La doppia morale del Parlamento

La doppia morale del Parlamento

Posted on ottobre 26, 2012

Un paio di giorni fa, la Camera dei Deputati con 483 voti a favore, 8 astensioni e nessuno contrario, ha ratificato  la Convenzione Onu contro la Tortura (Opcat- Optional Protocol to the Convention against Torture). Si può leggere il testo integrale al sito delle Nazioni Unite   

Tre settimane fa aveva ricevuto l’approvazione del Senato.

Questo protocollo, adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1984 ed entrata in vigore il 26 giugno 1987, definisce la ‘tortura‘ come «qualsiasi atto mediante il quale sono intenzionalmente inflitti ad una persona dolore o sofferenze forti, fisiche o mentali» per punirla, intimorirla, ottenere informazioni o confessioni,«qualora tale dolore o sofferenze siano inflitte da un agente della funzione pubblica o da ogni altra persona che agisca a titolo ufficiale, o su sua istigazione, o con il suo consenso espresso o tacito».

La Convenzione dell’Onu chiarisce che gli atti di tortura dovranno essere puniti con «pene adeguate» e «nessuna circostanza eccezionale, quale che essa sia, che si tratti di stato di guerra o di minaccia di guerra, di instabilità politica interna o di qualsiasi altro stato di eccezione, può essere invocata per giustificare la tortura».

Ora il problema diventa grottesco. Lo Stato italiano dice di essere d’accordo col protocollo dell’Onu, ma da anni non vuole approvare una legge che inserisca nel Codice penale italiano (del 1930) il reato di tortura come lo intende la Convenzione dell’Onu.

Qualche tempo fa numerose firme di persone illustri chiesero al governo di fare il loro dovere. Il governo preparò un Disegno di Legge, ma… dopo diversi rimbalzi e modifiche tra Commissione e Aula, circa un mese fa … «Nei giorni scorsi in Senato è stata sostanzialmente bocciata la legge sulla tortura. Pdl, Udc e Lega ( anche l’ex prefetto Serra) con il silenzio assordante del governo tecnico, hanno bloccato tutto e rinviato il testo in Commissione, così decretandone la morte sicura. … Lo Stato Italiano è quindi responsabile di ciascun episodio di tortura. La mancata codificazione del delitto è un messaggio devastante indirizzato alle forze dell’ordine. E’ un messaggio di illegalità, di impunità, di indifferenza al sistema dei diritti umani e all’ordinamento internazionale».

Patrizio Gonnella (presidente dell’Associazione Antigone)

Qual’è l’elemento che ostacola i “nostri” parlamentari ad approvare il Ddl? Sono queste poche parole: «qualora tale dolore o sofferenze siano inflitte da un agente della funzione pubblica…». Le forze dell’ordine non si toccano, in questo paese! Hanno sempre avuto l’impunità: dalle sentenze per il massacro di Portella della Ginestra, a quelle per i morti di Avola e Battipaglia, fino alla Legge Reale e alle leggi speciali di Cossiga…e ancora alle morti inflitte a  Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva e Aldo Bianzino e tantissimi altri. È la storia di questo paese, una storia di privilegi e favori concessi agli apparati militari perché mantengano questo ordine basato sullo sfruttamento del lavoro dei proletari e sulla devastazione del territorio. Un ordine che non ha alcuna legittimità, perciò è costretto a reggersi sul terrore di Stato, ricambiato con l’impunità per gli sgherri armati.

 

Fino a quando?

  Vedi anche    qui,   qui  e   qui

                                                             

http://contromaelstrom.com/2012/10/26/la-doppia-morale-del-parlamento/#comment-485

 

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