Il Silenzio di Pelesjan

Testi di Pelechian

– Moe Kino (Il mio cinema), Erevan, Sovetakan Grogh : 1988, 256

– Le Montage à contrepoint, ou la théorie du montage à distance (Testo scritto da Pelechian tra il marzo1971 e il gennaio1972) in Catalogue de la rétrospective consacrée aux documentaires arméniens del 21ème Festival de Nyon, ottobre 1989. Traduzione dal russo al francese di Barbara Balmer-stutz

– Le Montage à contrepoint, ou la théorie du montage à distance in Trafic n°2, Paris : Edizioni POL, 1992, p 90 à 105, traduzione dal russo al francese di Barbara Balmer-stutz (Nyon, 1989).

“…A ciascun’opera d’arte corrisponde una forma. Ma le leggi che regolano l’elaborazione di tale forma, e di conseguenza quelle su cui si basa la sua percezione, differiscono da un tipo di arte all’altro.

Così, le opere d’arte plastiche (arte grafica, pittura, scultura, architettura) vengono apprese visivamente, e la loro forma può essere percepita in qualunque istante nel suo insieme. I tratti generati da una forma nello spazio sono percepiti, basicamente, prima dei dettagli.

Le altre opere d’arte, al contrario, si sviluppano nel tempo (letteratura, musica). In questo modo la loro entità si genera progressivamente nella nostra coscienza attraverso una serie di lievi dettagli presenti in esse, grazie all’ausilio indispensabile della memoria.

In tal caso, come sappiamo, i tratti generati vengono basicamente percepiti dopo i dettagli. Il cinema si appella simultaneamente alle possibilità delle arti plastiche e temporali.

Ma non si deve in alcun caso, né in teoria né in pratica, confondere questa combinazione di possibilità con la somma degli elementi delle diverse arti…

http://www.artavazdpelechian.it/

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