da: Spoon River – Rachmaninov – Song op. 21, n° 7

da: Spoon River

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Vorrei avere immerso le mie mani carnali

Nei dischi dei fiori invasi dalle api,

nello specchiante cuore di fuoco

della luce della vita, il sole della gioia.

A che servono antere o petali

O raggi di aureole? Beffe, ombre

del cuore del fiore, la fiamma centrale!

È tutto tuo, giovane passeggero;

entra nella stanza del banchetto consapevolmente;

non entrare furtivamente come tu fossi in dubbio

di essere il benvenuto – la festa è tua!

Non prendere solo un poco, rifiutando il seguito

con un timido «Grazie!», quando hai fame.

La tua anima è viva? Allora nutrila!

Non rinunciare ai balconi che puoi scalare;

né ai biancolattei seni su cui riposare;

né a teste dorate con cui dividere il guanciale;

né a coppe di vino quando il vino è dolce;

né a estasi del corpo e dell’anima,

tu devi morire, non c’è dubbio, ma muori vivendo

nell’azzurro profondo, rapito nell’abbraccio amoroso,

baciando l’ape regina, la Vita!

Edgar Lee Masters Antologia di Spoon River  [Edmund Pollard]

http://contromaelstrom.com/2013/05/05/da-spoon-river/#comment-1032

Che immensa pace, qui.

Guarda! In distanza

il fiume è sfavillio di fiamma,

i prati tappeti d’arcobaleno.

Le nuvole scintillano candide.

Non c’è nessuno, qui.

Regnano silenzi.

Sono sola con Dio,

i fiori, l’antico pino

e te, mio sogno d’incanto!

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