%, resta nel breve molto contrastato ma ha spazi di miglioramento. Il prezzo medio nel quarto trimestre (20 dollari) è previsto in leggero recupero (da 17,8 nel terzo), seguendo il metallo giallo. Il prezzo è stimato 22,8 dollari/oncia nel 2013, 19,5 nel 2014 e 17 nel 2015.

6) Piombo.  Il trend ha registrato una rapida inversione (la variazione mensile è -3,4%), Nel quarto trimestre è atteso tuttavia in leggero incremento (da 2.100 a 2.200 dollari). Il prezzo medio 2013 è stimato 2.164 dollari/tonnellata, per salire a 2.263 nel 2014 e fare un balzo a 2.600 nel 2015

7) Stagno. E’ uno dei pochi metalli ad avere messo a segno una variazione mensile positiva (+7,4%) grazie alla buona impostazione dei fondamentali. Secondo gli esperti, la quotazione si posizionerà intorno 24.000 dollari nel quarto trimestre da 22.500 nel terzo. In media il prezzo dello stagno è previsto 22.883 dollari nel 2013 e 26.000 sia nel 2014 che nel 2015.

http://it.finance.yahoo.com/notizie/commodity-i-metalli-puntare-063000073.html

confronto (dal 30 agosto al 5 settembre 2013)


Fonte: http://www.agricoltura24.com/cereali-prezzi-nazionali-e-mondiali-a-confronto-dal-30-agosto/0,1254,27_ART_7516,00.html

Frumento tenero. Frumento duro. Mais. Cereali foraggeri e oleaginose

Stefano Serra, Terra e Vita

06 Settembre 2013

Frumento tenero

ITALIA

la situazione è caratterizzata da una minore disponibilità di grani “misti” nazionali mentre resta ben presente l’offerta di grani superiori e di forza nostrani con caratteristiche qualitative nella media. Il progressivo calo di offerta di misto rosso apre la porta all’importazione, mentre per le classi superiori la concorrenza comunitaria ed estera stabilizza le quotazioni. I molini cominciano ad operare le coperture alla luce di un mercato che sembra avere raggiunto livelli di equilibrio. Sul fronte extra-UE si registra un lento ma costante calo delle quotazioni degli “spring” con l’Ager Bologna che conferma i prezzi del nazionale e Milano che mette 3 €/t ai frumenti di forza evidenziando il problema “qualità” di questa campagna.

Frumento duro


ITALIA

ci si interroga su quanto “nazionale” sia stato finora utilizzato e se e quando si delineerà una carenza di prodotto locale. L’offerta è meno pressante dopo la vendita del “mercantile” e quel che gli resta è classificabile (a seconda del tenore proteico) tra Fino ed Buono Mercantile. Gli arrivi di comunitario hanno limitato la domanda dei molini che però è attesa tornare a breve anche se le quotazioni dal Sud Europa ed internazionali restano sempre attraenti sul rapporto qualità/prezzo. Si percepisce una volontà di stabilizzare il mercato e le piazze di Milano (-2 €/t) e Bologna (invariato) si allineano sui valori della scorsa settimana: 290-295 arrivo.

Mais


ITALIA

continua senza sosta l’avvicinamento del nostro mercato alle quotazioni “arrivo” delle origini comunitarie. L’offerta di merce locale si confonde sempre più tra quelle di Ungherese ed estero e gli utilizzatori hanno scarsa propensione a coprirsi con il nazionale, confidando in ulteriori ribassi sul Ottobre-Marzo. I livello di scambi è incostante e limitato a coperture di completamento sulle principali borse merci con l’Ager Bologna che cede 6 €/t e vale sui 200 €/t, e Milano che perde un simbolico euro/t e quota poco sotto i 210 €/t arrivo.

Cereali foraggeri e oleaginose


ITALIA

Cereali Foraggeri: : settimana senza sussulti con il sorgo bianco che quota sull’Ager attorno ai 180 €/t partenza, a conferma della coerenza tra i prezzi dei foraggieri. Grano e orzo si confermano ai livelli della scorsa settimana, in simpatia con il resto d’Europa: valgono all’Ager Bologna rispettivamente sui 205 €/t e 198-208 €/t arrivo, in pieno allineamento con la Granaria di Milano.

Oleaginose:
il perdurante dubbio sulle rese negli Stati Uniti sostiene il corso e si riflette sulle nostre piazze, peraltro turbate da una minore produzione di oleaginose in Europa. Si confermano la soia USA a 490 €/t e l’Ucraina a sconto di 7-8 €/t.


Fonte: http://www.agricoltura24.com/cereali-prezzi-nazionali-e-mondiali-a-confronto-dal-30-agosto/0,1254,27_ART_7516,00.html

 

http://www.agricoltura24.com/cereali-prezzi-nazionali-e-mondiali-a-confronto-dal-30-agosto/0,1254,27_ART_7516,00.html

Pomodoro da industria: campagna sempre più difficile. Consegnato solo il 39%

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