mini-patcvoch economico 26 5 2012

Secondo Fitch se Atene esce dell’euro le Assicurazioni crolleranno sotto il peso del rating sovrano

Auguriamoci che la Grecia non esca dalla zona Euro, perchè l’uscita ordinata o no costerebbe parecchi soldi a tutti noi!

Secondo Fitch se Atene esce dell’Euro le agenzie crolleranno sotto il peso del rating sovrano. Timori anche per le sorti della Spagna. Ma torniamo a casa nostra:

Le compagnie assicurative italiane e spagnole sono le più esposte all’impatto di un’eventuale uscita della Grecia della zona euro, attraverso l’effetto contagio che si avrebbe sul debito sovrano dei due paesi e sul debito bancario. Lo indica l’agenzia di rating Fitch precisando che gli assicuratori tedeschi e britannici sono invece ben protetti dall’aumento dei rischi alla periferia dell’Eurozona. ecco la fonte QUI
SULLE ASSICURAZIONI PESA IL RATING SOVRANO.

Secondo l’agenzia le future iniziative sui rating delle compagnie italiane e spagnole avverranno più sulla base del contesto macroeconomico e del rating sovrano piuttosto che sulla base dei fondamentali di credito dei singoli assicuratori.
Tuttavia, Fitch sottolinea che l’uscita della Grecia dalla moneta unica non cambierebbe il suo scenario base, ma se accadesse le compagnie italiane e spagnole verrebbero probabilmente messe in creditwatch negativo o declassate in modo limitato, sulla scia di analoghe iniziative a carico dei rispettivi debiti sovrani.
USCITA DALL’EURO ORDINATA O DISORDINATA.

E non cambierebbe nulla se l’uscita di Atene dall’euro venisse accompagnata da un’efficace risposta politica e avvenisse in modo relativamente ordinato. Ci sarebbe, invece, un impatto più pesante per i rating sovrani e delle compagnie nel caso di un’uscita disordinata, con un rilevante contagio sui paesi periferici.
GERMANIA E INGHILTERRA NON HANNO TIMORI.

Più tranquilla la situazione nel resto d’Europa: le compagnie francesi hanno un’esposizione al rischio greco gestibile, i gruppi tedeschi e britannici, ma ogni paese ha le sue eccezioni. Ad esempio gli inglesi di Aviva hanno una significativa esposizione verso l’Italia, così come Allianz attraverso la controllata Allianz Italia.

25 maggio 2012

 

http://finanzanostop.borse.it/2012/05/25/secondo-fitch-se-atene-esce-delleuro-le-agenzie-assicurative-crolleranno-sotto-il-peso-del-rating-sovrano/

 

Merkel: Piano in 6 punti. Vertice Governo-opposizione

25 maggio 2012

 

di Massimo Demontis (Berlino)
Il governo tedesco pianifica la creazione di speciali aree economiche. Lo rende noto oggi la versione online del settimanale di Amburgo Spiegel. Si tratterebbe di un piano di 6 punti che la Germania è pronta a presentare per reagire alle sempre più insistenti richieste di leader e partiti europei che chiedono impulsi per la crescita.

Il piano, informa Spiegel online, prevede l’istituzione di speciali aree economiche nei paesi colpiti dalla crisi. In queste aree gli investitori stranieri approfitterebbero di agevolazioni fiscali e di regolamentazioni meno rigide. Berlino pensa anche all’istituzione di enti fiduciari su modello tedesco o fondi di privatizzazione tramite i quali i paesi in crisi possano vendere aziende pubbliche.

Ma la Germania chiede anche che venga riformato il mercato del lavoro e la formazione professionale prendendo ad esempio il suo sistema. I „suggerimenti“ del governo tedesco includono un allentamento della protezione contro i licenziamenti e l’adozione del sistema duale di formazione professionale che prevede una formazione parallela in azienda e in una scuola di qualificazione professionale.

Intanto ieri si è tenuto in Cancelleria un vertice di due ore tra la Merkel, gli alleati di governo dell’FDP e i leader dell’opposzione, i socialdemocratici Sigmar Gabriel e Frank-Walter Steinmeier e i verdi Cem Özdemir e Jürgen Trittin. All’ordine del giorno c’erano l’approvazione del fiscal compact e, su richiesta delle opposizioni, misure per favorire la crescita in Grecia, Francia, Italia, Spagna.

Angela Merkel vuole l’approvazione del fiscal compact e l’inserimento nella Costituzione del pareggio di bilancio prima delle ferie estive, ma ha bisogno di una maggioranza parlamentare qualificata di due terzi e dunque del voto favorevole delle opposizioni che però chiedono contropartite.

Le interviste rilasciate dai partecipanti a fine vertice lasciano intendere che tra i due fronti c’è stato un avvicinamento. La Merkel forse può ancora sperare di riuscire a far approvare il fiscal compact prima della pausa estiva.

Sigmar Gabriel, presidente dell’SPD, parla di sfondamento dell’atteggiamento monolitico della Merkel che si sarebbe rassegnata ad abbandonare il suo blocco nei confronti di un patto di crescita e di investimenti richiesto da mesi dalle opposizioni. Jürgen Trittin, capogruppo in parlamento dei Grünen, ha dichiarato che il governo „ha realisticamente riconosciuto che può contare sull’approvazione modificando il suo atteggiamento“.

Per il 13 giugno è previsto un nuovo incontro che sarà preparato dietro le quinte dal lavoro delle „diplomazie“ di governo e opposizione. Il lavoro preparatorio si incentrerà su un pacchetto di proposte di crescita e investimenti, scuscettibile di consenso in Europa – come chiedono SPD e Grünen – da affiancare al fiscal compact.

La natura del pacchetto richiesto da verdi e socialdemocratici non è al momento chiara. Per ora si sa soltanto che i due partiti chiedono:

–        l’aumento del capitale della Banca europea per gli investimenti

–        un migliore utitlizzo dei fondi strutturali dell’Unione europea

–        project bond per finanziare grandi progetti infrastrutturali.

C’è chi fa notare che le richieste di SPD e Grünen non rappresentano niente di nuovo perché i tre strumenti sono in discussione già da tempo e perché i project bond hanno già avuto un primo via libera dall’Europarlamento a Bruxelles.

È invece un dato di fatto che SPD e Grünen dopo il vertice con la Merkel hanno abbandonato la richiesta di introdurre gli eurobond, scelta che segna un allontanamento dalle posizioni di Hollande e da quelle di altri paesi tra cui l’Italia. L’SPD sceglie una posizione attendista in attesa che Hollande scopra definitivamente le sue carte dopo il voto del prossimo 17 giugno in Francia. C’è però un altro elemento, un indizio di paura, che potrebbe aver indotto SPD, e verdi, a più miti consigli sugli eurobond. Le lezioni politiche del 2013 si avvicinano e la rigida posizione della Merkel, contraria alla loro introduzione, non sembra subire incrinature nell’opinione pubblica anch’essa contraria.

Al posto degli eurobond SPD e Grünen caldeggiano ora un fondo comune di ammortamento dei debiti peraltro già proposto dal Consiglio degli esperti del governo, ma giudicato sinora con riserva dallo staff della Merkel. I fondi comuni di ammortamento sarebbero una sorta di „parcheggio“ dei debiti degli stati che hanno un deficit di bilancio superiore al 60 per cento del PIL condizionati tuttavia ad un rigido piano di consolidamento del bilancio.

Nessun passo avanti è stato fatto sulla richiesta di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, fortemente osteggiata in seno EU da Cameron, che vede da un lato CDU-CSU possibilisti e dall’altro l’FDP nettamente contrario.

http://cambiailmondo.org/2012/05/25/merkel-piano-in-6-punti-vertice-governo-opposizione/

 

ALERT: le tre banche maggiori Italiane nell’ occhio del ciclone?

Scritto il 25 maggio 2012 alle 15:30 da balrock@finanzaonline

Secondo l’ agenzia Standard & Poor’s le tensioni che si respirano in Grecia, insieme alla recessione economica in diverse aree dell’Eurozona e quindi i timori di contagio, potrebbero portare gli investitori a ri-prezzare il rischio, in particolare per gli istituti di credito. Questi timori pesano attualmente sui 3 più grandi gruppi bancari del Belpaese, cioè Intesa San Paolo, Unicredit e Monte dei Paschi di Siena, aggiungendo inoltre che il prezzamento dei bond e i Credit default swap dei tre istituti bancari, suggerisce che gli investitori considerano queste banche piu’ rischiose di quanto implica il rating di S&P. Inoltre il nonperforming asset per queste banche, si accumuleranno nel 2012 e nel 2013 a tassi superiori a quelli dei due anni precedenti, riflettendo l’indebolimento dell’economia italiana, ci si aspetta che il costo notevolmente piu’ alto dei finanziamenti e le peggiori prospettive di crescita in tutta Europa eserciteranno pressione sui loro profitti.

Intanto vi mostro un grafico, preso da un report di Barclays Capital, che riguarda il rapporto prestiti / raccolta. Come sembra evidente, maggiore e’ il rapporto e più alto e’ il rischio banca. Nei primi posti compare anche il nome di  Unicredit, Intesa San Paolo e un pò più giù MPS.

P.S. notare che Bankia è soltanto due posti più sopra in classifica……….

http://finanzanostop.borse.it/2012/05/25/alert-le-tre-banche-maggiori-italiane-nell-occhio-del-ciclone/

Ue/ Bce: ‘Un salto di immaginazione’ della politica per salvare Euro

26 Maggio 2012 06:30

 

ROMA-Per salvare l’euro serve “un salto di immaginazione” della politica.

I leader dei paesi membri della moneta unica devono esplicitare una volta per tutte la loro strategia di lungo periodo. La sollecitazione viene dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, in occasione di un intervento all’Università di Roma e arriva mentre la zona euro prepara piani di emergenza per fronteggiare l’eventuale uscita della Grecia dall’euro. “Occorre che i governi dei paesi membri dell’euro definiscano in modo congiunto e irreversibile la loro visione di quale sarà la costruzione politica ed economica che sorregge la moneta unica e quali debbano essere le condizioni che vanno soddisfatte perchè si possa insieme arrivare a tale meta

http://italian.irib.ir/notizie/economia/item/107643-ue-bce-un-salto-di-immaginazione-della-politica-per-salvare-euro

 

Cina: gruppo Shanghai verso una nuova Via della Seta

26 Maggio 2012 06:13

PECHINO-L’organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) sta per varare un piano strategico che dovrebbe ampliare la collaborazione non solo alla sicurezza, ma anche all’economia, rimettendo in atto una nuova Via della Seta che unirebbe l’Asia dalla Turchia alla Cina, fino alla penisola della Kamchatka. Il piano sarà presentato nel summit che si terrà a Pechino il prossimo 6-7 giugno. Secondo il viceministro cinese degli esteri, Cheng Guoping che ha abbozzato il piano “la situazione internazionale attraversa dei cambiamenti complessi e profondi, mentre crescono fattori di incertezza e instabilità. Gli Stati membri hanno grandi aspettative per il suolo dello Sco. Il desiderio per una crescita maggiore dello Sco è anche più urgente e determinato”. Lo Sco, fondato nel 2001, era conosciuto all’origine come lo “Shanghai 6”, e comprendeva la Cina, la Russia e le quattro repubbliche ex sovietiche: Kazakistan, Tagikistan, Uzbekistan e Kirghizistan. All’inizio il suo scopo era di esercitare una comune vigilanza sulla sicurezza e contro il terrorismo (soprattutto islamico). Ma il gruppo è divenuto sempre più un luogo di scambio e di aiuto economico, a cui oggi partecipano anche l’India, l’Iran, la Mongolia e il Pakistan come osservatori, la Bielorussia e lo Sri Lanka come partner

http://italian.irib.ir/notizie/economia/item/107637-cina-gruppo-shanghai-verso-una-nuova-via-della-seta

Italia/ crisi, Monti: ‘la crescita senza rigore poggia sulle sabbie mobili’

Sabato, 26 Maggio 2012 05:57

 

ROMA – Per il premier italiano, Mario Monti, bisogna “mettere a posto i conti” del Paese come se fosse “una famiglia o un’impresa”.

Intevistato dal tg1 ha spiegato: “Rigore vuol dire mettere a posto i conti di un Paese come di una famiglia o di un’impresa. Questa è una premessa perché un’economia possa crescere”. Monti e’ tornato poi a insistere sul ruolo dell’Unione Europea per favorire la crescita e l’uscita dalla crisi. Alla domanda ‘Quando usciremo dal tunnel”‘, Monti ha risposto: “E’ un tunnel ma è anche una strada che a un certo momento ha avuto una curva quando ci si è accorti che andando dritti si sarebbe finiti nel precipizio. Ma il terreno è ancora montagnoso, c’è un lungo tunnel fuori dal quale ci sarà una prospettiva di crescita maggiore. La risposta che mi piacerebbe poter dare presto dipenderà da cosa farà l’Europa: riesce ad evitare una nuova crisi greca? Riesce ad innescare un nuovo meccanismo di crescita? Ecco perchè chi governa l’Italia deve passare molto tempo in questa sala (quella del Consiglio dei Ministri, ndr) ma anche molto tempo con gli altri Paesi, in particolare con l’Europa, perchè la nostra uscita dal tunnel dipenderà moltissimo da quello che farà la Ue in termini di crescita”.

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