da: Spoon River
Vorrei avere immerso le mie mani carnali
Nei dischi dei fiori invasi dalle api,
nello specchiante cuore di fuoco
della luce della vita, il sole della gioia.
A che servono antere o petali
O raggi di aureole? Beffe, ombre
del cuore del fiore, la fiamma centrale!
È tutto tuo, giovane passeggero;
entra nella stanza del banchetto consapevolmente;
non entrare furtivamente come tu fossi in dubbio
di essere il benvenuto – la festa è tua!
Non prendere solo un poco, rifiutando il seguito
con un timido «Grazie!», quando hai fame.
La tua anima è viva? Allora nutrila!
Non rinunciare ai balconi che puoi scalare;
né ai biancolattei seni su cui riposare;
né a teste dorate con cui dividere il guanciale;
né a coppe di vino quando il vino è dolce;
né a estasi del corpo e dell’anima,
tu devi morire, non c’è dubbio, ma muori vivendo
nell’azzurro profondo, rapito nell’abbraccio amoroso,
baciando l’ape regina, la Vita!
Edgar Lee Masters – Antologia di Spoon River [Edmund Pollard]
http://contromaelstrom.com/2013/05/05/da-spoon-river/#comment-1032
Che immensa pace, qui.
Guarda! In distanza
il fiume è sfavillio di fiamma,
i prati tappeti d’arcobaleno.
Le nuvole scintillano candide.
Non c’è nessuno, qui.
Regnano silenzi.
Sono sola con Dio,
i fiori, l’antico pino
e te, mio sogno d’incanto!