Una sviolinata per Ricimero o per Nepoziano?

30 giugno 350 – L’usurpatore romano Nepoziano, della dinastia costantiniana, è sconfitto e ucciso dalle truppe dell’usurpatore Magnenzio a Roma.

Nepoziano

http://it.wikipedia.org/wiki/Nepoziano

Magnenzio

http://it.wikipedia.org/wiki/Magnenzio

Ricimero:

http://it.wikipedia.org/wiki/File:As_Libius_Severus-Ricimer_MonogramRIC_2716.jpg

OGNUNO AVEVA LA MONETA SUA!

Una sviolinata per Ricimero o per Nepoziano?

antvwala:
Sono sempre in mutande, ma ora alle prese con questa frase sibillina del V Carmen di Sidonio (quello dedicato a Maioriano), versi 555-560:

“Qui tibi praeterea comites, quantunque magister militiae, vestrum post vos qui compulit agmen, sed non invitum? Dignus qui cederet uni Sylla acie, genio Fabius, pietate Metellus, Appius eloquio, vi Fulvius, arte Camillus. Si praefectura quantus moderetur honorem vir quaeras, tendit patulos qua Gallia fines.”

Li ho tradotti così, ma ho molti dubbi sulla mia traduzione:

“Quale comandante, quale grande capitano della guardia, condusse l’esercito per tuo comando, se non per obbedienza? Sei degno che Silla  ti ceda il passo per l’acume, Fabio per la genialità, Metello per la religiosità, Appio per l’eloquenza, Fulvio per la forza, Camillo per l’arte. Se vorrai il comando, uomo che riveste tanto onore per cui la Gallia raggiunse estesi confini.”

Che ne dite? Sono il primo a riconoscere che l’unica cosa che sono riuscito a rendere bene del testo originale, è la sua sibillinità!  ;D

L’altro atroce dubbio che mi assale è capire a chi sono dedicati questi versi. A Ricimero? era già così potente che in un panegirico dedicato a Maioriano non poteva astenersi dal celebrare il magister militum? Oppure sono dedicati a Nepoziano, magister militum anche lui, ma per la Gallia?
Confesso che l’idea di una lode così sperticata a Ricimero suscita in me un elevato senso di ripugnanza…

Antvwala

antvwala:
Sono sempre più dubbioso. Due tra i più importanti studiosi delle opere di Sidonio, uno francese e l’altro vaticanese, identificano il magister militiae rispettivamente con Ricimero e con Nepoziano. Non oso contraddire questi due studiosi (soprattutto il secondo, che godendo di imprimatur mi farebbe oggetto dell’ira viscerale degli amici di papà Ratzinger), ma a me sembra che alluda al proprio Maioriano!

Nessuna delle lettere dà molto spazio a Ricimero, al qaule attribuisce grande responsabilità nella distruzione delle istiutuzioniimperiali e dello stesso impero, ma qua e là appaiono dei riferimenti che ci mostrano una personalità di Ricimero inattesa e molto moderna.
Intanto appare essere un personaggio tutt’altro che burbero: al contrario, sembra avere il sorriso scolpito sul volto, come lo descrive Sidonio. Grande comunicatore, denigra costantemente gli avversari: allo scopo, dispone di un enorme archivio di dati, sicché i Senatori hanno sempre paura che lui faccia filtrare le informazioni di cui dispone e così denigrarli e squalifarli. Terribile nella dialettica: confonde l’interlocutore ed alla fine, quando gli conviene, è lui ad aver detto quanto in realta detto dall’altro (ille quod alii vere inquiserunt nunc inquit). Pare che godesse nel rapporto anale con i suoi avversari sconfitti, ma forse sono io che non ho capito bene la frase, piuttosto sibillina: virum cum victus adque tergum copulando adversum inculcavit. Infine, quando una sua decisione risulta errata, accusa sempre gli altri di aver malinteso le sue parole, ma si ritira in un silenzio sdegnoso quando nell’amata Mediolanum venne un quaestor sgradito (Fl. Pisonis Pius. forse di origine gotica). Insomma: un Ricimero davvero attuale!

Antvwala

pippo72:
Te l’avevo detto che Ricimero è un personaggio contemporaneo!

antvwala:
Quantomeno Sidonio, con la vivacità delle sue lettere, lo rende molto contemporaneo!
Ma quei cinque versi a chi vanno riferiti? A Ricimero, Nepoziano o allo stesso Maioriano?

Antvwala

antvwala:
Sin dall’inizio Maioriano subì Ricimero? Poté assumere la porpora solamente in quanto il patrizio lo acconsentì accordandosi al proposito cone l’imperatore Leone? Sin dal princpio fu un “imperatore dimezzato”?

Le mie sono domande, non affermazioni. Ma questa mia sacrilega quaestio, non è una gratuita e offensiva provocazione, ma nasce dalla lettura, purtroppo molto frammentaria, della prima Novella Maioriani. Infatti già l’11 gennaio 458, due settimane dopo il suo insediamento ufficiale, Maioriano rilasciò il suo primo atto legislativo dal titolo “sull’inizio del regno del signore Maioriano Augusto” (De ortu imperii domini Majoriani Augusti). In questo primo intervento, inviato dall’imperatore, che si trovava a Ravenna, al Senato romano, Maioriano anticipa le politiche che intendeva applicare nel governo dell’impero:

“l’imperatore Maioriano Augusto al Senato: sappiate, o padri coscritti, che fui fatto imperatore grazie alla vostra decisione di eleggermi e grazie all’acclamazione molto entusiasta del nostro esercito… Inoltre, alle calende consacrate a Giano, abbiamo sollevato in alto il fasci del consolato… Ora come riconoscenza per il vostro favore verso l’Imperatore che avete fatto, condividerete con noi la responsabilità per le questioni che devono essere prese in esame. Nessuna persona dovrà temere le azioni degli informatori …Nessuno dovrà temere calunnie, ad eccezione di coloro che ne saranno stati all’origine. Sarà nostra preoccupazione la cura attenta degli affari militari, così come sarà preoccupazione del Padre Nostro, il patrizio Ricimero…”.

Purtroppo non sono riuscito a procurarmi né la Novella nella sua integrità, e spesso è fuorviante estrarre una frase dal suo contesto, né il testo originale in latino, per cui mi sono dovuto accontentare di questi frammenti citati da Mathisen nel suo attento articolo su Maioriano. Certo che una siffatta conclusione del suo discorso programmatico, citando il patrizio con il suo nome e chiamandolo Pater Noster, è una vera e propria chiamata a co-regnare!
Mi auguro di essere in errore: che non sia esatta la citazione di Mathisen (ma non lo credo), che sia incorretta la traduzione (ciò che è possibile), che la frase nel suo contesto vada diversamente interpretata (ciò che mi pare più probabile).

Antvwala

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