lo dice confindustria ! alla faccia dello spread che scende..per ora

CRISI: CONFINDUSTRIA “IMPOSSIBILE RIPRESA ENTRO IL 2012”

26 luglio 2012

ROMA (ITALPRESS) – “In Italia la diminuzione del PIL proseguira’: il secondo trimestre si e’ chiuso con tutti gli indicatori congiunturali in ribasso, soprattutto i nuovi ordini, annullando le probabilita’ di rilancio nella seconda meta’ dell’anno; c’e’ qualche timido segnale di rallentamento della flessione a partire dall’estate inoltrata”. Lo sottolinea il Centro Studi di Confindustria nell’analisi mensile “Congiuntura Flash”.
“Quasi tutto ora dipende dall’evoluzione del quadro in Eurolandia, che sempre piu’ appare intrappolata in una spirale depressiva, a causa non tanto di aggiustamenti ineluttabili (sgonfiamento delle bolle immobiliari, riduzione della leva delle banche, piu’ parsimonia delle famiglie) quanto dell’incertezza e dei danni che la gestione europea della crisi provoca, tra l’altro con politiche di risanamento troppo restrittive – spiega ancora il Centro Studi di Viale dell’Astronomia -. Partita dalla periferia, la contrazione dell’attivita’ economica ha ormai coinvolto le economie core. La BCE agisce in misura limitata sia con gli strumenti ordinari (tassi) sia con quelli straordinari (acquisto diretto di titoli di Stato), per vincoli politico-culturali piu’ che istituzionali. Dall’Eurozona le onde recessive si allargano al resto del mondo, che di per se’ non gode di ottima salute”.
Secondo l’analisi “Congiuntura Flash” in Italia il calo della produzione industriale a giugno (-1,3% su maggio) ha portato a -1,7% la contrazione nel 2° trimestre (-0,6% trasmesso al 3°), un andamento coerente con un’ulteriore diminuzione del Pil (-0,8% nel 1°).
Il credit crunch si accentua: in Italia a maggio i prestiti alle imprese sono scesi dello 0,7%, dopo il recupero di aprile che aveva interrotto sei mesi di cali consecutivi, e sono dell’1,8% sotto il livello di settembre 2011 (dati destagionalizzati).
Sul fronte del lavoro, a maggio i disoccupati in Italia (quasi 2,6 milioni) rappresentavano il 10,1% della forza lavoro (8,2% nell’agosto 2011). “A fronte di un’occupazione sostanzialmente stabile (+0,1% in nove mesi), sono sempre piu’ numerose le persone, specie donne, che prima erano inattive e che ora cercano
assiduamente un impiego per rimpinguare il bilancio familiare”, sottolinea il Csc.
(ITALPRESS).

Questa voce è stata pubblicata in non lavoro e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.