Quando i treni erano pochi e arrivavano in orario…

Quando i treni erano pochi e arrivavano in orario

C’erano due treni una volta . Uno che saliva da Reggio verso Napoli ed uno che scendeva da Napoli verso Reggio. C’era un solo binario ed era per questo che arrivavano in orario. Non perché c’era Lui. Non c’era la tecnologia, gli operai controllavano quell’unico binario, i macchinisti curavano il loro locomotore e se c’erano riparazioni da fare le facevano loro stessi. Ogni stazione aveva il suo capo stazione. Le stazioni erano pulite e piene di verde curato dallo stesso capo stazione. E tutto funzionava. Poi ecco l’arrivo della civiltà, della democrazia, della privatizzazione-che-tutto-fa-funzionare, dei servizi affidati a ditte esterne e niente funziona più. Anzi tutto va in malora, e come al solito i primi ed unici a pagare sono i viaggiatori ed i pendolari in particolare. Questa categoria , senza sindacato, composta da operai, gli ultimi forse, da insegnanti, da impiegati, che ogni giorno dai paesini di provincia si recano al lavoro a Catanzaro, a Cosenza, a Reggio Calabria, a Lamezia terme. Per loro una volta esistevano i treni della calabro-Lucania, poi i treni regionali e inter regionali. Ogni mattina presto ed il pomeriggio questi treni portavano e riportavano a casa ed al lavoro migliaia di cittadini contribuenti.     Di questa piccola e sconosciuta classe, alle ultime elezioni regionali e nazionali , nessuno se n’è occupato. Il problema non è stato preso a cuore da nessuno e speriamo che con i venti di cambiamento in corso e con la nuova pattuglia di deputati calabresi diretti a Roma, loro al contrario andranno con auto private, qualcosa possa cambiare. Immagino una protesta dei venti deputati calabresi che si recano a Roma con i treni ,in partenza dalla Calabria, che arrivano in ritardo. Sarebbe già un fatto che porrebbe una problematica.

Treni dalla Calabria non ce ne sono neanche per i nostri deputati , si direbbe e qualcuno lo scriverebbe nei giornali a tiratura nazionale, figuriamoci per l’anonimo pendolare che si alza la mattina alle 5 per essere al lavoro alle 8 ! i pendolari intanto sono molto arrabbiati. Hanno occupato alcune stazioni ferroviarie nello Ionio. Prima a Rossano, dove in 14 sono stati subito denunciati dalla polizia, poi a Sibari, stazione che dovrebbe essere addirittura soppressa . Ma non c’è un gran movimento su questo problema. Diciamocelo pure. I calabresi non amano spostarsi in treno e preferiscono l’auto per comodità, mentre gli studenti preferiscono il pullman, anche perchè tutti fanno una sosta all’università. La costruzione della stazione a Vaglio Lise a Cosenza,  è stata un disastro vero e proprio. Ha allontanato ulteriormente dalla provincia la città cosentina, rendendo, paradossalmente più facile andare a Napoli. Anche il trenino esistente da Cosenza a Cosenza dal costo di un euro per soli 5 minuti rappresenta una beffa vera e propria.  Invece ,  sfogliando le pagine nel web riguardanti i rapporti di Trenitalia con la Regione Calabria, sembra vivere in un’isola felice. Addirittura veniamo a conoscenza di un viaggio dell’assessore regionale ai trasporti Luigi Fedele sul treno regionale  Reggio Calabria – Lamezia – Cosenza delle 7.05 per “verificare le criticità esistenti e raccogliere le istanze segnalate dall’utenza che, per motivi di lavoro o di studio, usufruisce quotidianamente del servizio”

Nella nota stampa fatta dall’ assessorato sappiamo che l’assessore era accompagnato dal dirigente del settore trasporti Giuseppe Pavone . “Si è trattato – ha dichiarato l’Assessore Fedele – di un importante momento di ‘ascolto’ e di raffronto tra istituzioni e utenza che si è reso necessario per testare con mano le reali condizioni di viaggio per i passeggeri al fine di recepire le problematiche e, di conseguenza, attuare i giusti interventi di correzione”. Nel corso dell’osservazione eseguita a bordo del treno dai vertici regionali, l’utenza ha segnalato alcuni elementi di criticità inerenti, essenzialmente, al materiale rotabile dei mezzi a disposizione e alla soppressione o al ritardo accumulato da alcuni treni. In generale- si legge nella nota stampa-  è risultata positiva, invece, l’impressione sul personale viaggiante, su alcuni aspetti correlati al servizio e, anche se in tono minore, sulla pulizia dei vagoni. “Nel complesso – ha commentato  l’Assessore Fedele – le condizioni del treno su cui abbiamo espletato la verifica sono risultate buone. Di fatto, però, la scarsa disponibilità dei convogli ferroviari, che genera anche episodi di rallentamenti e di ritardo, costringe molto spesso l’utenza, in alcune fasce orarie, a rimanere in piedi per quasi tutto il tragitto. Una problematica che può essere recuperata attraverso alcuni investimenti che la Regione ha messo in campo e che potrebbero essere concretizzati nel breve periodo. Così come può essere migliorato l’aspetto legato alla pulizia e alla manutenzione dei convogli. Ci stiamo impegnando, inoltre, per perfezionare il servizio esistente sul territorio regionale, incrementando l’immissione di treni più moderni che, recentemente, sono stati messi a disposizione da Trenitalia e che, certamente, hanno avuto un impatto positivo sull’utenza sia in termini di comfort che di capacità del mezzo. Al contempo, in virtù della convenzione stipulata con Trenitalia, è assolutamente opportuno che la Società renda più efficienti tutti quei servizi che possano garantire all’utenza calabrese il diritto alla mobilità”. Al termine dei controlli a bordo, l’Assessore Fedele ha reso noto che nei prossimi giorni seguirà un ulteriore monitoraggio per analizzare le condizioni dei convogli che percorrono altre zone della tratta calabrese.  Sembra la visione di un cinegiornale dell’Istituto Luce, quando raffigurava Lui a torso nudo che taglia il grano. L’assessore Fedele è stato già fortunato a prendere un treno.

Di solito nella tratta Sapri- Cosenza e viceversa diversi treni vengono soppressi senza alcuna motivazione logica. E spesso tutti i treni regionali viaggiano senza riscaldamento. Se l’assessore Fedele vuole fare un ispezione nei treni della Calabria,  la faccia senza avvertire nessuno, mischiandosi ai pendolari. Senza parlare delle centinaia di treni soppressi e di quelli notturni che per decenni avevano portato generazioni di emigrati al nord. Eliminati in un colpo solo. Ma per le condizioni delle nostre linee ferroviarie , basta guardare il video shock che impazza nel web , girato dal giornalista Beppe Servegnini che da Taranto a Reggio Calabria ha impiegato ben nove ore evidenziando situazioni incredibili come l’assenza di treni nella tratta fra Metaponto e Sibari da fare con un pullman. O l’attraversamento di un gregge di pecore sull’unico binario esistente e l’investimento di una pecora. Da Sibari si va in treno fino a Catanzaro Lido e da qui direttamente a Reggio Calabria. Tutto questo su un unico binario e senza elettrificazione, alla faccia dell’efficienza.

http://scirocco.blog.tiscali.it/2013/03/16/quando-i-treni-erano-pochi-e-arrivavano-in-orario/

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