Tassa sulla casa. Anche in tre rate, anche all’estero

 

La tassa sulla casa si potrà pagare anche in tre rate. Quanto pagheremo lo sapremo – forse – a fine anno. E’ certo però che l’IMU non è la vecchia ICI: per una casa anche modesta si pagheranno cifre intorno ai mille euro. Un mese di stipendio, o, per chi ce l’ha, la tredicesima.
I grandi costruttori invece non pagheranno neanche un soldo per gli immobili finiti ma vuoti.
Sull’equità della misura basti pensare che gli anziani negli ospizi pagano l’IMU, mentre le fondazioni bancarie sono esenti.
Una delle novità più interessanti è la tassazione delle case all’estero. Una tassa difficile da esigere ma che potrebbe diventare un ulteriore balzello per gli immigrati, che nel loro paese di origine hanno una casa o la ereditano dai parenti.
Insomma una nuova tassa per i lavoratori immigrati, cui è negato l’accesso a tanti servizi importanti, ma, come mucche da mungere, devono piegarsi a sempre nuovi balzelli.

Ascolta l’intervista all’economista Francesco Carlizza

<a href=”http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/04/Francesco-Garlizza-su-IMU-18-04.mp3″>Scarica l’audio</a>

Sull’IMU a Torino ascolta anche l’intervista a Renato Strumia

 

http://anarresinfo.noblogs.org/linformazione-di-anarres-su-radio-blackout/informazione-di-anarres-04-aprile-2012/tassa-sulla-casa-anche-in-tre-rate-anche-allestero/

 

Monti: In Italia la crescita tornerà solo dopo il 2013

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Il governo prosegue la sua iniziativa di riforme strutturali per il risanamento economico e il rilancio del Paese, a fare il punto della situazione lo stesso Premier Monti in occasione del varo del Def, il nuovo Documento di economia e finanza 2012 appena approvato dal Consiglio dei Ministri. L’Italia ha evitato il default e di finire come la Grecia, ha spiegato Monti, ricordando però che i tempi restano difficili e la ripresa non ci sarà fino al 2013.

Il cammino dell’Italia è ancora lungo dunque secondo il Presidente del Consiglio che ha voluto ribadire la necessità di non fermarsi ora con le riforme e di non sprecare il patrimonio di vitalità, responsabilità e capacità di reagire sviluppatosi negli ultimi tempi. Il chiaro riferimento è alla minore litigiosità dei partiti che il Premier ha ricercato anche con l’incontro di ieri e il nuovo patto politico. Monti ricorda che la strada delle riforme strutturali è l’unica via possibile ad un graduale risanamento dell’economia nazionale e unico preludio al successivo periodo di sviluppo e crescita.

Non vi è altra soluzione che i sacrifici secondo il Premier anche con costi pesanti per cittadini, famiglie e imprese. L’obiettivo prefissato dalle varie manovra finanziarie è il pareggio di bilancio nel 2013, un traguardo che resta difficile vista la scarsa probabilità della ripresa economica a livello mondiale ma che resta l’orizzonte principale dell’azione del Governo tecnico. Dovrà essere “un graduale ma duraturo percorso di rientro” è scritto nel Def che con grandi sforzi collettivi dovrà risolvere i danni causati da anni di cattiva gestione delle risorse pubbliche.
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