petizione per i giganti di Monte Prama

Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.

William Shakespear, da “Amleto”

APPELLO DI Marcello Madau, Carlo Tronchetti, Fabio Isman, Giulio Angioni, Paolo Bernardini, Alberto Moravetti, Marco Milanese, Giuseppina Manca di Mores, Emanuela Atzeni, Franco G.R. Campus, Alberto Gavini, Valentina Porcheddu, Luca Sanna, Laura Soro

Il complesso archeologico di Monte Prama (comune di Cabras, OR) in Sardegna è uno dei più impressionanti gruppi scultorei del mondo antico, costituito da almeno 28 statue colossali di guerrieri di età nuragica e di 16 modelli di nuraghe, indicativamente databili nella seconda metà dell’VIII sec. a.C.
Rinvenuto casualmente nel 1974 e recuperato da due immediate campagne di scavo, dopo l’esposizione di pochi esemplari al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e la permanenza pluridecennale degli altri materiali nei suoi magazzini, il complesso è stato da poco restaurato su un totale di oltre cinquemila frammenti, ed è attualmente esposto al Centro di restauro e conservazione dei beni culturali (Li Punti-Sassari).

Di fronte al legittimo obiettivo di restituire al territorio di origine questo straordinario ‘bene comune’ e ricomporre con esso i segni fondamentali dell’identità, ospitandoli in una struttura adeguata e facendone segno di sviluppo sostenibile, si sta purtroppo affermando l’idea di separare il gruppo in almeno due nuclei: uno al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, parrebbe con la scelta dei pezzi ‘più significativi’ (!), uno al Civico Museo Archeologico di Cabras (nelle sale di futura realizzazione, il cui progetto è stato aggiudicato), e forse qualcosa nel Centro di restauro e conservazione dei beni culturali di Li Punti.

Tale divisione ci appare errata: confligge con il concetto basilare in archeologia, e nei beni culturali, della inseparabilità di un contesto e del superamento delle vecchie concezioni antiquarie, patrimonio di battaglie e alte riflessioni dalla seconda metà del Novecento.
Tale inseparabilità non è una pura petizione di principio, ma la condizione più efficace per poter effettuare lettura, interpretazione e godimento di tale bene.
La rinnovata attenzione dei territori e l’affermarsi del concetto dei beni comuni portano a pensare che la sede ideale di tutto il gruppo non possa che essere quella del territorio di Cabras. Auspichiamo perciò che si concretizzi la realizzazione della nuova sede museale, opportunamente rimodulata, ove necessario, per ospitare tutto il complesso archeologico con la massima qualità museologica.

I promotori si appellano ai cittadini e alle istituzioni affinché:
il complesso di Monte Prama non venga diviso;
– il complesso di Monte Prama risieda nel territorio di Cabras, in una sede museale dedicata e adeguata a natura e importanza del ritrovamento;
– tale allocazione sia da interfaccia alla ripresa delle ricerche nel sito, peraltro prevista;
– in attesa che tali condizioni di realizzino, venga mantenuta l’unitarietà del gruppo: ci sono ragioni a favore di una sua permanenza temporanea nel Centro Regionale di Li Punti, dove sono già esposte, come nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, dove avrebbe grande visibilità: tale scelta va fatta al più presto, valutandone gli aspetti positivi prevalenti, e lanciando costantemente il progetto di collocazione finale;
– una volta allocato il gruppo definitivamente nel suo territorio di origine, sia il Museo Nazionale di Cagliari sia il Centro di Restauro di Li Punti vengano dotati di copie a regola d’arte (verificata l’assenza di rischi per tale realizzazione) o altra idonea documentazione sostitutiva mediante l’impiego di tecnologie avanzate.

Il link alla petizione on line:
http://www.petizionionline.it/petizione/no-alla-divisione-di-statue-e-contesto-archeologico-di-monte-prama/7363

http://astridrome.wordpress.com/2012/06/20/no-alla-divisione-dei-giganti-di-monte-prama/

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